Datura rosa
Guru Master Florello
Con lo slogan 'Per essere avanti, basta fare un passo indietro' viene attenzionata la norma di cortesia esposta negli uffici postali del territorio affinché venga data la precedenza nelle operazioni di sportello a disabili, donne incinte e genitori con figli neonati. Non intende essere un obbligo ma un invito che vuole sensibilizzare i cittadini ad agire, facendo leva sul buon senso e sulla buona educazione.
A parte che il richiamo alla cortesia dovrebbe per me essere esteso anche agli anziani i quali per età mal sopportano lunghe file in piedi dato che i posti a sedere sono sempre molto pochi, sarei d’accordo con questa iniziativa. Il problema, però, è che a fronte di essa Poste italiane non organizza in modo migliore il servizio prestato e costringe i fruitori non rientranti nelle categorie di cui sopra a invecchiare nei propri uffici.
Personalmente, tranne che per sporadiche lettere raccomandate da spedire o in deposito da ritirare, ho da tempo iniziato ad utilizzare i servizi online della mia banca che, però, in caso di pagamento di bollettini mi addebita “diritti postali” per euro 1,10 (oltre alle proprie spese che fortunatamente mi vengono evitate) dei quali non riesco a trovare in rete “nero su bianco” il fondamento.
Per circa un mese e mezzo il mio PC, però, mi ha abbandonata e, ob torto collo, ho dovuto riprendere a frequentare gli uffici postali riscontrando una situazione assurda a causa delle precedente, queste pare “di diritto”, riservate a quanto ho saputo a chi ha il bancomat con il conto Banco Posta e/o ha prenotato giorno e ora per la sua operazione con un’apposita App.. Il possessore del bancomat lo poggia sulla sezione “E” del Totem giallo di accesso agli sportelli e “scavalca” tutti gli altri in attesa (a questo punto avrà almeno la cortesia di cedere il passo alle altre precedenze di cui in premessa???
Passo all’esempio.
Giorni fa dovendo fare una raccomandata mi sono recata all’ufficio postale (presso il quale in precedenza era presente uno sportello dedicato a questo tipo di servizio in quanto di veloce esecuzione ora scomparso) e mi sono aggiudicata il numero A148 mentre l’ultimo numero A--- chiamato era il 57!!!!!
La raccomandata era urgente e ho deciso di pazientare. Mentre mi chiedevo a cosa fosse dovuto quell’affollamento noto che due degli sportelli cominciano a chiamare esclusivamente numeri con la E-- tra le proteste dei possessori dei numeri A---. Chiedo a un vicino e mi spiega l’arcano. Intanto solo pochi numeri A--- venivano chiamati tra una serie e l’altra degli E---.
Conclusione della storia per fare una raccomandata sono rimasta in posta un’ora e mezza e solo grazie ad una signora che, spazientita, se n’era andata lasciandomi il suo numero A124, altrimenti non so quando sarei uscita.
Un signore con “precedenza” indispettito dalle proteste ha urlato che lui quel servizio lo pagava!!!!
Ora mi chiedo e vi chiedo:
- con € 1,50 a bollettino non è altrettanto ben pagato l’invio di una raccomandata?
- Non si ha il diritto di disporre del proprio tempo? Se entro in un ufficio postale non ho il diritto di sapere quante persone ci siano prima di me e decidere se fermarmi o rimandare l’operazione?
- Visti i lunghi tempi di permanenza degli utenti negli uffici, Poste Italiane non dovrebbe essere obbligata all’installazione di servizi igienici (Quando sono andata via l’ultimo numero distribuito dal totem era A276!!!!!)
Ho sentito dire che tale precedenza verrebbe riservata anche a chi ha partita IVA……..……
Vorrei capirci qualcosa di più perché a quel che so ora temo che in una non auspicabile prossima volta mi converrebbe andare in compagnia e attrezzata per l’ardua impresa
A parte che il richiamo alla cortesia dovrebbe per me essere esteso anche agli anziani i quali per età mal sopportano lunghe file in piedi dato che i posti a sedere sono sempre molto pochi, sarei d’accordo con questa iniziativa. Il problema, però, è che a fronte di essa Poste italiane non organizza in modo migliore il servizio prestato e costringe i fruitori non rientranti nelle categorie di cui sopra a invecchiare nei propri uffici.
Personalmente, tranne che per sporadiche lettere raccomandate da spedire o in deposito da ritirare, ho da tempo iniziato ad utilizzare i servizi online della mia banca che, però, in caso di pagamento di bollettini mi addebita “diritti postali” per euro 1,10 (oltre alle proprie spese che fortunatamente mi vengono evitate) dei quali non riesco a trovare in rete “nero su bianco” il fondamento.
Per circa un mese e mezzo il mio PC, però, mi ha abbandonata e, ob torto collo, ho dovuto riprendere a frequentare gli uffici postali riscontrando una situazione assurda a causa delle precedente, queste pare “di diritto”, riservate a quanto ho saputo a chi ha il bancomat con il conto Banco Posta e/o ha prenotato giorno e ora per la sua operazione con un’apposita App.. Il possessore del bancomat lo poggia sulla sezione “E” del Totem giallo di accesso agli sportelli e “scavalca” tutti gli altri in attesa (a questo punto avrà almeno la cortesia di cedere il passo alle altre precedenze di cui in premessa???
Passo all’esempio.
Giorni fa dovendo fare una raccomandata mi sono recata all’ufficio postale (presso il quale in precedenza era presente uno sportello dedicato a questo tipo di servizio in quanto di veloce esecuzione ora scomparso) e mi sono aggiudicata il numero A148 mentre l’ultimo numero A--- chiamato era il 57!!!!!
La raccomandata era urgente e ho deciso di pazientare. Mentre mi chiedevo a cosa fosse dovuto quell’affollamento noto che due degli sportelli cominciano a chiamare esclusivamente numeri con la E-- tra le proteste dei possessori dei numeri A---. Chiedo a un vicino e mi spiega l’arcano. Intanto solo pochi numeri A--- venivano chiamati tra una serie e l’altra degli E---.
Conclusione della storia per fare una raccomandata sono rimasta in posta un’ora e mezza e solo grazie ad una signora che, spazientita, se n’era andata lasciandomi il suo numero A124, altrimenti non so quando sarei uscita.
Un signore con “precedenza” indispettito dalle proteste ha urlato che lui quel servizio lo pagava!!!!
Ora mi chiedo e vi chiedo:
- con € 1,50 a bollettino non è altrettanto ben pagato l’invio di una raccomandata?
- Non si ha il diritto di disporre del proprio tempo? Se entro in un ufficio postale non ho il diritto di sapere quante persone ci siano prima di me e decidere se fermarmi o rimandare l’operazione?
- Visti i lunghi tempi di permanenza degli utenti negli uffici, Poste Italiane non dovrebbe essere obbligata all’installazione di servizi igienici (Quando sono andata via l’ultimo numero distribuito dal totem era A276!!!!!)
Ho sentito dire che tale precedenza verrebbe riservata anche a chi ha partita IVA……..……
Vorrei capirci qualcosa di più perché a quel che so ora temo che in una non auspicabile prossima volta mi converrebbe andare in compagnia e attrezzata per l’ardua impresa