Olmo60
Guru Master Florello
sempre che siano due
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:confuso::confuso: dici che sono più di due? due escluso l'alias va bene?

comincio subito a dare i numeri.
sempre che siano due
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provo a esprimere un mio 'turbamento'. non mi colpisce la commistione lucas/claus (1? 2?), ma il leggere (o l'interpretare) che altre figure possano essere sempre loro (in parte?), p.es. peter, victor, mathias. una sorta di schizofrenia? multiple personalità di un unico individuo, e per di più spesso legate, attorcigliate tra loro?
cosa è vero? cosa è menzogna?, se tutto viene ribaltato e poi ribaltato di nuovo
e c'è la possibilità di avere/trovare un punto fermo, che sia comune (a tutti noi lettori) o anche diverso per ognuno di noi, ma dal quale partire per riuscire a incastrare tutte le caselline del puzzle e capire appieno questo testo? o lo hai capito se resti confuso?
e poi: dal primo al terzo libro è da considerarsi evolutivo o involutivo lo stile di scrittura? nel primo ridotto all'osso, poi via via, negli altri, ampio, arioso, complesso. vi ho letto un'ulteriore 'menzogna', voluta, creata artatamente: che il maggior dispendio di parole non voglia fare capire, chiarire, bensì si proponga di ampliare il dubbio, lo sgomento, l'insicurezza (sto capendo? mi sto confondendo?) nel lettore
è il dramma-guerra (per me è la guerra il 'personaggio' principale) che ci fa sentire così piccoli e fragili e deboli, tanto da non riuscire a venire a capo di questa storia? tutt'altro argomento certo, ma è lo stesso tipo di spiazzamento che mi capita leggendo dei campi di concentramento, della mancanza di umanità del loro esistere, oltre ogni 'sentire'.
la guerra che annienta. tutto. anche l'anima. che altera le percezioni, che leva ogni sensibilità. per sopravvivere se si può, ma come... se ci si vedesse dall'esterno, come a entità diverse da 'sé'. perchè pensare a se stessi come individui è così crudele da non poterlo reggere.
:confuso::confuso: dici che sono più di due? due escluso l'alias va bene?k07: mica saranno 4..
comincio subito a dare i numeri.![]()
Missà che la prossima volta leggerò cappuccetto rosso :crazy:
tento di dare una mia versione a questo puzzle labirintico, fermandomi solo alla storia così come viene raccontata, con flasch back che fissano per me non solo dei momenti, ma dei concetti sui quali riflettere e sono la cosa più interessante: intanto mi sembra che la storia "vera" inizi alla fine e si legge come riavvolgendo un nastro. I due gemelli separati a 4 anni non si rincontreranno che alla fine: tutto il primo libro è la bugia che Lucas (alias Claus) si racconta per superare il dramma della separazione,e della solitudine: questi per me sono il vero protagonista del romanzo, un tema in fondo più esistenziale che politico/storico.provo a esprimere un mio 'turbamento'. non mi colpisce la commistione lucas/claus (1? 2?), ma il leggere (o l'interpretare) che altre figure possano essere sempre loro (in parte?), p.es. peter, victor, mathias. una sorta di schizofrenia? multiple personalità di un unico individuo, e per di più spesso legate, attorcigliate tra loro?
cosa è vero? cosa è menzogna?, se tutto viene ribaltato e poi ribaltato di nuovo
e c'è la possibilità di avere/trovare un punto fermo, che sia comune (a tutti noi lettori) o anche diverso per ognuno di noi, ma dal quale partire per riuscire a incastrare tutte le caselline del puzzle e capire appieno questo testo? o lo hai capito se resti confuso?
e poi: dal primo al terzo libro è da considerarsi evolutivo o involutivo lo stile di scrittura?
è il dramma-guerra (per me è la guerra il 'personaggio' principale)sentire
Qualcosa di certo c'è ed è l'inizio della storia dei due gemelli e questo inizio non è la guerra, non è il dramma storico, bensì un ben più modesto dramma familiare: modesto nel senso che rispetto alla seconda guerra mondiale, mi vien da ridere parlare di dramma della gelosia, come invece è accaduto, perchè ce o dice il racconto e non c'è un capitolo successivo che lo smentisca come invece ce ne sono stati per esempio sulla morte del padre (prima sulla mina, poi sulla mina salterà uno straniero, quindi chiaramente un'invenzione). Una storia vera io ce l'ho letta, sebbene arzigogolata, labirintica e a tratti si, inestricabile, però a grandi linee si riesce a tratteggiare come siano andate le cose..ma ripeto, non sono i fatti in sè che credo abbiano un significato generale, un valore letterario. Ad avere valore per me sono quegli istanti di verità "intima" che di volta in volta illuminano le parole o i pensieri di Lucas, o Klaus o parlano per loro attraverso le loro bugie, i personaggi inventati del tutto e quelli realmente incontrati ma trasformati nei quaderni..Clara per esempio è una persona che realmente Lucas incontrerà ma di lei narrerà una storia diversa da come è realmente andata. perchè fa questo? lo dice lui e lo avete detto anche voi, per non soffrire, perchè la verità fa male e raccontarla fa così male che bisogna sopperire al vuoto di possibilità con le menzogne..ho due dubbi che mi sono rimasti -se la frontiera fosse una vera frontiera- e non fosse invece una frontiera più ristretta come per esempio i due gemelli cresciuti semplicemente in città diverse e distanti ma dello stesso territorioLe pedine si scambiano di posto, alcuni personaggi rientrano nella mente in attesa della elaborazione finale,che comunque non stabilisce niente di certo. Una storia aperta, anche alle inevitabli incongruenze narrativek07:
boh![]()
Avete notato che claus e lucas sono uno l'anagramma dell'altro?
E allora mi viene da pensare che ne esiste solo uno di personaggio, l'altro è solo frutto di una mente disturbata dalla pazzia della madre che magari desiderava un altro figlio, ma che non ha potuto avere, mentre il marito lo fa con l'amante.
E il povero claus cresce con la presenza ingombrante di un fratello che non esiste.
La guerra fa da sfondo complice. Niente di meglio per giustificare l'imposizione da parte di claus, di una vita dolorosa, solitaria che culmina nel suicidio.......
O forse no..........
sorbole, è vero! però se la madre non avesse ucciso il padre e ferito Lucas, non sarebbe finito nella casa di cura e la famiglia sarebbe rimasta (forse) unita..e se il confine fosse il muro di Berlino? uno di qua e uno di la..è probabile perchè alla fine del secondo libro, quando Lucas/Claus viene scortato dalle guardie verso il confine a un certo punto si dice che la macchina imboccò la direzione opposta, verso la grande città (o centro, non ricordo..): se fossero stati un paese diviso e poi riunificato, si spiega perchè l'ambasciata non sia più oltre confine, ma al centro del paese. Mah!.Credo che abbia ragione Micia l’abbiamo capito se siamo rimasti confusi.
E io l’ho capito benissimo allora…
Come protagonista principale non direi la guerra, ma per causa sua, la solitudine e quindi la menzogna.
Io lo intitolerei “La solitudine del libro bugiardo”.
Se non ci fosse stata la guerra i bambini non si sarebbero separati così a lungo, alla fine sarebbero tornati insieme e tutte quelle bugie non sarebbero state scritte. (E noi non avremmo letto il libro)
Sul fatto del confine ero molto confuso. Chi dei due fratelli andava, tornava ecc.? (forse non ho letto questa parte con attenzione):confuso:
Però quando ho letto il pensiero di Olmo sul fatto che anche il confine possa essere una metafora… mi è tornato “tutto chiaro”. Missà che è così anche anche per me :hehe:
scusami Olmo se provo lievemente a contraddirti![]()
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e Klaus con la Kappa dove lo hai lasciato?Avete notato che claus e lucas sono uno l'anagramma dell'altro?
E allora mi viene da pensare che ne esiste solo uno di personaggio, l'altro è solo frutto di una mente disturbata dalla pazzia della madre che magari desiderava un altro figlio, ma che non ha potuto avere, mentre il marito lo fa con l'amante.
E il povero claus cresce con la presenza ingombrante di un fratello che non esiste.
La guerra fa da sfondo complice. Niente di meglio per giustificare l'imposizione da parte di claus, di una vita dolorosa, solitaria che culmina nel suicidio.......
O forse no..........
.Avete notato che claus e lucas sono uno l'anagramma dell'altro?
E allora mi viene da pensare che ne esiste solo uno di personaggio, l'altro è solo frutto di una mente disturbata dalla pazzia della madre che magari desiderava un altro figlio, ma che non ha potuto avere, mentre il marito lo fa con l'amante.
E il povero claus cresce con la presenza ingombrante di un fratello che non esiste.
La guerra fa da sfondo complice. Niente di meglio per giustificare l'imposizione da parte di claus, di una vita dolorosa, solitaria che culmina nel suicidio.......
O forse no..........
sorbole, è vero! però se la madre non avesse ucciso il padre e ferito Lucas, non sarebbe finito nella casa di cura e la famiglia sarebbe rimasta (forse) unita..e se il confine fosse il muro di Berlino? uno di qua e uno di la..è probabile perchè alla fine del secondo libro, quando Lucas/Claus viene scortato dalle guardie verso il confine a un certo punto si dice che la macchina imboccò la direzione opposta, verso la grande città (o centro, non ricordo..): se fossero stati un paese diviso e poi riunificato, si spiega perchè l'ambasciata non sia più oltre confine, ma al centro del paese. Mah!.
ma fai pure, cara! è un vero piacere!!
k07::flower:
e Klaus con la Kappa dove lo hai lasciato?k07: no no...sono due, lo do per certo, come che vinca l'Arezzo in casa, la prossima partita.
quoto e sottoscrivo: a chi ha fatto venire i lucciconi agli occhi, l'immagine di Klaus che guarda fuori dalla finestra del nonno mentre vede questo bambino (e chiede "perchè lui può uscire di sera?) e non sa che è il fratellino...Giusto, ma avevo scritto quella frase giusto per dire che la guerra è stata la causa di tutto.
Riguardo al confine e ai nomi dei gemelli non riesco a ragionarci, sono sempre confuso.Loro cmq da piccoli stavano nella stessa città, vicini senza saperlo.
"lo zio Andreas parla al bambino di un altro bambino che vive con nonna, conosciuto da tutti e che suona l'armonica nelle osterie." E' il fratellino. Anche questo fa capire che sono realmente due.
chi? come? dove? quando? no no...non puoi buttare la un'ipotesi senza un minimo di supporto scientifico..be', se è un piacere, allora continuok07: :flower:
io ricordo che ad un certo punto trasforma la K del nome in C.
al momento mi sfuggono i particolari, ma che si fosse sparso un ulteriore semino del dubbio, questo lo rimembro bene![]()
quoto e sottoscrivo: a chi ha fatto venire i lucciconi agli occhi, l'immagine di Klaus che guarda fuori dalla finestra del nonno mentre vede questo bambino (e chiede "perchè lui può uscire di sera?) e non sa che è il fratellino...mi ha commosso...ho pensato che anche il destino in questo libro è maligno..
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chi? come? dove? quando? no no...non puoi buttare la un'ipotesi senza un minimo di supporto scientifico..k07:
che "mi sfuggono i particolari"!!! basta una bazzecola per ri-ribaltare la faccenda...ritrova i particolari (eheheh....) e dicci la pagina, perbacco...![]()