Giuseppe, è bellissima la tua Haraella
, peccato che non riusciamo a sentirne il profumo...
la sua bellezza, oltre che nella forma e nei colori, sta anche nel fatto che le dimensioni del fiore sono notevoli se paragonete a quelle dell'intera pianta.. :flower::flower::flower:
toglimi una curiosità, visto che sono abbastanza ignorante in materia, ma è della stessa famiglia delle phalaenopsis??? :confuso: perchè la struttura della piantina è molto simile a quella delle phal...
Ecco qui........
Haraella retrocalla (Hayata) Kudô, J. Soc. Trop. Agric. 2: 27 (1930).
La specie è cosi classificata:
Dominio: Eukaryota.
Regno: Viridiplantae.
Phylum: Streptophyta, Streptophytina, Embryophyta, Tracheophyta, Euphyllophyta, Spermatophyta, Magnoliophyta.
Classe: Liliopsida.
Ordine: Asparagales.
Famiglia: Orchidaceae.
Sottofamiglia: Epidendroideae, higher Epidendroideae.
Tribù: Vandae.
Sottotribù: Aeridinae.
Genere: Haraella.
Specie: retrocalla
Questo genere monospecie è originario dell’isola di Taiwan (conosciuta anche come Formosa) una piccola isola a sud della Cina e a sud-est del Giappone.
Il nome Haraella (Hayata) Kudô 1930(che la giustificò nel “Journal of the Society of Tropical Agriculture” di Taiwan) fu dato in onore di Yoshi Hara, botanico e collezionista di orchidee giapponese del 20° secolo della Taihoku Imperial University di Formosa rinomato per le sue ricerche sulla flora endemica dell’omonima isola, che per primo scoprì e coltivò questa specie.
Il nome della specie, retrocalla, deriva dal latino e sta ad indicare il callo sulla parte posteriore del labello.
Sinonimi
Sinonimi omotipici:
(basionimo) Saccolabium retrocallum Hayata, Icon. Pl. Formosan. 4: 92 (1914).
Gastrochilus retrocallus (Hayata) Hayata, Icon. Pl. Formosan. 6(Suppl.): 79 (1917).
Gastrochilus retrocallosus Schltr., Repert. Spec. Nov. Regni Veg. Beih. 4: 289 (1919).
Sinonimi eterotipici:
Haraella odorata Kudô, J. Soc. Trop. Agric. 2: 26 (1930).
Saccolabium odoratum (Kudô) Makino & Nemoto, Fl. Japan, ed. 2: 1675 (1931).
Gastrochilus odoratus (Kudô) J.J.Sm., Bull. Jard. Bot. Buitenzorg, III, 14: 168 (1937).
Morfologia e habitat
La pianta, originaria dell’isola di Taiwan cresce ad altitudini che variano dai 1.000 ai 2.200 metri slm., è formata da foglie acute distiche, carnose e falcate, da oblughe ad oblungolanceolate che si dipartono da un piccolo e corto gambo. Fiorisce da una corta e pendente infiorescenza che si origina dalle ascelle fogliari; i fiori, della dimesione variabile di circa 2 cm. che hanno brattee deltoidi, si aprono in successione fino ad un numero di 3.
La coltivazione
Per quella che è la mia esperienza questa graziosa miniatura è meglio se coltivata su zattera, possibilmente di sughero, in quanto ama ancorare le sue radici tra le asperità della corteccia, sebbene non disdegni la coltivazione in vasetto su composto di bark piccolo e sfagno.
Quando coltivata in zattera è bene interporre sopra le radici appena sotto le prime due foglie un pochino di sfagno o muschio per garantire una certa umidità costante all’apparato radicale.
Non avendo riposo invernale la pianta va annaffiata durante tutto l’anno, avendo cura di gestire le annaffiature in base alla stagione, incrementandole quindi nel periodo primaverile/estivo e diradandole nel periodo autunnale/invernale.
La luminosità alla quale la pianta cresce soddisfacemente è quella parzialmente ombreggiata e comunque luminosa, essendo abbastanza rustica le temperature che sopporta in inverno si attestano sui 12/13 gradi minimi meglio se qualche grado in più.
Il concime (bilanciato tipo 20/20/20), come le annaffiature, lo somministro tutto l’anno a cadenza costante, ravvicinando le concimazioni a seconda della stagione (circa 1 volta al mese in inverno, ogni 3 settimane in primavera/autunno, e ogni 10/15 giorni nel periodo estivo) a dosi di 1gr/lt.
come periodo per la fioritura è l’autunno e l’inizio della primavera.