Io posso citare la mia esperienza negativa.Ciao a tutti!
Qualcuno mi sa dire in che cosa consistono, in pratica, i ""terricci da orto""?
In che cosa si differenziano dal Terriccio Universale.???
Grazie a chi mi vorrà illuminare......
il famoso terriccio di foglie specie di faggio ben decomposte da almeno tre anni.Le etichette, i nomi, sono dati per essere usati (spesso a fini commerciali , per trarre profitti).
Da decenni , ho assistito alla progressiva sparizione del Tonno rosso (pinna blu) a favore del "Pinna gialla", diventato, chissà perché, il più pregiato ....
Divagavo, per dire che , in realtà, la sostanza dipende dalla "sostanza" (" quel che ce metti ce trovi..." ripeteva il mio mitico nonnetto).
Se i "terricci da orto" corrispondono a quelle ciofeche di compost a buon mercato vendute , sono compost, appunto, maturati male e pesanti ( ma ho ancora memoria di un compost di foglie autoprodotto, con cui rinvasavo, tenero, soffice e profumato di "buono")!
vero, dovendo comunque integrare o con sacchi di terriccio o con letame maturo, o con un mix, perchè raccogliendo i frutti dell'orto e strappando le erbacce, c'è un calo costante, dopo aver sperimentato i terriccio low cost, alla fine mi sono indirizzata su alcuni prodotti, che quantomeno contengono un mix che sembra accettabileLe etichette, i nomi, sono dati per essere usati (spesso a fini commerciali , per trarre profitti).
basta spacciarlo per una decina d'anni in pubblicità come prodotto "figo" , e il 70% della popolazione (clientela) riconoscerà la frase e davanti alla scelta si indirizzerà su quello,Da decenni , ho assistito alla progressiva sparizione del Tonno rosso (pinna blu) a favore del "Pinna gialla", diventato, chissà perché, il più pregiato ....![]()
Divagavo, per dire che , in realtà, la sostanza dipende dalla "sostanza" (" quel che ce metti ce trovi..." ripeteva il mio mitico nonnetto).
Se i "terricci da orto" corrispondono a quelle ciofeche di compost a buon mercato vendute , sono compost, appunto, maturati male e pesanti ( ma ho ancora memoria di un compost di foglie autoprodotto, con cui rinvasavo, tenero, soffice e profumato di "buono")!
Li prendevo.visto che anche il nostro supertecnico geniale sangio li prende al supermercato, e nel commento di valutazione non valuta nemmeno che esistano fornitori al di fuori della grande distribuzione,
Hai la caratteristica di scrivere molto ( non avrei mai voluto essere il tuo prof. di Lettere), per cui mi limito a sottolineare e ad avallare questa tua citazione!!!basta spacciarlo per una decina d'anni in pubblicità come prodotto "figo" , e il 70% della popolazione (clientela) riconoscerà la frase e davanti alla scelta si indirizzerà su quello,
regola prima del condizionamento dei popoli, continua a ripetere una cosa e alla lunga avrai molta gente che crederà sia vero, diventerà anche una verità storica
Ha anche la caratteristica del work in progress...tipo mette una foto e, con molta flemma, poi scrive la didascalia...con molta flemma. La chiamiamo "Festina lente"?Hai la caratteristica di scrivere molto ( non avrei mai voluto essere il tuo prof. di Lettere), per cui mi limito a sottolineare e ad avallare questa tua citazione!!!
ma poi per le semine lo sterilizzi in forno? Altrimenti nascono solo malerbe!tutto nel compost
Ottimo intervento! Quando avevo le galline ero solito immettere nel pollaio , a terra, tutte le erbacce, che loro decomponevano in modo naturale. Poi, ammassavo il tutto e, dopo un tot di mesi, lo spargevo in orto. Ottimo letame!!!Terricci da orto? Questa mi suona nuova: che sia una trovata pubblicitaria?
Mi unisco al coro delle brutte esperienze degli altri utenti che hanno risposto, le ho passate tutte anche io in anni (tanti!) di giardinaggio.
Dopo venti anni e più di compostaggio domestico non ne ho più bisogno. Sono passata anche alla triturazione del fogliame (di tutti i generi) e delle ramaglie, recupero praticamente tutto anche i rami più grossi (@Matt985 docet) sotterrandoli o abbandonandoli negli angoli più reconditi del giardino.
Mi trovo molto bene, la materia organica che ne ricavo è ottima e non è mai abbastanza! Ovviamente questa pratica per affrancarsi dal mercato (sempre più scadente) richiede un minimo di spazio, organizzazione e impegno, ma disponendo del primo (anche se ne necessiterei di averne di più a disposizione) si può fare e con il tempo si diventa sempre più ingordi!
Ho provato anche a produrre il famoso terriccio di foglie (leaf mould) come descritto in una puntata di Gardeners' World, ma ci vuole troppo tempo! Quindi tutto nel compost o come pacciamatura. Fine delle divagazioni.
Per tornare ai terricci, sempre dagli Inglesi, da ben più di venti anni, si impara che si può fare a meno della torba per la coltivazione: loro l'hanno bandita, sostituendola con altri materiali. Sembra che il loro hobby nazionale non ne abbia risentito.
Forse potremmo scegliere anche noi, o almeno chi ne è consapevole o ha delle conoscenze minime di giardinaggio, e leggere le etichette dei terricciati in commercio. Ma, prima di tutto, nell'incertezza, ci si informa: il forum è una buona base di partenza!