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SOS cactus

Sofia D.

Giardinauta Senior
Il tuo e' un consiglio giusto ma adatto ad appassionati scaltri con la chimica e a conoscenza di tutte le astuzie in ambito cactacee. Per un neofita ci vogliono maggiori margini di sicurezza : la pianta deve avere a disposizione piu' nutrienti dal terreno, con l'85/90% di inerti vai ben oltre quello che trovano in natura nei loro luoghi di origine. D'altra parte se osservi le foto del messaggio iniziale, il vivaista ci ha messo il 90% di materia organica, manco fossero delle acidofile...
Forse per un neofita invece sarebbe particolarmente adatto un terriccio molto asciutto... Così se si calca la mano sulle annaffiature, la pianta non muore
 

sherwood

Giardinauta Senior
Forse hai ragione. Sai quante ne ho ammazzate io quando ho iniziato a coltivarle ? Vedevo una giornata soleggiata e annaffiavo, al primo sole di febbraio annaffiavo, appena la terra seccava giu' acqua...
Con le proporzioni che ho consigliato io se segui due regole senza mai sgarrare avrai sicuramente piante molto belle :
1 - Da fine ottobre a meta' aprile MAI acqua
2 - In estate molto sole e acqua a volonta' dopo almeno 3 giorni che il terriccio e' completamente secco e se si riesce a resistere 5 giorni, ancora meglio
 

cmr

Maestro Giardinauta
Controllando le temperature minime di Catanzaro, la città da cui Sikestich scrive, direi che se la mette in balcone, in posizione soleggiata, fa solo bene. Anche per il terriccio, non starei li a far le ricette come Cracco in quanto è una di quelle piante che ben si adattano ad ogni nostra "porcheria". Evitando di farla bagnare in inverno diventerà un bel piantone!
 

Sikestich

Aspirante Giardinauta
Ciaooo! Riscrivo di nuovo qui per darvi aggiornamenti sul mio cactus. noto solo ora che @cmr mi aveva risposto e devo dire che mi sono trovata perfettamente d'accordo con il fatto di non stare troppo a preoccuparsi del terreno perché ho capito che anche se il terriccio non è il più adatto basta imparare a rimediare con il giusto dosaggio di sole e acqua. Allora, l'ho tenuto tutto l'anno in quel misto di terriccio universale torba e argilla espansa che avevo fatto a settembre 2019, non l'ho bagnata affatto e l'ho lasciata in quell'angolo della mia stanza fino ad ora che l'ho rinvasata. Risultato? Non è successo nulla, nessun marciume e le radici stanno abbastanza bene. In questi mesi ho riempito la mia casa di piante e ho imparato un bel po' su di loro rispetto a quanto ne sapevo prima. Devo dire che secondo me per evitare marciumi nei cactus basta non innaffiarli per nulla l'inverno e pochissimo d'esate. Ora l'ho rinvasata semplicemente unendo un 40% (forse anche meno) di terriccio universale e il resto materiale edile mista a sabbia grossa. L'ho innaffiata, messa al sole sul balcone e ora penso di non toccarla per i prossimi 3 mesi. Vi allego la foto. SAVE_20200301_170554.jpeg
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Il punto non è che la pianta muore istantaneamente nelle miscele commerciali o nelle miscele oscene in cui i cactus economici vendono letteralmente pompati dalle nurseries, il problema cardine risiede nel fatto che queste piante sopravvivono, anche per diverso tempo, hanno crescite disarmoniche (si allungano, pollonano, cascano da una parte o dall'altra) senza contare che divengono molto meno inclini a "perdonare" degli errori, come annaffiature e concimazioni eccessive. La torba, non lo ripeteró mai abbastanza, se bagnata resta bagnata troppo a lungo, se asciutta diventa impermeable e spezza le radici dei cactus. Non a caso si consiglia di pulire per bene le radici prima del rinvaso. Per farti un esempio, una mia cara amica ha da poco perso una mammillaria che da 40 anni stava in torba, così, di punto in bianco, senza ragione apparente; quando l'abbiamo svasata il pane radicale è rimasto nella torba che era diventata un blocco di cemento, nel colletto ha stagnato dell'umidità e quidi la pianta, da secca, è marcita.
Vorrei specificare, a costo di risultare antipatica, che non ci si mette a suggerire certi tipi di miscela per far dannare l'anima alla gente a carcare i componenti, lo si fa perché così le piante hanno crescite armoniche, diventano più fiorifere, restano più contenute e se una volta ti scappa l'acqua, non si offendono. Un terriccio di un certo tipo è un investimento per il futuro.
 

sherwood

Giardinauta Senior
Devo dire che secondo me per evitare marciumi nei cactus basta non innaffiarli per nulla l'inverno e pochissimo d'esate.

La prima meta' l'hai azzeccata, la seconda proprio no. Partendo dal giusto discorso che fa @Sofia D. che fra parentesi non e' per niente difficile da mettere in pratica, se tu ci metti un terriccio piu' adatto, potrai poi permetterti di essere piu' generosa con le annaffiature nel periodo estivo, che e' esattamente la cosa di cui queste piante anno bisogno per crescere al meglio
 

Sikestich

Aspirante Giardinauta
@sherwood mi sono spiegata male. Io intendo che la cosa piu importante è imparare a dosare innaffiature in relazione a sole e terreno soprattutto nel caso in cui una delle 3 componenti sia sbilanciata. Nel mio caso ad esempio, in cui avevo un terriccio troppo torboso, innaffiarla con la stessa frequenza con cui tu innaffi i cactus d'estate (giustamente, perché il tuo terreno è quello giusto) l'avrebbe fatta marcire (perciò dico "pochissimo"). sicuramente ora che ho un terriccio accettabile, potrò dosare le innaffiature in base alla quantità d'acqua che il mio terreno assorbe. Poi comunque dire "pochissimo" è relativo. ora come ora ad esempio per il terriccio che ho (accettabile ma distante da quello che usi per i tuoi cactus che mi avevi mandato l'anno scorso) non me la sento di innaffiarla una volta a settimana perché mi rendo conto che non ne ha bisogno perchè il terreno non si asciugherebbe abbastanza velocemente nonostante abbia una buona dose di inerti.
 

sherwood

Giardinauta Senior
Si' certo, uno poi si regola con quello che ha, ed io che coltivo il mango e l'avocado sul balcone a Milano ne sono la prova vivente. E' necessario pero' che tu comprenda bene un dettaglio : il Cereus che stai coltivando vive molto bene nella zona che va dal Paraguay alla zona sud occidentale del Brasile, che ha un clima fresco in inverno (non freddo) e molto caldo in estate. Durante la stagione calda, che e' calda per davvero, l'aria umida che arriva dall'oceano, incontrando i rilievi dell'interno, da' vita a frequenti temporali, a volte anche molto forti. In quel contesto,queste piante sono diventate molto brave a cogliere l'attimo e cioe' usufruiscono dell'acqua nelle poche ore che questa si trova nel terreno che gia' a causa della sua composizione non la trattiene e in piu' il calore la fa evaporare con una certa velocita'. Le radici svolgono al meglio la loro funzione se bagnate spesso ma per poco tempo. Non essendo in quella zona del Sud America e non avendo a disposizione quel tipo di suolo, o uno similare, la tua pianta sopravvive con un ritmo che e' esattamente il contrario, e cioe' riceve acqua raramente e il terriccio rimane umido per un tempo abbastanza lungo, e questo la fa soffrire, poi asciuga e rimane secco per un tempo altrettanto lungo, e anche questo la fa soffrire. Poi certo, non muore e cresce magari anche benino pero'...
 
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