Cosa mi aspettavo
In verità mi aspettavo che i barattoli non si inquinassero, ovvero speravo che la quantità di cloro riuscisse ad uccidere funghi e batteri. Il mio dubbio era che la quantità di cloro fosse insufficiente a fare tutto questo, ma per verificarlo dovevo solo attendere una decina di giorni: in genere è quasi matematico in 10 giorni un vasetto si contamina, anche molto, facendo apparire quelle odiose macchie che sono l'inizio di una bella colonia di muffe.
Ogni giorno che passava la mia speranza aumentava, arriva il 10° giorno e con mio sommo stupore non vedo muffe.
Inizialmente gioisco, e mi dicevo caspita funziona!!!!
Ma con il passare dei giorni fui assillato da un'altra preoccupazione, ossia, e se le esalazioni sono talmente tante da uccidere anche i semi?
Si trattava ancora di aspettare: solo la germinazione avrebbe sancito la riuscita dell'esperimento o il suo misero fallimento.
Per non pensare....
Nell'attesa, cominciai a cercare in rete tutto quanto ci fosse sulla sterilizzazione gassosa, e un bel giorno mi imbatto in un
PDF, si trattava di un esperimento realizzato da un laboratorio brasiliano che testavano l'uso della sterilizzazione gassosa con ipoclorito di sodio sui semi delle orchidee e la loro vitalità dopo il trattamento.
Il protocollo parlava di un'esposizione alle esalazioni di ipoclorito di sodio che andavano da 30 minuti fino a 6 ore, dai 30 minuti fino a 4 ore non si avevano problemi di germinabilità dei semi, mentre dalle 4 alle 6 ore in poi c'era un rapido tracollo della germinabilità dei semi.
L'esperimento brasiliano si limita a dimostrare che dopo un'esposizione di x ore alle esalazioni di ipoclorito di sodio i semi sono ancora vitali, non ci sono dati circa il grado di contaminazione, molto probabilmente poichè lo danno per scontato che dopo una tale esposizione i semi risultino sterilizzati.
Cosa ho provato!!!!
Solo un attimo di delusione per non essere stato originale, ma quest'attimo di delusione fu subito soppiantato da due ben distinte sensazioni, la prima una sensazione di sconforto, infatti capii che lasciare il tampone per così tanto tempo aveva ucciso con molta probabilità anche i semi, ma immediatamente dopo cominciai a fare i salti di gioia perchè potevo apportare una variante ai miei test, e così feci.
Ora l'unica cosa che mi rimaneva da fare era provare, modificando il primo procedimento
Mi rimboccai le maniche e cominciai a riseminare tutto!!!!
Mi sono detto dai si tratta solo di aspettare 1 o 2 mesi, che sarà mai!!!!e cominciai ad attendere
ecco le modifiche al procedimento che ho eseguito
9. anzichè tappare il barattolo come al precedente punto 9, ho posizionato un altro foglio di domopak sul tampone questa volta senza buco
10. a questo punto ho chiuso il barattolo senza chiudere definitivamente: ho atteso che trascorressero dalle 1,5 alle 3 ore, in base alla grandezza del barattolo
(1,5 per barattoli da 100 ml - 2 ore per quelli da 250 ml - 3 ore per quelli più grandi)
11. trascorso il tempo stabilito ho tolto in coperchio ed ho sollevato un lembo del secondo foglio di domopak e con una pinza ho sfilato il tampone
12. a questo punto ho tappato il barattolo serrando il coperchio
13. ed infine per rendere tutto più ordinato ho tagliato la plastica in eccesso che esce dal tappo
Ripicchiettaggi
Per i generi più resistenti come le phalaenopsis si può arrivare a 6 ore
per i generi dalle foglie più sottili come le bletille, mai superare le 3 4 ore.
Gli esperimenti continuano...
Successivamente, ricevetti da Emily (utente di orchidando) una capsula di Epidendrum radicans, ho pensato di provare anche questo genere e mai decisione è stata più indovinata.
Se avessi saputo che avevano una germinazione così rapida me li sarei procurati ad ogni costo.
Li seminai e in 2 giorni comincio a vedere del verde, non potevo crederci!!
Cominciai a pensare di avere problemi a distinguere i colori, ma dopo 6 giorni non c'erano più dubbi, erano germinati e crescevano a vista d'occhio.
Foto di oggi del barattolo, semina effettuata il 7/6/2010
continua...