Semina

[RINO]

Caro Giulio sto mettendo in piedi l'apparato di semina e spero andrà a regime per il prossimo anno però siccome io prima di iniziare un lavoro lo pianifico al 100% per poi affrontare il minimo dei problemi imprevisti , mi sorge un dubbio ,molti usano l'ipoclorito di sodio per disinfettare e sterilizzare la "camera" di semina poco prima della semina ma se si usano le lampade germicide uvc ve ne sono anche per sale operatorie hanno un notevole spettro d'azione!la lasci accesa prima dell'introduzione della capsula e dei preparati sterili e poi la spegni ad apertura della capsula (per non danneggiare i semi!) che mi dici?
Ciao

 

[Giulio]

Ciao Rino,
le lampade germicide funzionano solo fino ad un certo punto, perchè non raggiungono i punti d'ombra.
Che io sappia, anche in molti laboratori professionali le cappe vengono sterilizzate con leggere passate di ipoclorito, senza contare che le lampade germicide sono _molto_ dannose anche per l'uomo e quindi sarebbe il caso di spengerle quando sei nella stanza.
Comunque, nella mia cappa, ne ho due di lampade germicide, che accendo sempre insieme all'avvio della cappa stessa (che faccio 'girare' almeno un paio d'ore prima dell'uso) e le spengo appena entro per i preparativi.
ciao
Giulio

 

[Tania]

Ciao Rino,
scusa se mi intrometto... volevo sapere un pochino in più riguardo la semina e come ti stai organizzando. Per quel che riguarda la "sterilizzazione" dell'ambiente di semina posso confermare che utilizzo delle lampade uv dev'essere prudente, come dice Giulio, non rimare nel locale ma bastano un paio d'ore per "pulire" l'ambiente senza utilizzo di sostanze chimiche... comunque la mia é ina semplice opinione....
un saluto, Tania

 

[RINO]

Si gli effetti delle lampade uv-c li conosco!le adopero già per sterilizzare le atrezzature dell'imbottigliamento della birra
Come mi sto organizzando? intanto disegno la struttura della cappa studiando i vari materiali ( e la loro compatibilità con il cloro ed i raggi uv-c) poi la locazione di tutto questo e la sua termostatazione ecc.ecc. per quanto riguarda la tecnica di semina Giulio sicuramente saprà spiegati meglio di me , io mi accingerò a fare la mia prima esperienza appena pronta l'attrezzatura
Giulio credo opterò sia per le lampade e sia per la sterilizzazione chimica
Ciao e grazie
Rino

 

[Tania]

Che bello... invogli a sperimentare... ti faccio tanti auguri e spero mi terrai informata sugli sviluppi. Ciaooo
Tania

 

[Tania]

... non ho resistito e sono andata a leggere un po' di scartoffie... e sto contagiando anche qualche collega che mi possono dare un valido supporto! per la preparazione del terreno e l'inseminazione sono abbastanza in chiaro ... ma quello che mi spaventa é la produzione dei semi... insomma se ho una qualche possibilità di inpollinare la mia phaelenopsis... o é meglio cominciare con qualche altro genere??
quante domande, vero? forse troppe...
se qualcuno ha qualche consiglio... ben venga!!!

grazie grazie e grazie!!!

 

[Giulio]

La procedura dell'impollinazione è tutto sommato, semplice.

LINK

Che la cosa si risolva nella produzione di una capsula fertile è già più difficile.
Comunque, ammesso di riuscire ad ottenerla, c'è solo da aspettare dai 3 mesi (per gli epidendrum and esempio) ai 2 anni (per qualche vanda) prima che i semi siano maturi per la semina.
per le phalaenopsis il tempo di attesa è tra i 5 e i 10 mesi (a seconda dell'eredità genetica dell'ibrido e delle condizioni di coltivazione).

Giulio

 

[Tania]

caspita!!! e così bisogna fare appello a tutta la pazienza...
sniff, sniff... non é che sia il mio punto forte...
correggimi se sbaglio, ammettendo di avere una capsula fertile e riuscire ad individuarla (...), il sistema per coltivarla sembra molto simile a muffe e dermatofiti in generale, con tutte le precauzioni nella manipolazione onde evitare contaminazioni... sbaglio??
il tutto mi sembra proprio un'impresa quasi molto azzardata...
vedremo!
comunque volevo ringraziarti, Giulio, grazie!!
Tania

 

[RINO]

Si come dice il Giuliastro ( che è molto stitico nelle spigazioni ) con un pennellino od un cottonfioc si dovrebbe raggiungere lo scopo
La mia prima semina sarà di Bletilla striata , cosa che ritengo semplice ( io la ritengo tale)perchè gli anni scorsi avevo parecchie capsule prodotte da impollinazione zoofila . la tappa seguente sarà la semina delle Pleione , via via fino al Pahio. rothsci. poi sarà la tappa della micropropagazione.
Questo è il mio rollbook sulle orchidee , certo ambizioso molto ambizioso cercando sempre di capire e migliorare e poi se riesco ad arrivare fino la,smetto! non seminerò più
Ciao

 

[Tania]

Ambizioso forse, ma affascinante e molto!!



Magari cercherò di fare una qualche prova, e magari ... ... magari qualche cosa succederà!!!

Un caloroso saluto, ciao

 

[TEX]

Non faccio la scommessa perchè so di perderla in partenza!però come dice qualcuno.......le cose casalinghe non funzionano anche perchè se misuri alcuni parametri per il solo fatto di misurarli casa non sono giusti
Naturalmente se si ha la capacità di sapere usare gli strumenti.......... ma qui è un'altra storia , mica tutti sono capaci!
Ciao
Ah!!!!!!!!!!! auguri RINO

 

[Giulio]

Pennellino e cottonfioc?
Ne deduco, caro Rino, che non hai mai impollinato un'orchidea
Il polline delle orchidee non è polverulento, bensi si presenta aggregato in masse polliniche più o meno dure e compatte. Inoltre, come si vede nel link che ho postato sopra, è protetto (tranne che nei paphio) da uno scudetto di protezione che viene sollevato di solito quando l'insetto fa marcia indietro dal fiore. Quindi con un pennellino ci fai poco. Devi rimuovere il cappuccetto con uno stuzzicadenti (e di solito ti vengono via anche i pollinidi, quindi mano a coppa sotto il fiore) e prendere i pollinidi con lo stuzzicadenti medesimo. Quindi con lo stesso stuzzicadenti sistemi i grani di polline nella zona appiccicosa dello stigma.
Auguri per il tuo programma di semina. La semina del rothschildianum specialmente è piuttosto difficile. Prima devi avere una pianta in fiore

Anzi, dovresti avere una pianta che non sia alla sua prima fioritura, altrimenti corri il rischio di avere una bella capsula e ritrovarti dopo un anno senza il rotschildianum (i paphio si _FERMANO_ in un modo assurdo per produrre la capsula), dopodichè, sempre che la capsula abbia prodotto semi fertili (e non è detto), che riesci a farli germinare (e non è detto), che riesci ad ottenere le piantine (e non è detto) che riesci a svezzarle e defiascarle con successo (e non è detto, ti aspettano solo una quindicina d'anni per vederli fioriti.
Giulio

 

[RINO]

Carissimo Giulio sono depresso perchè? cavoli lo so , lo so benissimo che ci fai poco con penellino , non si è capito ma la mia era una provocazione sul fatto che tu sei STITICO per quanto riguarda spiegazioni on line e siccome ti conosco (per esperienze avute in passato!!) tu pensi adesso<< il grullo dice così perchè vuole solo fare bella figura , ma non sa nulla>> ti dico subito che a pg 214-215 del libro di Wilma and Brian Rittershausen isbn1-903845-59-9 spiega benissimo il meccanismo. Questo è per fugare il dubbio della conoscenza
No non ho mai impollinato perchè non ne avevo lo scopo

lo farò quando saprò dargli un "futuro" ai semi
Per quanto riguarda il Rotsh. so benissimo che è la tua pianta favorita ( o almeno una delle tue) è ti ho voluto giustamente punzecchiare... per i semi non ci sei tu.... mi avevi detto che avresti avuto una fioritura ......
Il tempo 15 anni 20 anni dov'è il problema ? il tempo passa la mia aspettativa di vita penso sia ben oltre i 15 anni( se Dio vuole) certo non starò seduto davanti al phaphio. in attesa che fiorisca avrei altro da fare in questo tempo..... il tempo comunque passa fattene una ragione Giulio 10 15 anni spero tu abbia intenzione di campare molto di più o no?
Con affetto Rino
Ciao

[ 24.03.2004, 22:37: Messaggio scritto da: RINO ]

 

[Giulio]

bravo, ora mi fai anche i trabocchietti?