Pin, adesso capisco la tua delusione: tu, come me, hai un figlio dislessico!
Il mio in realtà ha un disturbo di letto-scrittura e quindi è disgrafico oltre che dislessico. :azz:
In prima elementare non imparava le lettere dell'alfabeto, diagnosi in seconda (test lunghi intere mattinate in day hospital nel reparto di neuropsichiatria infantile...solo il nome del reparto deprime il più coraggioso genitore!) e poi vari cicli di logopedia, in seconda e quarta elementare.
Risultato: per anni e anni 3 fisso in inglese e francese, 4 - 5 in italiano.
Fino alla terza media ho dedicato mediamente 5 ore al giorno a mio figlio...con i risultati che ho appena elencato. Oggi è in seconda geometra e se la cava. In prima è stato promosso senza quasi aiuto.
Osservo la tua rabbia, ma non la condivido per un semplice fatto: la dislessia in Italia non viene quasi riconosciuta come problema e i genitori sono lasciati quasi soli.
La scuola non ha assolutamente le risorse...anche se tutti oggi accolgono con grande entusiasmo i benefici tagli.
Intanto cerca di non considerare la dislessia un handicap perchè realmente non lo è: conosco molti dislessici laureati.
Saprai certamente che Albert Einstein era dislessico, come pure Winston Churchill e molti altri. Lo sono Tom Cruise e Cher.
I nostri figli impiegano molto tempo, leggono in modo stentato, fanno più fatica, ottengono voti più bassi, ma sai benissimo che valgono come i loro compagni.
Nel resto d'Europa esistono leggi ben precise che impongono ai docenti modalità e comportamenti che nelle circolari italiane del Miur appaiono come semplici suggerimenti. In Italia ci si ferma al rosso solo se c'è la telecamera...figurati se i suggerimenti del ministro di turno possono sortire qualche effetto! Sto dicendo che le norme sulla tutela dei dislessici dovrebbero essere molto più rigide...ma da noi ci sono leggi ben più importanti da promulgare...soprattutto se sono di interesse privato!
Scusa la piccola sbandata politica...torno subito all'argomento.
Nel resto d'Europa, esperti sulla problematica della dislessia sono presenti negli istituti scolastici e i libri di testo specifici per dislessici (semplificati e molto meno corposi) sono presenti e adottati obbligatoriamente.
In Italia scarseggiano anche i bidelli...figurati se esistono psicopedagogisti specializzati in dislessia.
Se anche tu come me hai dedicato i pomeriggi a tuo figlio, saprai perfettamente che non è possibile tenere in classe il ritmo adatto a chi ha questo "freno". Non è materialmente possibile. La classe si addormenterebbe.
Niente da ridire sulla maleducazione dei prof che hai incontrato: dovevi mandarli a quel paese...ma non rappresentano la categoria, che tu ci creda o no.
Però, cara, come si fa a mandare un ragazzo dislessico al liceo? Se è un liceo artistico...ti perdono...ma se è classico o scientifico...bacchettate sui gomiti!
k07:
Figurati che mio figlio voleva fare geometra "sperimentale" e gli ho fatto scegliere l'ordinario perchè l'inglese c'è solo in prima e seconda!
Molti docenti non conoscono realmente la problematica, ma non per questo sono incompetenti e fannulloni.
Quando vuoi, parliamo dell'autostima dei professori.
Io sono diventato esperto in dislessia e ti comprendo, ma ciò è avvenuto solo perchè ho la stessa tua situazione e perchè mi aggiorno regolarmente su questo tema (ho appena finito quattro incontri di tre ore ciascuno).
Nonostante ciò, mi hai velocemente bollato come insegnante che non sa stimolare la motivazione...ma ti sbagli di grosso visto che i miei alunni sono molto motivati e valorizzati da me.
Non mi sono offeso, stai tranquilla, voglio solo farti notare che il tuo atteggiamento è di piena chiusura: hai molti preconcetti e comprensibilmente proteggi la tua situazione giocando un po' la carta dell'esser vittima.
Spero adesso di non aver offeso te.
Non so se mi sono spiegato.
Spero di sì. :Saluto: