L
LuciaR
Guest
Chi mi conosce da un pò sa quanto io sia fanatica di Pizzetti.
Leggo e rileggo i suoi libri (quelli che sono riuscita a trovare) senza mai stancarmi e penso spesso a quale fortuna egli abbia avuto per dedicare una vita a scrivere di piante e a progettare giardini, con tanto di laurea non tecnica (si è laureato in lettere con Sapegno, se non sbaglio).
Ho sempre ammirato il suo stile ironico e la sua spavalderia nell'esprimere odio e amore per la tal pianta o la tal persona.
Ricordo ad esempio le parole tremende che scrisse nei confronti di chi tappezza il terrazzo con i prati sintetici o della "brunetta" che esibiva a mò di sfida non ricordo che pianta dal terrazzo adiacente al suo ("Pollice Verde", BUR, 1996).
Mi ricordo anche di quando raccontò che per riuscire a vedere i fiori della sua Jackmanii dal terrazzo superiore della sua casa, dove dava il suo studio, tirò dei cavi in sospensione con incredibili acrobazie e vi fece arrampicare la clematis...
Vi prego di non ridere di me se vi confesso che l'anno scorso ero cosi' entusiasta del forum e di lui, che ho perfino speso un pomeriggio a ricercare il suo email in internet, perchè volevo invitarlo a partecipare al forum. Ovviamente non ci sono riuscita e dubito comunque che ci avrebbe presi in considerazione.
Ultimamente, però, mi sembra che la sua produzione sia quasi nulla.
Mi faccio mettere da parte Gente quando escono i suoi articoletti, ma sono sempre pochi e privi di quella verve che ha contraddistinto la sua vecchia produzione.
Inoltre, mi pare che da tempo in libreria non si veda più una novità firmata da lui.
"Robinson in città", uno degli ultimi libri, forse l'ultimo, come abbiamo detto è stato un flop.
Ed ora anche la trasmissione radiofonica in cui parla di tutto tranne che di piante...
Per non dire dell'intervista pubblicata su Gardenia tempo fa in cui aleggiava, a mio parere, un tristissimo senso di stanchezza o forse di vecchiaia (ha quasi 80 anni ormai).
Come progettista di giardini, però, non hai mollato per un momento e mi risulta che abbia firmato importanti opere anche di recente.
Si può pensare, secondo voi, che sia giunto alla fine della sua carriera come scrittore del verde o c'è ancora qualcuno che confida di rivedere qualche sua nuova opera in libreria?
Leggo e rileggo i suoi libri (quelli che sono riuscita a trovare) senza mai stancarmi e penso spesso a quale fortuna egli abbia avuto per dedicare una vita a scrivere di piante e a progettare giardini, con tanto di laurea non tecnica (si è laureato in lettere con Sapegno, se non sbaglio).
Ho sempre ammirato il suo stile ironico e la sua spavalderia nell'esprimere odio e amore per la tal pianta o la tal persona.
Ricordo ad esempio le parole tremende che scrisse nei confronti di chi tappezza il terrazzo con i prati sintetici o della "brunetta" che esibiva a mò di sfida non ricordo che pianta dal terrazzo adiacente al suo ("Pollice Verde", BUR, 1996).
Mi ricordo anche di quando raccontò che per riuscire a vedere i fiori della sua Jackmanii dal terrazzo superiore della sua casa, dove dava il suo studio, tirò dei cavi in sospensione con incredibili acrobazie e vi fece arrampicare la clematis...
Vi prego di non ridere di me se vi confesso che l'anno scorso ero cosi' entusiasta del forum e di lui, che ho perfino speso un pomeriggio a ricercare il suo email in internet, perchè volevo invitarlo a partecipare al forum. Ovviamente non ci sono riuscita e dubito comunque che ci avrebbe presi in considerazione.
Ultimamente, però, mi sembra che la sua produzione sia quasi nulla.
Mi faccio mettere da parte Gente quando escono i suoi articoletti, ma sono sempre pochi e privi di quella verve che ha contraddistinto la sua vecchia produzione.
Inoltre, mi pare che da tempo in libreria non si veda più una novità firmata da lui.
"Robinson in città", uno degli ultimi libri, forse l'ultimo, come abbiamo detto è stato un flop.
Ed ora anche la trasmissione radiofonica in cui parla di tutto tranne che di piante...
Per non dire dell'intervista pubblicata su Gardenia tempo fa in cui aleggiava, a mio parere, un tristissimo senso di stanchezza o forse di vecchiaia (ha quasi 80 anni ormai).
Come progettista di giardini, però, non hai mollato per un momento e mi risulta che abbia firmato importanti opere anche di recente.
Si può pensare, secondo voi, che sia giunto alla fine della sua carriera come scrittore del verde o c'è ancora qualcuno che confida di rivedere qualche sua nuova opera in libreria?