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Racconti di Natale....

H

Hobbit

Guest
Ho letto in qualche thread che qualcuno voleva scrivere dei racconti natalizi.... siccome non so quanto tempo avrò nei prossimi giorni inizio io ora........
Piu’ che altroil mio è il ricordo vivissimo dei natali della mia infanzia….Babbo Natale non usava…..noi bambini aspettavamo Gesù Bambino…..era Lui che portava i doni…..


Aspettando Gesù Bambino ……

Con la sciarpetta per riparare il naso e la bocca, con le maniche nei guanti fatti in casa, uscivo incappottata per recarmi dalla zia.
Percorrevo la strada che attraversava i campi brulli, un sottile strato di gelo copriva gli orti coltivati con cura ….qualche pettirosso tra i rami dell’agrifoglio cercava riparo e cibo……….con me avevo arance e mandarini che pesando nella saccoccia emanavano il loro inconfondibile profumo…..il Natale era alle porte……
La zia apriva la porta della cucina, la stufa economica scaldava l’aria, attorno c’erano i miei cugini…..ci divertivamo guardando le faville della legna e immaginando che fossero fuochi d’artificio solo nostri……
Poi la domanda: “Che c’è di merenda?” …..ma già sapevo: pane, marmellata o castagne secche fatte ammorbidire nel latte…tante, ma tante da togliermene la voglia…….nel forno cuocevano i pandolci…..
In sala il ginepro addobbato con luci, cioccolatini, caramelle, qualche sfera colorata e qualche pezzetto di cotone ad imitare la neve e sulla credenza……quello che noi bambini avevamo aspettato tutto l’anno…..il presepe……il muschio fresco e profumato, pastori e pecorelle, le montagne e l’angelo, le casette illuminate, lo stagno, la capanna……un incanto……passavo ore guardando ogni piccolo particolare e intanto sognavo……

……. - il naso contro i vetri la neve scendeva nella notte piu’ magica dell’anno e il bagliore della stella annunciava la nascita del Bambin Gesù……la mamma ammoniva: “Se non vai a nanna presto Gesù Bambino passa, vede la luce e non si ferma”……allora pensavo, sarà meglio ubbidire almeno la sera della Vigilia - …….

intanto le lucette continuavano ad accendersi intermittenti ed ecco un'altra riflessione ..

…….. – e se Gesù Bambino passando non fosse riuscito a trovarmi? Allora dovevo seguire il consiglio della nonna, lasciar qualcosa da mangiare vicino al presepe e la porticina della stufa aperta……e mi domandavo come facesse a passare dal tubo…..o ad attraversare i muri…..mah!

Giungeva l’ora di tornare a casa…….la zia mi abbracciava e lasciava scivolare nella tasca del mio cappotto un soldino…..”Per le caramelle” …… mi sussurrava……. e io pensavo….. “ecco se Gesù Bambino non passerà potrò almeno avere qualche caramella”……


Son passati tanti anni…..ho scoperto che anche mio cugino, quello che piu’ degli altri condivideva i miei giochi e i miei stati d’animo, ricorda e a volte rivive quei momenti…
Mi son sposata e ho comprato una credenza simile a quella della zia…..ogni anno il presepe trova li la sua naturale collocazione……

auguro a tutti voi un sereno Natale........
 
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ciaseta

Florello Senior
davvero bello....adoro queste cose, fanno parte di noi della nostra anima!

uno dei ricordi + belli è quando addobbavamo l'albero e facevamo il presepe..io mio fratello insieme a mia mamma.
mi ricordo le singole palline, come erano fatte, la mia preferita...anzi le mie preferite!

mi piaceva molto l'angioletto di plastica argentata e le palline che sembravano tipo filigranate. poi c'era la stella!
quella da mettere in cima all'albero tutta argentata con dentro la lucina rossa che si diffondeva dalle filigrane...quella l'adoravo!

penso che mia mamma le abbia ancora tutte, una + una -.

ora che siamo andati via di casa, io e mio fratello non ha + molta voglia di farlo l'albero, ed io purtroppo non ho tempo, però forse quest'anno che sona a casa dalla vigilia, chissà....

e poi il presepe: ogni anno mia mamma prendeva una statuina in + ed il presepe si ingrandiva e diventava sempre + bello.

soprattutto era un occasione in cui stavamo tutti assieme e ci divertivamo un sacco!
 

ciaseta

Florello Senior
ma la cosa + bella

era la mattina di natale!!!!

io e mio fratello ci alzavamo prestissimo perchè non vedevamo l'ora di aprire i regalini che per svariati giorni adocchiavamo da sotto l'albero...:food:

prima di tutti svegliare mamma e papà! saltare sul lettone e ridacchiare felici!

poi di corsa verso l'albero per scartare i regali tutti insieme!

di solito avevo dei peluche: li adoro ancora, li ho ancora tutti! e soprattutto ho questi bei ricordi che mi tengo cari e che mi ha fatto piacere rivevere ora con voi.
 

ccTy

Giardinauta Senior
Che belli i vostri racconto!!!! :p
Quando ero piccola non vedevo l'ora di andare a scegliere con mio papà l'albero di Natale vero, alto fino al soffitto e non vedevo l'ora di addobbarlo con tutte le palline e le lucine colorate. Il presepe non lo abbiamo mai fatto e non é che mi piaccia un granché, preferisco l'albero.
Da noi si aprivano i regali il 24 sera ma bisognava aspettare che apparisse la prima stella e quindi aspettavo paziente, incollata al vetro della finestra, che si vedesse la stella.....poi arrivava babbo natale con il sacco e non ho mica capito chi era in quanto erano presenti tutti i parenti! Forse i miei avevano ingaggiato qualche vicino........e intanto fuori era tutto bianco coperto dalla neve!
Poi si aprivano i regali e io che non volevo andare a dormire perché volevo giocare e la mattina mi alzavo prestissimo per giocare ancora! Una volta, pochi giorni prima di natale, ho visto un gioco da tavolo dei puffi e ho fatto tantissimi capricci perché lo volevo che alla fine me lo sono ritrovato sotto l'albero di natale!!!
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Grazie Hobbit, mi hai fatto ricordare il Natale di quando ero piccola, molto simili ai tuoi.

Anche per me c'era Gesù Bambino ed io pensavo a questo bimbo così piccino che doveva fare tutto quel lavoro da solo e, da grande, avrei voluto aiutarlo.

I regali che trovavo sul comò della camera da letto erano tutti fatti a mano e antifreddo: calzini, guanti, sciarpe e sottovesti di lana. All'epoca non c'erano i termosifoni, ma in ogni stanza c'era una stufa a legna, per fare il bagno la mamma metteva un mastello in cucina, vicino alla cucina economica e questo mi garantiva un bel caldo.

Che dolci ricordi, non avevo tanti giochi, ma avevo l'amore dei miei e la magia del presepe, ogni statuina era la fonte per una storia diversa che io immaginavo.

Grazie ancora e Buon Natale
 

ciaseta

Florello Senior
che bello Emanuela! anche il tuo ccty!

nonostante le diversità di epoche e di situazioni c'è sempre una cosa che accomuna il tutto: il fatto che si sta tutti insieme e si fa festa insieme!!!

mò mi commuovo pure....:eek:
 

Asclepias

Giardinauta Senior
Non uno, ma due racconti di Natale: uno triste ed uno bello. Come la vita che sale e che scende, che si veste di mille colori, sapori e profumi.
buon Natale
e felicissimo Anno nuovo
Antonio De Marco con Enza e Giancarlo
-:-


FIABA (felice) di NATALE

Era felice e stanco, come alla fine di tanti giorni della sua giovanissima vita. L'entusiasmo per la neve che ci isolava in quella pensioncina su un cucuzzolo sopra Monguelfo in Val Pusteria, lo aveva proprio stremato. Una giornata passata con Andrea, l'amichetto fiorentino, a giocare con il rosso bobino (bob da bambino) sul breve pendio che introduceva al fitto e misterioso bosco. Avevamo anche provato ad inoltrarci in quel bosco che ci attirava con profumi di vischio e colori di bacche di roselline selvatiche e sorbi, ma era impresa ardua per noi cittadini poco avvezzi a camminare nella neve alta.
E quella vigilia di Natale continuava a nevicare, accentuando la suggestione e l'attesa.

L'attesa di Babbo Natale, prima che della nascita del Bambinello. Con Enza, Maria Rosa e Franco avevo alimentato da giorni la speranza di doni e l'opportunità di prepararsi anche interiormente.
Vestiti con sobria eleganza, i bambini festanti si mettono a tavola, sedendosi dalla parte della grande vetrata che vigilava sul bosco. Profumi invitanti provenivano dalla cucina di Carola, l'anziano Peter alimentava il camino e il figliolo Kurt, vestito di giovanile eleganza e rasato a scaletta, secondo la moda, sistemava la tavola.
Qualche fettina di prosciutto, i profumati canederli, il brasato con il ginepro, le patatine e la crostata di frutti di bosco. Buone cose che i bambini hanno divorato con pazienza ma soprattutto impazienza per qualcosa che avrebbe dovuto accadere.
Anch'io sono felice di stare con gli amici e con i miei cari. Improvvisamente mi viene un capogiro, mal di testa e mi allontano per recarmi in camera. Ritorno dopo alcuni minuti e dal concitato ed emozionato racconto dei bambini, capisco che mi sono perso un evento veramente speciale.
"Abbiamo visto un lumicino nel bosco che si avvicinava; non si capiva bene cosa fosse. Quando si è fatto più vicino abbiamo visto che era un omone con un mantello rosso, un grande cappelli e la barba lunga. Si è fermato al bordo del piazzale ed ha fatto cenni con la lampada verso di noi, come se volesse dirci qualcosa. Poi si è avvicinato al davanzale della finestra, ma i vetri eranno appannati e non si vedeva bene. Dai papà andiamo fuori a vedere se c'è ancora. Ma chi può essere?".
Ci vestiamo meglio in fretta e usciamo. Proprio nel punto indicato dai bambini, vicino al davanzale dov'era giunto l'omone con la lampada, alcuni pacchetti. I regali di Babbo Natale.
Un Natale indimenticabile, ancora adesso che Giancarlo e Andrea hanno superato la ventina.



FIABA (triste) di NATALE

La scomparsa di un amico è sempre dolorosa, quella di un uomo semplice e generoso colpisce ancor più intimamente. Aldo, che nelle prime ore dell'alba di mercoledì ci ha preceduto e che saluteremo alla chiesa di Santa Maria del Rovere nella mattinata di lunedì 27, era l'amico di tanti e soprattutto un uomo di grande spontaneità e umanità.
Era nato a Burano e da quell'ambiente aveva naturalmente appreso l'adattamento, la cordialità, la fantasia, e il salso del suo mare lo aveva reso forte e coraggioso. Molto giovane si era trasferito a Treviso dove aveva fatto "un incontro importante" come amava dire, quello con la giovanissima Marina che sarebbe divenuta la sua compagna di vita.
Aveva seguito le orme paterne nell'attività di panificatore e forse proprio questa manualità lo aveva portato in età molto matura a dedicarsi alla manipolazione e modellamento dell'argilla, inventando forme, figure e oggetti di sorprendente freschezza. Una folgorazione che conferiva alle sue "creature" una vivezza straordinaria, come i suoi originali pesci, i pinocchietti, i tapiri o il bue e l'asinello di un personale presepe. Ma sono particolarmente interessanti i pretini o coristi o gruppi di figurine che stupiscono per la capacità inventiva e la felicità di realizzazione.
Si era scoperto anche una vena poetica e con estrema semplicità trasferiva sulla carta quelli che definiva "i sussurri della vita". Di rara bontà i suoi "bussolai" lagunari che amava preparare e offrire agli amici, come le marmellate di ogni frutto che riusciva a raccogliere nella campagne dove coltivava anche insalate e zucche gustosissime, oppure nelle lunghe passeggiate in montagna.
L'amore per la natura e per l'ambiente l'avevano aiutato a trasformare i tetti dell'appartamento d'attico in giardino, con una strepitosa collezione di piante grasse di cui si è occupata anche una emittente televisiva locale; le profumate e variopinte violaciocche orlano tuttora le sue finestre e ultimamente si era appassionato alle orchidee.
Un altro pezzo di Treviso che se ne va: un tassello di quella Treviso con influenze veneziane semplice e quotidiana, pacata ed operosa, amante della famiglia e delle cose belle, scherzosa e riservata.
 
Ultima modifica:
1

1957

Guest
:love: Sono tutti molto belli i vostri racconti, complimenti, un abbraccio e buon Natale a tutti!
 
H

Hobbit

Guest
Bellissimi tutti i vs. racconti.......grazie .........
ancora auguri di BUON TUTTO.....A TUTTI......BACIONI :love_4: :love_4:
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Antonio i tuoi racconti sono entrambi belli.

Il primo ha il sapore dell'infanzia, dove i grandi contivano la suggestione del Natale, mentre il secondo ha il sapore della vita, le persone care non ci lasciano mai, restano sempre vicino a noi e con noi la gioia di averle consciute.
 
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