quella vite che ci hai postato è un limitatore/distributore di giri, quindi, agendo su di essa, effettivamente si possono dare acuni rpm in più al motore distribuendoli sulla velocità di rotazione della lama. tuttavia, usando soltanto quella vite, senza tarare il getto del minimo e del massimo (intendo gli spilli irroratori) e le distanze dei magneti si sovraccarica inutilmente la torsione dell'albero di trasmissione (quindi non è proprio esatto che al motore non succede niente: non gli succede niente o quasi se si sta in un range di incremento di 5-8cento giri, se lo si supera vedi che cosa gli succede).
dare più giri al motore è una operazione che va sempre effettuata da personale esperto.
marco.enne: attenzione...la potenza è una cosa, la coppia un'altra...le due cose non sono sovrapponibili.
saluti
peppone
il mio post era orientato solamente a spiegare l'ottimizzazione , l'equilibrio di lavoro tra le due ..... poi in effetti rileggendolo ho notato una mia dimenticanza
tra parentesi nel mio post "........ ("potenza") mentre in effetti doveva essere ....." (e " potenza") ......" e fa una grossa differenza hai ragionissima e
mi sono spiegato "stramale".....
scusate vado in OT
in altre parole credo che se una casa madre dispone un numero di giri massimo d'esercizio molto probabilmente è a quel tal numero di giri che il motore esprime il miglior equilibrio di lavoro tra coppia e potenza mantenendo/permettendo nel frattempo il miglior e più durevole uso della macchina stessa ....
come già tu hai scritto, senza significative modifiche meccaniche al gruppo motore, l'aumentare i giri "difficilmente" aumenterà significatamente il rapporto coppia e di potenza ..... a meno che il propulsore non sia già predisposto dalla fabbrica, ma sia , da lei, "autolimitato" per una sua equilibrata "salvaguardia"
(esempio banale un regime d'esercizio diverso può anche significare un maggior surriscaldamento del propulsore con eventuali danni annessi)
fine OT