AlessioLodi
Aspirante Giardinauta
Nell'autunno del 2016 avevo seminato una porzione di prato composto da F. arundinacea e P. pratensis in una zona con presenza di alberi ad alto fusto: una quercia, un tuglio, frassini con apparato radicale particolarmente superficiale e tigli. La lavorazione del terreno aveva rimosso buona parte delle radici degli alberi nei primi 25-30 cm, senza tra l'altro arrecare danno a questi. Per tutto il 2017 il prato è cresciuto in maniera rigogliosa, evidentemente perché la concorrenza delle radici superficiali era limitata. A partire da quest'anno, però, sto notando che nelle zone intorno agli alberi il prato comincia a sentire sete prima del resto del manto erboso. Da notare che le zone che sentono sete prima non sono quelle immediatamente a ridosso del tronco, perché li sotto non ci sono radici che assorbono, ma quelle disposte a partire da un raggio di circa 3-4 metri e oltre.
Insomma le radici sono ricresciute e stanno facendo concorrenza al prato.
Tutto questo preambolo per chiedere se oltre all'irrigazione che è comunque già abbondante esistono concimi che possono aiutare il prato a fortificare e spingere in profondità l'apparato radicale, in modo da sentire meno la concorrenza delle radici.
Insomma le radici sono ricresciute e stanno facendo concorrenza al prato.
Tutto questo preambolo per chiedere se oltre all'irrigazione che è comunque già abbondante esistono concimi che possono aiutare il prato a fortificare e spingere in profondità l'apparato radicale, in modo da sentire meno la concorrenza delle radici.