Mi piace l'idea dei ricordi di scuola, comincio con una poesia di Cecco Angiolieri, quando la prof alle superiori la spiegò me ne innammorai subito, anch'io come Cecco ero arrabbiata col mondo intero.
S'i fossi foco, arderei 'l mondo
S' io fossi fuoco arderei lo mondo,
S'io fossi vento lo tempesterei,
Se fossi acqua io l' annegherei,
Se fossi Dio mandereil in profondo.
Se fossi Papa sarei a lor giocondo,
Che tutti i Cristiani imbrigherei,
Se fossi Imperador, sai che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo.
Se fossi Morte anderei da mio padre,
Se fossi Vita fuggirei da lui,
E similmente faria di mia madre.
Se fossi Cecco, com 'io sono e fui,
Torrei le donne più belle e leggiadre,
E zoppe e laide lascerei altrui.
grazie, Piera. ho sempre amato molto questa poesia e questo poeta!
sono anch'io molto dispiaciuta
per Verdelfo e spero veramente che stia bene e che magari si rifaccia sentire!
GOAL
il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l'amara luce.
Il compagno in ginocchio che l'induce,
con parole e con la mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
la folla- unita ebbrezza- par trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l'odio consuma e l'amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l'altro- è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasto sola.
La sua gioia si fa capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa- egli dice - anch'io son parte.
da "Cinque poesie per il gioco del calcio" di Umberto Saba.