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Piatto tipico della vostra zona!!!!!Avanti!!!!

Hélène

Esperta Sezz. Rose
e gli agnolotti del plin? tipici dell'astigiano...sono un nostro vanto!

http://www.cucinaconme.it/agnolotti_del_plin_da_forum.htm


per non parlare del fritto misto (chiaramente in inverno...)

http://www.ilpuntotorino.it/deep/index.php?option=com_content&task=view&id=146&Itemid=70

e poi una cosa che tutti dicono buonissima, ma che io non ho mai mangiato (per fortuna)

http://www.saporetipico.it/tradizione364/piemonte/finanzierapiemontese.html

http://www.langhe.it/mangiare/ric21.htm


poi naturalmente abbiamo la carne cruda tagliata al coltello

e infine il dolce

http://www.sottocoperta.net/cucina/italia/bunet.htm
 

Pin

Master Florello
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gnocchi al pesto








frittura di pesce

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zeug49

Florello Senior
Zeug non mi fraintedere! La cucina bolognese è buona, mai detto il contrario! (chi potrebbe?!!). E' che spesso è pesante, tipo le lasagne. Ottime ma "tamugne" come si dice lì :)
Conoscevo unavecchietta bolognese che mi invitava a volte a mangiare, faceva del lesso favoloso, e ancora la sfogli in acasa. Tortellini sottili come carta velina, da andar giu di testa da tanto che erano buoni.
La cucina bolognese ha la caratteristica (rara in Italia) di avere poco o nulla col pesce, anche se bologna via fiume era stata per qualche secolo un porto niente male (ancora oggi esiste il quartiere "porto" a ricordo di quel tempo), e poco con la verdura, che invece in Puglia usano molto, un po' su tutto (e ce l'hanno anche bella saporita!).
Mi fate venir voglia di un giro per l'Italia... tutto a mangiare!!

Una cosa di qua, molto vecchia: le Zimtkarten. Non so in Italiano il nome, zimt=cannella in austriaco. Sono dei biscotti piatti, sottili, grandi come carte da gioco, decorati con spicchi di mandorle come i segni delle carte da gioco (cuori quadri etc). Sono fatti di mandorle, noce e cannella, finemente gratugiate come polvere, amalgamate con un uovo (o piu di uno!). Niente farina. Un filo di vaniglia o di rum, ma proprio un filo, per dare un leggerissimo retrogusto vanigliato o alcolico.

OK, non avevo ben capito :martello:
zeug
 

SantoVip

Giardinauta
Sì, zeug, la parmigiana con le melanzane è un piatto siciliano anche se dal nome non si direbbe! A contendersi l'origine del piatto ci sono anche Emilia Romagna e Campania. Ma anche facendo delle ricerche su internet puoi trovare la vera origine che è Siciliana!
 
N

ninfa77

Guest
Eh si l'origine e siciliana e poi il sapore delle melenzane del sud è tutto un'altra cosa rispetto a quelle del nord.....
 
G

giadox

Guest
un po' lungo, ma facile... togliere una calotta e svuotare i pomodori, frullare la polpa ricavata con basilico, prezzemolo aglio. aggiungere al frullato un cucchiaio di riso per ogni pomodoro, condire con sale e abbondante olio extra v.o.
adesso i pomodori vanno riempiti con il composto... ciascun pomodoro metà con il riso e metà con il succo (questo passaggio è importante, se si mette troppo riso risulteranno troppo asciutti). quando i pomodori saranno pieni, si richiudono con la calottina. si aggiunge qualche patata a tocchetti al composto di riso e succo che andrà versato negli spazi liberi tra i pomodori. forno 180° per un'ora circa. :food:
interessante:), ma il riso va messo crudo o cotto? grazie
 

Commelina

Master Florello
giadox, il riso si mette crudo, per questo è importante l'equilibrio con il liquido che serve per cuocerlo. In ogni pomodoro metà riso e metà succo. Ovvio che con i pomodori di stagione viene un piatto strepitoso. Adesso i pomodori sono ancora troppo insipidi.
 

Il Pallino

Apprendista Florello
I piatti tipici della mia zona sono la polenta, la bagna cauda e i canestrelli. In un paese vicino un dolce chiamato palpiton.
 

Paola-Luna

Florello
che fame mi state facendo venire!!!!!! Non c'è dubbio: la cucina italiana è la migliore in assoluto!!!!
I piatti della mia zona che preferisco sono:

- polenta di patate e goulasch
- polenta gialla di mais con crauti
- canederli in brodo o ragù di carne
- caponec (vedi ricetta nel mio sito)
- strangolapreti (gnocchetti di erbe o spinaci)
- coniglio in umido

e tanti altri che adesso non mi vengono...
 

Paola-Luna

Florello
ZELTEN TRENTINO (dolce natalizio)
Ingredienti:
250 gr. di farina 00, 150 gr. di burro, 100 gr. di zucchero, 2 uova, 25 gr. di lievito di birra, 1 dl. di latte, un pizzico di sale fino, 200 gr. di gherigli di noci, 200 gr. di fichi secchi, 50 gr. di pinoli, 100 gr. di mandorle spellate, 150 gr. di uva sultanina, 100 gr. di cedro candito, la buccia grattugiata di un'arancia, 2 bicchierini di grappa.

Preparazione:
Amalgamare bene il burro con lo zucchero e le uova, aggiungere la farina, il lievito, il latte ed il pizzico di sale. Incorporare il resto degli ingredienti secchi e la grappa. Lavorare bene l'impasto con le mani per almeno 10 minuti, quindi disporlo su una tortiera imburrata ed infarinata ed allargarlo dandogli lo spessore di un centimetro circa. La superficie può essere decorata con gherigli di noce o mandorle.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti o finchè non si forma una crosticina che può essere resa lucente spenellandola con latte e zucchero.
Lasciare raffreddare. Si accompagna con un buon vino dolce o da meditazione come il Vin Santo.

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IL 'SISAM'
Ingredienti:
1 kg. di pesce misto di lago (in genere alborelle), 1 cucchiaio di farina bianca, 4 cipolle bianche, 2 spicchi d'aglio, 1 bicchiere d'aceto di vino bianco, 1 bicchiere di vino bianco secco, alloro, salvia, rosmarino, mezzo bicchiere d'olio extravergine d'oliva, sale e pepe q.b.

Preparazione:
Pulire il pesce dalle teste, lische ed interiora. Infarinare e friggere nell'olio. Quando il pesce è fritto, toglierlo dalla padella e lasciarlo su un piatto a parte. Nello stesso olio di frittura, fare dorare le cipolle tagliate sottili e l'aglio tritato, aggiungere le erbe aromatiche, il vino e l'aceto. Portare ad ebollizione per un quarto d'ora. Versare il preparato ottenuto sopra il pesce e lasciare intiepidire.
Si consuma accompagnato da una polenta di farina gialla di Storo oppure di farina bianca di mais.
Il sìsam, ossia pesce di lago in carpione, può anche essere posto in barattoli di vetro e, una volta tolta l'aria, conservato in dispensa.


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GNOCCHI BOEMI
Ingredienti per 12 gnocchi (4 persone):
7 etti di farina bianca 00, 40 gr. di lievito di birra, un pizzico di sale, 2 bicchieri di acqua tiepida, marmellata di prugne, due cucchiai di zucchero, un cucchiaino colmo di cannella in polvere, 50 gr. di burro.

Preparazione:
In una terrina versare la farina. A parte sciogliere il lievito di birra in un bicchiere di acqua tiepida, versare nel centro della farina e fare un piccolo impasto. Coprire la terrina con un canovaccio e fare riposare lontano da correnti d'aria per un paio d'ore.
In un altro bicchiere d'acqua tiepida sciogliere un cucchiaino di sale fino. Versare nella terrina con l'impasto e tornare a lavorare con le mani. Spostare l'impasto sulla spianatoia e lavorarlo per un quarto d'ora, cercando di mantenere soffice la pasta, come quella per il pane.
Ricavarne 12 gnocchi della grandezza di una michetta, modellandoli con le mani infarinate e, sistemandoli ben distanziati sul piano di lavoro e coprendoli, tornare a farli lievitare per altre due ore.
Mettere sul fuoco una pentola d'acqua con un po' di sale grosso. Quando l'acqua avrà raggiunto il bollore, versarvi delicatamente (senza rovinare la lievitatura) 3 o 4 gnocchi per volta. Lasciare bollire per 7 minuti girandoli di tanto in tanto. Togliere gli gnocchi con il mestolo forato ed adagiarli su un piatto di portata.
Con l'aiuto di due forchette, aprire leggermente al centro, formando una piccola cavità (dove non dovrebbe più esserci pasta cruda). Versarvi un cucchiaio di marmellata di prugne, un cucchiaio di zucchero precedentemente mescolato con la cannella in polvere ed un cucchiaio di burro fuso.
Servire ben caldi.

Questo piatto tradizionale, a metà strada tra un primo ed un dolce, viene cucinato prevalentemente nelle vallate di confine del Trentino. Come dice il nome stesso, la sua origine è cecoslovacca e l'importazione nelle nostre terre si deve all'esilio dei profughi trentini in terra Boema durante la Prima Guerra Mondiale


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TAGLIATELLE AL RAGU’ BIANCO DI CERVO
Ingredienti per 6 persone:
tagliatelle all’uovo fatte in casa seguendo la ricetta classica oppure acquistate già pronte, 500 gr. di polpa di cervo macinata, cipolla, carota, sedano, aglio, olio extravergine d’oliva, brodo vegetale, chiodi di garofano, maggiorana, noce moscata, alloro, sale e pepe q.b.

Preparazione:
In una casseruola a fondo largo mettervi l’olio d’oliva e le verdure tritate finemente. Lasciare soffriggere a fuoco moderato ed aggiungere la polpa macinata. Fare rosolare la carne rimestando spesso. Aggiungere tre o quattro mestoli di brodo vegetale, due chiodi di garofano, una spolverata di noce moscata, la foglia d’alloro sminuzzata e la maggiorana; abbassare il fuoco e lasciare cuocere lentamente per circa 1 ora e ½ facendo attenzione che il ragù non asciughi troppo. Eventualmente aggiungere gradualmente altro brodo vegetale. A termine cottura il ragù non dovrà essere né troppo asciutto e nemmeno troppo brodoso (le tagliatelle tendono ad assorbire i liquidi). Controllare di sale e di pepe.
A parte lessare le tagliatelle in acqua bollente e salata. Scolare la pasta ed aggiungerla al ragù. Spolverizzare di grana trentino grattugiato e servire ben calde.


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ORZETTO ALLA TRENTINA
Ingredienti:
un pugno d'orzo perlato per persona, verdure miste per minestrone (patate, carote, sedano, cipolla, erbette, porro, prezzemolo etc.), un pugno di fagioli borlotti per persona, una fetta di pancetta affumicata tagliata un po' spessa, olio extravergine di oliva, acqua e dado.

Preparazione:
Mettere in ammollo in acqua fredda i fagioli borlotti per tutta la notte. La mattina seguente, eliminare l'acqua e mettere i fagioli in una pentola a pressione. Tagliare le verdure a dadini piccoli, come per il minestrone, e metterli nella pentola con i fagioli. Lavare leggermente l'orzo ed aggiungerlo alle verdure, con la fetta di pancetta tagliata a listarelle, un dado per brodo, due cucchiai di olio extravergine di oliva. Coprire abbondantemente con acqua. Chiudere la pentola a pressione e cuocere a fuoco lento, calcolando circa 30 minuti da quando la valvola comincia a soffiare.
Togliere la padella dal fuoco e lasciare intiepidire. Aprire la pentola a pressione e scodellare la minestra d'orzetto nei piatti di portata ben calda.

Nota bene: se riscaldata e consumata il giorno dopo, la zuppa è ancora più buona!


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CANEDERLI ALLA TRENTINA
Ingredienti per 4 persone:
4 panini raffermi, un bicchiere di latte, due uova, una grossa lucanica, un ciuffo di prezzemolo tritato, 100 gr. di pane grattugiato, 100 gr. di grana trentino grattugiato, sale e pepe q.b.

Preparazione:
Tagliare grossolanamente i quattro panini raffermi e metterli in una capiente terrina a bagno con il bicchiere di latte, per circa 3 ore. Quindi aggiungervi le uova, la lucanica spezzettata, il prezzemolo tritato, il grana trentino ed il pane grattugiato. Amalgamare bene gli ingredienti. Aggiustare di sale e pepe. L'impasto dovrà risultare morbido ma non appiccicoso. Preparare del brodo a parte. Con l'aiuto di pochissima farina bianca, con le mani formare i canederli che dovranno avere la dimensione di un pugno circa, e quando il brodo avrà raggiunto il bollore, immergervi i canederli. Lasciare cuocere per circa 10 minuti, facendo attenzione che il brodo non perda il bollore.
Servire i canederli belli caldi, sia nel loro brodo di cottura che 'asciutti' con del sugo di pomodoro o ragù di carne, spolverizzandoli magari con altro grana grattugiato.

I canederli trentini, diversi da quelli dell'Alto Adige, rientrano tra quelle ricette tipiche della cucina italiana, la cui preparazione si differenzia di casa in casa, di valle in valle.....
 

Paola-Luna

Florello
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POLENTA DI PATATE
Ingredienti:
3 Kg. di patate sbucciate, due bicchieri di olio extravergine d'oliva, una cipolla, uno spicchio d'aglio, 2 etti circa di formaggio a pasta media tagliati a dadini, una fetta grossa di pancetta stufata tagliata a dadini, farina bianca, farina di grano saraceno, farina gialla di mais, sale grosso.

Preparazione:
Fare lessare le patate in abbondante acqua. Una volta cotte, porle in un paiolo di rame e tenere da parte una tazza dell'acqua di cottura, per poterla eventualmente usare nel caso la polenta diventasse troppo dura.
Rimettere le patate sul fuoco. Aggiungere un pugnetto di sale grosso, un pugno di farina bianca, uno di farina gialla di mais ed un pugno di farina di grano saraceno. Pestare il tutto per circa 20 minuti con l'apposito pestapatate, reperibile nei negozi di casalinghi (questo attrezzo in dialetto trentino viene chiamato 'pilot').
In un pentolino a parte, soffriggere nell'olio la cipolla tagliata in due pezzi e l'aglio. Quando saranno dorati, toglierli e nell'olio versarvi invece la pancetta tagliata a dadini. Lasciare rosolare un minuto, quindi togliere dal fuoco il tegamino. Versare questo condimento nella polenta, continuando a rimestare con l'apposito attrezzo per altri 5 minuti. All'ultimo momento aggiungere al tutto anche il formaggio tagliato a dadini e rimestare bene. A questo punto, accertarsi che la polenta non sia troppo dura: dovrà allargarsi sul tagliere quando verrà portata in tavola (ev. aggiungere un po' dell'acqua di cottura tenuta da parte).
Và servita ben calda e si accompagna a spezzatini di selvaggina, goulasch, carni rosse in umido.

Con questa ricetta, dettatami da mia madre, nel 1983 vinsi il primo premio del Concorso "Scopri la tua cucina - Scopri il tuo Trentino" indetto dal quotidiano l'Adige. In seguito, tutte le ricette partecipanti, furono raccolte in un libro scritto da Carlo Alberto Bauer ed edito da Nuova Editrice Trentina.
Ancora oggi, la polenta di patate cucinata in questo modo, viene considerata la regina dei piatti tradizionali trentini ed è particolarmente richiesta nei ristoranti tipici del Trentino sud-occidentale.
 

albaalba

Aspirante Giardinauta
Vivo in Lombardia, ma in realtà ho ereditato le mie migliori ricette dalla nonna piemontese:
- frittura dolce
- frittelle di patate
- involtini di cavolo
- torta al cioccolato superburrosa!
 

costateo

Maestro Giardinauta
Beh, se si dovesse creare un menù milanese al 100% il risultato sarebbe:

Primi
Risotto giallo con ossibuchi
Riso e corada (polmone, bleah!!)
Riso e asparagi
Riso e prezzemolo
Sbrofadej in brodo
Zuppa di cipolle

Secondi
Cotoletta con patate
Mondeghili
Cappone ripieno bollito
Rosticciata
Verzata con salamini
Cassoeula con polenta
Bolliti misti con mostarda

Dolci
Panettone con crema di mascarpone
Busecchina
Laciada
Laciaditt
Oss de mord
Pandemein
Pan di mort
Rosumada


Questi sono i veri piatti della tradizione milanese. Quelli che si ricorda mio padre che ha 87 anni. Notate come la pasta manchi completamente, visto che in queste zone 100 anni fa e ancora prima gli alimenti base erano il riso e la polenta
A Lodi vivono di luce riflessa... di tipico qui c'è la raspadura che sono riccioli sottilissimi di grana padano grattati dalla forma (senza la crosta) con una apposita lama flessibile (la raspa). Poi cucinano molto il pesce di fiume, tipo il luccio, che io non amo per nulla. Il formaggio tipico è il Panerone con il quale fanno anche il risotto.
Dolce tipico la Tortionata. E' una torta piuttosto secca che ricorda la sbrisolona, ma come consistenza è un po' sabbiosa.


Buon Appetito........
 

bacarat

Maestro Giardinauta
mm, che buona la laciada!!!
per chi non la conosce è un dolce molto semplice con le mele, quasi una frittata, da mangiare calda.
Costateo, tu sai la ricetta?
 
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