Ciao questa è un'ottima domanda, alla quale credo potrebbe rispondere Ronin
Allora... con un bel po' di ritardo leggo questo post: purtroppo in questi giorni sono stato via e giocoforza al rientro ho dovuto selezionare un po' i thread da leggere, e questo (oramai chilometrico) lo ammetto, ieri l'ho trascurato.
Il problema non è tanto da dove le piante prelevino l'ossigeno: se ci si pensa bene, nel momento in cui diventano verdi esse diventano anche produttrici di ossigeno; cioè, ne producono più di quanto ne consumino.
La vera domanda da porsi sarebbe piuttosto opposta: da dove prelevano l'anidride carbonica per fare la fotosintesi?
Qui non ho letture dirette in tal proposito, ma la logica vuole che essa derivi dall'unica fonte di carbonio organico assimilabile presente nel substrato, cioè dallo zucchero immesso nel mix.
Si viene quindi a creare un doppio effetto: da un lato l'utilizzo diretto dello zucchero (dopo scissione), che alla fin fine funge da vero e proprio concime organico per le piantine in vitro, e l'utilizzo per via canonica (cioè la fotosintesi) del residuo della respirazione dello zucchero stesso; quindi, in partica, lo zucchero è come se venisse utilizzato 2 volte...
Le aperture con filtro atto ad impedire l'ingresso di batteri o funghi serve soprattutto nelle fasi terminali della coltura in vitro quando le piante, esauriti o quasi gli zuccheri nel substrato, debbono necessariamente ricorrere alla via fotosintetica per produrre il glucosio, base per le altre reazioni biochimiche.
In ogni caso approfitto di questa mia risposta per dire che ci sono delle novità importanti, alcuni protocormi hanno formato in modo evidente delle foglie ben visibili alcune della dimensione di 3 4 mm.
Domani se riesco a procurarmi una macchina fotografica decente cerco di fare una macro.
Non so se Ronin leggerà questo post, visto che gli interessava sapere il parallelo ripicchettaggio cappa sterile, varechina.
In questo momento su entrambe le bottiglie ripicchettate si stanno verificando le stesse cose ovvero spuntano delle foglioline visibili.
La differenza tra i due metodi per ora non sembra esserci, ma vedremo alla lunga cosa accade.
Come vedi alla fine l'ho letto...
E' un dato molto interessante, come dici tu il proseguo delle osservazioni potrebbe per certi aspetti dare la conferma della validità della tecnica "non sterile", almeno per le phal ibride...
A naso direi che, se non ci sono stati problemi finora, probabilmente le cose fileranno liscie anche nel metodo non "canonico".