Tratto senza copryte dal catalogo del "centro botanico moutan":
Un'antica leggenda cinese, che risale a più di quindici secoli fa, racconta di una superba imperatrice, Wu Zetian, tanto capricciosa e dispotica da voler imporre la sua volontà anche agli alberi e agli arbusti. Un giorno d'inverno, l'Imperatrice ordinò ai fiori del suo giardino di sbocciare tutti insieme per renderle omaggio, ed essi, ossequiosi, schiusero le corolle inchinandosi a lei. Solo le peonie ebbero l'ardire di rifiutarsi.
L'Imperatrice si infuriò e volle che tutti gli esemplari della capitale fossero sradicati e ripiantati sui gelidi altipiani dell'Henen. La peonia, impassibile, riuscì a sopravvivere alla rigidità dell'inverno e quando giunse il momento, schiuse al sole il fiore più bello che mai si fosse visto sulla terra. L'Imperatrice, allora, dovette rassegnarsi a restituirle il titolo indiscusso di regina dei fiori.
Si racconta anche che un giorno, l'imperatore Wen Zong, della Dinastia Tang (618-907 d.c.) mentre osservava i fiori di peonia, chiese ad uno dei suoi ministri quale fosse, nella Città Proibita, il poema che meglio ne cantasse le lodi. Il ministro rispose con dei versi composti da Li Zhengfeng:
"Al mattino sembra una bellezza ubriaca ed alla sera si avvolge in vesti di una fragranza celestiale". L'imperatore Xuan Zong ne elogiò la forma e vi riconobbe il ritratto veritiero della sua concubina preferita, Yang Yuhuan. Da allora, considerò la peonia una "bellezza celestiale" e la elesse a "Regina dei Fiori".
L'origine delle peonie arboree viene ritenuta in Cina addirittura soprannaturale. Nella riserva della Montagna dei Diecimila Fiori, non lontano dallo Yannan, nello Shaanxi, fra le montagne dove trovò rifugio Mao al termine della Lunga Marcia, vi è tutta una serie di padiglioni dove è raffigurata la singolare leggenda secondo la quale le peonie sarebbero nate dall'unione di due figure celestiali con due prestanti contadini locali e sarebbero poi state lasciate a questi ultimi in dono una volta che le divine fanciulle furono richiamate nei cieli.