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Papà

lobelia

Florello Senior
giallopersia ha scritto:
Il mio papa' e' morto il 28 dicembre 95, se ne " andato" mi disse l'infermiere alle tre del mattino, da solo, lontano dalla sua casa, nel reparto di terapia intensiva. Non ho potuto mai dirgli che gli volevo bene, non parlava e non capiva piu' niente dal giorno dell'ultima operazione al cervello. Abbiamo sempre litigato proprio perche' il carattere era uguale, mi mangerei le mani per come l'ho trattato anche durante la sua malattia, quando le combinava di tutti i colori. Pero' quando si perde il proprio genitore e' una tragedia, il dolore e' forte forte forte...non passa mai, quello che pero' ho incominciato a fare dopo la sua morte e' immaginarlo vicino a me in ogni situazione. Infatti dopo sei mesi mi sono sposata perche' era gia stata decisa la data prima della sua morte, quel giorno l'ho tenuto sempre con me e chi mi ha visto ha detto che ero raggiante e emanavo una luce speciale. La stessa cosa quando ho dato alla luce la mia bimba, ho pregato che lui fosse con me e ho sentito la sua presenza, lo so che era con me. Non voglio rattristarvi, ho voluto solo scrivere un pezzetto della mia storia, ricordare il mio Cesare...

Il perdono è l'altra faccia dell'amore, Giallopersia. E' bella la tua esperienza, non è triste, è una testimonianza di speranza e di calore.:love_4:
 
S

SecoB

Guest
il mio papà ...

se n'è andato un mese fà, ho 57 anni, dovrei farmene una ragione, aveva 83 anni ma lo spirito di un trentenne, purtroppo, penso, non ci riuscirò mai !!! qualcuno di voi, forse, lo ricorda avendolo io nominato e fatto partecipe dei miei post in questi forum.
permettetemi di ricordarlo ancora una volta così:
Caro grande papà,
sono ormai 31 anni, da quando mamma se n’è andata, che ci fai da padre e madre.
Hai avuto una vita strana: bella, brutta, gioiosa, triste, piena di cose piacevoli ed altre tremende, ma nonostante tutto, sei sempre stato vicino a noi ed ai nostri cari con parole sagge e tanto amore !
Lo sai il bene che ti vogliamo, qualche volta, purtroppo, non siamo riuscite a dimostrartelo, qualche altra, ti abbiamo contrariato, ma, come sovente ci dicevi, sei sempre stato fiero delle tue “tre gemelle”, dei tuoi generi e dei tuoi adorati nipoti.
Adesso sei andato a raggiungere mamma, abbracciala forte, starete sempre vicino a noi e nei nostri cuori; ci mancherai tantissimo, ma sappiamo che, quando avremo bisogno di te, tu, comunque, ci sarai, come hai sempre fatto.
Sei il Padre che tutti vorrebbero e dovrebbero avere, e noi, questa fortuna l’abbiamo avuta.
Ciao,
con tanto amore
Secondina, Augusta e Giuliana
 

gimmy110

Giardinauta Senior
SecoB ha scritto:
se n'è andato un mese fà, ho 57 anni, dovrei farmene una ragione, aveva 83 anni ma lo spirito di un trentenne, purtroppo, penso, non ci riuscirò mai !!! qualcuno di voi, forse, lo ricorda avendolo io nominato e fatto partecipe dei miei post in questi forum.
permettetemi di ricordarlo ancora una volta così:
Caro grande papà,
sono ormai 31 anni, da quando mamma se n’è andata, che ci fai da padre e madre.
Hai avuto una vita strana: bella, brutta, gioiosa, triste, piena di cose piacevoli ed altre tremende, ma nonostante tutto, sei sempre stato vicino a noi ed ai nostri cari con parole sagge e tanto amore !
Lo sai il bene che ti vogliamo, qualche volta, purtroppo, non siamo riuscite a dimostrartelo, qualche altra, ti abbiamo contrariato, ma, come sovente ci dicevi, sei sempre stato fiero delle tue “tre gemelle”, dei tuoi generi e dei tuoi adorati nipoti.
Adesso sei andato a raggiungere mamma, abbracciala forte, starete sempre vicino a noi e nei nostri cuori; ci mancherai tantissimo, ma sappiamo che, quando avremo bisogno di te, tu, comunque, ci sarai, come hai sempre fatto.
Sei il Padre che tutti vorrebbero e dovrebbero avere, e noi, questa fortuna l’abbiamo avuta.
Ciao,
con tanto amore
Secondina, Augusta e Giuliana

:cry: :cry: :cry:
 

RosaeViola

Master Florello
lobelia ha scritto:
Anch'io ho perso papà quattro anni fa, il 21 settembre.

Lobelia, i nostri papà se ne sono andati a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro...

Il dolore no, quello non passa ma non un dolore freddo. E' un dolore caldo fatto dei suoi sorrisi e dei suoi sguardi e delle parole che non mi ha saputo dire ma che dentro di me ho conosciuto in quei giorni e che ascolto ancora se mi soffermo a pensare.


Lobelia, hai descritto benissimo la sensazione e, in quanto alla sua voce, io la sento continuamente dentro di me.
Non moriranno mai. E' proprio così. :love_4:
 

RosaeViola

Master Florello
Però, a parte i ricordi struggenti e le cose che restano sulla pelle quando un genitore ci lascia, cosa pensate vi abbiano lasciato di forte dentro? Che cosa vi riconoscete che vi abbiano trasmesso i vostri padri tutti? Che impronta?
E cosa, invece, pensate vi abbiano tolto?
 
H

hakuna__matata

Guest
quante emozioni in questo 3d.....ho pianto....

il mio papà è una persona particolare, mooolto particolare. Non molti riescono a comprendere il suo essere. E' burbero, ma il suo cuore è pieno di gentilezza e aiuto per gli altri.
Molti suoi comportamenti, sono dovuti a come è cresciuto....in una numerosa famiglia di contadini, quelli di una volta.
Di lui ho preso quasi tutto, carattere e aspetto fisico...
Adoro quello che mi ha trasmesso sulla natura, e sulla vita, il suo modo di dirmi tutto, senza nascondere niente, mai, nemmeno quando gli altri dicevano che ero troppo piccola per capire....lui ha sempre risposto che le cose si interpretano in modo diverso in ogni età e crescendo si capiscono completamente proprio per i vari passaggi interpretativi.....ed è vero....

lui non dice "ho 65 anni", lui dice "sono del '41"...(quand'ero piccola facevo na fatica a dire quanti anni aveva, proprio per questo!!!)
lui è quello che prende parte e va, senza dire nulla a nessuno, senza avvisare, tu pensi di averlo per casa, invece è in giro per campi con i suoi amati cani....
lui è quello che fra le tante cose che porta a casa prende anche una piantina, non ti dice che te l'ha regalata (anche se l'ha presa proprio per quello), te la pianta nel giardino e ti chiede se ti piace.....
lui è quello che nell'orto ha cibo per un esercito, che si spacca la schiena per averlo bello e poi lo regala al primo che arriva in casa, magari privandosene...
lui è Carlo... no lui è Carletto, il mio papà.....
 
A

ambapa

Guest
Bè...ho cercato di resistere alla commozione che le vostre parole suscitano in me...non ci sono riuscita, tanto per cambiare. Con tutto l'amore che ho per mia madre, devo ammettere però che sono una vera "papona"...da sempre. E' il suo bacio che aspettavo da piccola ogni sera prima di addormentarmi. La mamma era sempre lì, tutto il giorno, mentre papi no...lui si sfiniva di lavoro fino a sera e mi mancava. Al rientro veniva assalito di abbracci, di salti, di risate, di racconti...ero come un cagnolino in festa. E' stato sempre più indulgente di mia madre, che come molte donne sentiva su di sè il peso maggiore dell'educazione dei figli. Mio padre, per carattere e circostanze, si poteva permettere di essere solo dolcezza, comprensione e coccole. Le discussioni feroci, le urla e gli strepiti con la mamma erano cosa di tutti i giorni durante l'adolescenza, ma le riappacificazioni erano quasi sempre immediate. Con mio padre no. I rari litigi sono stati sempre seguiti da lunghi "musi" e silenzi. Niente mi faceva soffrire di più, ma a forza di blandirlo riuscivo sempre a strappargli un sorriso prima o poi. Ancora adesso, i suoi "musi" sono l'unico difetto che riesco a rimproverargli.
E' sempre stato bello mio padre, alto bello forte e gentile. Invecchiando il candore dei suoi capelli fà un tutt'uno con la luminosità del suo sorriso. Le mie amiche ancora me lo invidiano. Inutile dirvi cosa provo ogni volta che me lo dicono...lucciconi. La stessa dolcezza di una volta, aumentata se possibile dalla maggiore disponibilità di tempo, la riserva ai suoi nipoti che...inutile dirlo...lo adorano. Quando siamo tutti insieme a tavola, mio fratello e famiglia compresi, bè...la felicità, la serenità e anche l'orgoglio Gran lavoratore, dalle energie apparentemente inesauribili è tuttora la vera roccia della famiglia, la persona a cui tutti chiedono. Papi per favore potresti andare...potresti riparare...potresti accompagnare...mai una volta che dicesse di no!
Certe volte il dubbio mi viene...ma non è che il mio sia un rapporto malato, una fase edipica mai conclusa? Poi mi rispondo...ecchì se ne frega di Edipo, Freud e quant'altri...io cerco di godermelo quanto più a lungo sarà possibile.
 
A

ambapa

Guest
RosaeViola ha scritto:
Che cosa vi riconoscete che vi abbiano trasmesso i vostri padri tutti? Che impronta?
E cosa, invece, pensate vi abbiano tolto?
Nel mio precedente post non ho risposto alla tua domanda... non è cosa facile. Per quanto mi riguarda credo una certa mitezza di fondo, una disposizione al vivi e lascia vivere, una discreta capacità di ascolto. Quel poco di aggressività che pure ho, credo che derivi da mia madre... e meno male. Da mio padre deriva ancora la propensione ad informarsi per cercare di capire cosa ci succede e una disposizione innata a schierarsi dalla parte dei più deboli, in qualsiasi contesto e frangente. Lui, avendo un'istruzione limitata, questa coscienza se l'è conquistata, prima per difendersi, per far valere i propri diritti, poi per il sempre valido principio che fatti non fummo a viver sì come bruti.
Cosa mi ha tolto il suo carattere? Bò...a pensarci bene forse un pò di sano spirito competitivo, di cui a volte sento la mancanza.
 

seya

Master Florello
quand'ero in ospedale, ero piccola, ho subito un'operazione alle tonsille, papà mi ha portato il più meraviglioso di tutti i regali, ero al settimo cielo.
una scatolina bucata, con dentro una bella lumachina, su una foglia d'insalata.
papà sa tutto di me, non mostra i suoi sentimenti, ho imparato ad andare io verso di lui, e ho pian piano scoperto pezzi a pezzi il suo bellissimo mondo interiore, magico, romantico, armonioso, e tanto fantastico.

ecco il mio pappucchio, come lo chiamo io, possiamo dire che è Amelie......al maschile.
e io adoro questo suo lato rocambolesco e sognatore che lo contraddistingue.
è pazzoide e lunatico, permaloso e nostalgico, adora collezionare tutto e non butta mai via nulla, aggiusta tutto quel che gli capita sotto mano e combina dei pasticci assurdi, ha una fantasia invidiabile...

quando è stato a un passo dalla morte, poco tempo fa, e ne è uscito vincitore, gli ho detto....pà tu sei come john wayne, non hai ancora sparato la tua ultima cartuccia!!

lui è un fanatico di film western....si è messo a ridere come uno sce.mo.


:)
 
Ultima modifica:

daria

Master Florello
RosaeViola ha scritto:
E' vero Daria che questo topic ha una vena malinconica e posso anche capire che per te, lo sia ancor di più.
Sono grata a mio padre per avermi permesso, attraverso la consapevolezza della sua malattia e della sua morte imminente, di potergli dire tutto quello che in tanti anni non ero mai riuscita a dirgli.
Aveva chiesto perdono a tutti noi per gli errori commessi e, ad uno ad uno, ci aveva parlato e detto addio, consentendoci di potergli dire che gli errori, in una persona che dà tanto agli altri, alla fine contano poco e che l'amavamo moltissimo.

Io gli devo tutto e lo ringrazio tutti i giorni della mia vita per avermi donato sentimenti che a qualcuno, spesso, fanno paura o che ad altri sono sconosciuti.
Gli devo soprattutto la passione per la vita in tutti i suoi aspetti e per le persone che incontriamo nel nostro viaggio. Gli devo l'amore che mi ha trasmesso per l'ambiente, per le piante e per tutto ciò che ci circonda.
Gli devo questo patrimonio che mi ha lasciato dentro e che nessuno può togliermi.

Cara Daria, è vero che loro non ci sono più, ma vedi, proprio in quei giorni prima di morire, parlammo della morte e di come lui stesse vivendo quel momento.
Mi disse che non aveva paura della sofferenza o del passaggio, di quel soffio in cui un attimo prima c'è la vita e un attimo dopo non c'è più, bensì aveva paura del distacco da noi, della perdita di quel bene che aveva dentro. Mi disse che io non avevo mai potuto conoscere suo padre e lui, attraverso le sue parole, l'aveva portato fino a me e che, quindi, attraverso l'amore che lui ha sempre avuto per suo padre, io l'avevo conosciuto e amato.
Mi disse che questa è la vera immortalità, nel non dimenticare chi amiamo e abbiamo amato.

L'amore non si perde e nemmeno la morte lo distrugge e il fatto stesso che tu lo porti dentro, significa che tuo padre è ancora con te, solo in un modo diverso ma sempre forte e tenace.
Ti abbraccio forte Daria. :love_4:


Grazie Ivana :) mi sono venuti i lucciconi e la pelle d'oca, ed è proprio per questo che ti ringrazio

E' così che è andata, una lacerazione, uno strappo, un dolore troppo forte...perchè così improvvisamente, perchè proprio lui? Non c'era una ragione.
Mi prese un forte senso di colpa per non aver voluto (già offuscata dalla rabbia) dargli un ultimo saluto.

La mia reazione ? Un comportamento, per il quale, ora a distanza di anni provo una gran tenerezza.
Nel dicembre di quello stesso anno (lui morì in novembre) rimasi incinta del mio primo figlio.

Con l'anno nuovo iniziò per me una sorta di pellegrinaggio al cimitero Maggiore.
Lavoravo a Milano a quei tempi, durante la pausa dall'ufficio, almeno due volte alla settimana prendevo il filobus (la 90 che tu certo conoscerai, gran casino anche allora...) ci fosse una volta che mi cedessero il posto a sedere! probabilmente pensavano che sotto la salopette ci tenessi lo zaino :martello2
andavo a fargli visita, eseguivo i gesti rituali, trafficavo, sistemavo pulivo, bè non proprio
tutti i gesti, non sono religiosa...

Poi nacque il mio primo tesoro, mi trovai dinnanzi ad un altro amore smisurato, nuovo tutto da scoprire, da vivere.
Ed è questo che ho fatto, ho vissuto cercando di dare tutto l'amore di cui sono capace, perchè tanto ne ho ricevuto dai miei genitori, dai mie fratelli, dalla mia famiglia.
 
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Walnut

Giardinauta Senior
Io ho scoperto di avere un babbo da poco. Lui c'è sempre stato, è sempre stato presente, ma io non lo vedevo o non volevo vederlo. Non so per quale motivo, ricordo che quando ero piccola era lui che mi portava a spasso nella cinquecento o al mare sul canotto, ma poi qualcosa è cambiato, un allontanamento progressivo ha fatto sì che diventassimo quasi due estranei tenuti in contatto solo dalle parole di mia mamma che nella stessa stanza faceva da portavoce o passa parola.
A tavola sedevo sempre accanto a lui, eravamo lì gomito a gomito, ma preferiva chiedere a mia mamma perchè non mangiavo o come stavo.....
Forse aveva paura di me, forse aveva paura di essere respinto.... forse, non lo so.
Poi un giorno qualcosa è cambiato, ad un tratto ho voluto vederlo con i miei occhi, non ho più permesso che il nostro rapporto fosse filtrato fosse mediato! Ho visto un uomo con le sue debolezze, le sue paure, i suoi limiti, il suo modo di dimostrare affetto, i suoi sacchettini sparsi ovunque, i suoi mile bigliettini , le gomme consumate e le matite corte nelle tasche della camicia.....
E' stato come riscoprire una parte di me che per troppo tempo era rimasta addormentata, è stato come un riacquistare una parte mancante.
Da quella volta, sono passati uno due anni, parlare, sfogarsi, mandarsi a quel paese ha tutto un altro sapore, perchè finalmente è stata spazzata via quell'indifferenza che paralizza i rapporti e consuma l'anima!
Tutto ciò è accaduto e per tutto ciò ringrazio l'esistenza e me stessa ogni giorno!
 
S

SecoB

Guest
cosa mi ha trasmesso mio padre ...

tante cose ! prima di tutto sono la figlia che le assomigliava di più, specialmente nel carattere !!!
mi ha insegnato il rispetto per le persone di ogni tipo (povere, ricche, del nord, del centro, del sud, chiare, scure, intelligenti, semplici, etc ...),
mi diceva sempre: se uno non la pensa come te, ascoltalo, può darsi che ... abbia ragione lui !!!
il rispetto per le persone "grandi" (non l'ho mai sentito dire la parola "vecchio - vecchia")
diceva, quando eravamo ragazze: ricordatevi che se vi comportate bene, diventerete persone "sane", sinceramente, non ho capito subito la parola "sane", dicevo tra me e me; ma se io di salute stò bene ..., col passar del tempo ho capito il significato di quel "sane" ...
però diceva anche: se in qualche discussione vi capita di aver ragione, cercate, con buon senso, di ...farla valere !!!
rispettate sempre per essere rispettate e, se qualcuno non vi rispetta e perchè non vi merita.
l'amore per gli animali, le piante, i fiori, la vita in campagna,
il rispetto per la famiglia era "sacro" per lui e l'ha trasmesso forte anche a noi.
vi saluto, dopo i vostri post e le mie quattro righe, non ce la faccio più ... devo "staccare" un pò .....non riesco più a vedere la tastiera :cry:
rinnovo i ringraziamenti a tutti voi, mi siete stati di aiuto più di quello che riuscite ad immaginare in questo ultimo mesetto, lo sapete già, ma io ve lo ripeto: VI VOGLIO BENE !!!:love_4: :love_4: :love_4:
 

RosaeViola

Master Florello
Mi accorgo solo ora che in questo topic sono intervenute solo le donne.
Chissà quali saranno le ragioni per cui la parte maschile del forum non trova nulla da dire...

Seco, ti abbraccio fortissimo, un'altra volta, fortissimo.
 

Eltuena

Guru Giardinauta
RosaeViola ha scritto:
Mi accorgo solo ora che in questo topic sono intervenute solo le donne.
Chissà quali saranno le ragioni per cui la parte maschile del forum non trova nulla da dire...
L'uomo, generalmente, non ama esprimere i propri sentimenti. Alcuni di loro credono, falsamente, che sono cose da "femminucce".
Vi è mai capitato di assistere a qualche scena di film strappalacrime? I maschietti, il più delle volte, per non lasciare che anche a loro la lacrimuccia scenda industurbata, cercano di ridicolizzarci. A me è successo ed è da allora che film del genere non amo vedermeli in loro compagnia.
 

RosaeViola

Master Florello
Sicuramente Eltu, questa è una delle componenti ma forse (e dico forse) per la parte maschile del forum (almeno alcuni) magari può anche voler dire ripensare a vecchi conflitti.
Mah...peccato comunque.
 

seya

Master Florello
il mio fidanza per esempio adora i film d'amore (io preferisco invece i film horror...infatti al cinema per scegliere sono botte....) e spesso gli vedo gli occhi lucidi, oppure che se li asciuga, è molto sensippppile :)
è restio a parlare dei propri sentimenti, ma non ha paura di piangere di fronte ad un film toccante. si vergogna un pò.
ma anche a me non piace piangere in pubblico, è che quando lo faccio, poche volte, sono un fiume in piena...
una volta ho pianto al cinema, l'ho messo in un imbarazzo tale.....
mi sono immedesimata un pò troppo forse...
il film era Giovanna d'Arco, e quando è morta sul rogo io ero là con lei, ahimè.
sono entrata troppo ....


sono Ot? nè?
 

RosaeViola

Master Florello
Seya, meno male che esistono uomini come il tuo fidanza, che accettano di avere una propria parte femminile piuttosto accentuata e hanno la forza di darle una voce!
Meno male...:hands13:
 

Antonella65

Maestro Giardinauta
I genitori non dovrebbero morire mai. Quando siamo piccoli pensiamo che ci saranno per sempre, che li troveremo al nostro fianco a rispondere prontamente ad ogni nostra chiamata e poi, improvvisamente, se ne vanno e non tornano più. E non siamo pronti a lasciarli andare, non c'è l'età giusta , con loro anche un pezzo di te se ne va per sempre. Ti restano i ricordi, le foto, le sensazioni. A volte basta una voce che viene da lontano, un profilo che anche vagamente te li ricorda, una canzone, un programma televisivo che si era soliti guardare insieme, il soffio del vento che ti carezza la faccia, una presenza alle spalle, ti giri e non c'è nessuno, forse c'è qualcuno, e tutto ricomincia. E poi ci sono i sogni. La notte la morte non esiste più e si torna insieme, si torna indietro di 16 anni e tutto è come prima, nulla è mai successo, non ci sono state le analisi del sangue che impietosamente ti toglievano ogni speranza, niente medici, infermieri, parenti dal viso pietoso, niente suono orribile delle campane che accompagnano il corteo funebre. Passano i giorni e non pensi ad altro, il tuo primo pensiero la mattina è per il papi, l'ultimo alla sera pure. Non sono tanti 24 anni per diventare adulti, perchè quando i genitori muoiono si diventa grandi. Ti vengono i rimorsi per tutti i litigi, le incomprensioni, per non aver accettato che i genitori non sono perfetti, ma sono degli esseri umani con tutte le loro imperfezioni, ma vanno amati proprio per questo. Poi passano gli anni, non dimentichi mai, ci sono date che rimangono stampate nel cuore e nella mente, 26 aprile 1990 ricovero in ospedale, 28 aprile intervento chirurgico e inizio della fine, 19 giugno fine. 50 giorni e non hai più un padre. Il tempo guarisce, ti sembrava impossibile e invece il dolore si attenua ogni giorno sempre di più, finchè lascia lo spazio ai ricordi, alla consapevolezza che i genitori vanno amati e rispettati per il semplice e importante motivo che ti hanno dato la vita, nonostante gli errori, le imperfezioni, allora capisci che un padre non è, non può essere perfetto, e accetti le sue imperfezioni e in quel momento sei figlio come non lo sei mai stato.


"Sono soltanto nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io, e tu sei sempre tu. Ciò che eravamo prima uno per l'altro, lo siamo ancora. Chiamami col mio vecchio nome, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare il tono di voce, non assumere un'aria forzata di solennità o di tristezza. Ridi come facevi sempre ai piccoli scherzi che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami!... Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima, pronunciando senza enfasi, senza traccia di tristezza. La mia vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto. È la stessa di prima: C'è una continuità che non si spezza. Perchè dovrei essere fuori dalla tua mente, solo perchè sono fuori dalla tua vista? Ti sto aspettando, solo per un attimo, in un posto qui vicino, proprio dietro l'angolo. Va tutto bene."
 
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