Ronin, per quanto riguarda il "poco freddo" invernale intendevo dire che da noi, o almeno dalle mie parti l'inverno, a parte l'appena trascorso, non e lughissimo e rigido come andrebbe bene per i cypri
veramente non è che sia poi così lunghissimo, perlomeno per parecchie specie.
Alcuni esempi così, al volo:
- nella parte nord del Texas, dove si può ancora rinvenire
Cypripedium kentuckiense, la media delle temperature invernali (anche minime) non è troppo diversa da quelle della pianura veneta e l'inverno dura, grossomodo, come da noi;
- similarmente, lo stesso accade in altri Stati del centro-sud degli U.S.A. in cui si trovano le popolazioni più meridionali di
Cypripedium parviflorum (entrambe le sottospecie), anche se mediamente là è un po' più freddo (tipo pianura piemontese);
- in California, lo stesso accade nella zona di diffusione di
Cypripedium californicum;
- in Sichuan, nell'habitat montuoso che ospita tutt'ora parecchie specie asiatiche del genere (nonchè una delle tre popolazioni relitte del panda maggiore), è ampiamente accertato come i mesi in cui le temperature notturne scendano con buona frequenza sotto lo zero siano
solamente quelli di gennaio e febbraio, con gelate possibili ma meno costanti in novembre-dicembre e febbraio-marzo. Lo stesso, per analogia, è presumibile per le aree montuose "adiacenti" (Hubei, Yunnan ecc.).
Che poi, in tutte quelle aree,
possa anche capitare l'inverno con 3 metri di neve è certo, che le piante non ne soffrano affatto è altrettanto sicuro.
che poi sia concettualmente sbagliato o no e un altro paio di maniche
infatti è concettualmente sbagliato: alla stragrande maggioranza dei cypripedium non servono obbligatoriamente 6 mesi sotto la neve a -10, -20°C (o giù di lì) per star bene... servono, invece,
estati fresche o freddine, come le nostre padane mai sono.
ho già scritto che sono assai difficili e hai perfettamente ragione che molti li condanniamo a morte sicura senza le giuste nozioni....ma se uno non prova mai, mai se le farà queste nozioni, io forse con l'Ulla silken ho avuto fortuna anche perchè non avevo nessuna nozione.
Io lascerei perdere le nostre orchidee autoctone, se proviamo a coltivarle nel nostro giardino facciamo il doppio danno: muoiono quasi sicuramente, contribueremo alla loro estinzione e nn e giusto
Scusa, ma forse non hai letto bene... per cui rispiego, cercando di essere chiaro:
1) farsi l'esperienza "provando", senza alle spalle una buona "gavetta" (ripeto, non solo di orchidee: in fondo i cypripedium sono assimilabili molto più alle cosiddette piante "alpine" che alle orchidee tropicali) a me pare ben poco etico, tantopiù che buona parte delle piante a forza fiore vendute in Europa (le cinesi)
non sono di coltivazione e che anche anche gli ibridi non sono poi meno difficoltosi... Comunque, se uno vuol tentare per me faccia pure, i soldi sono suoi, così come la (eventuale) coscienza;
2) per inciso, il nome corretto del tuo è Ulla Silkens;
3) non mi sembra proprio in caso di fare la morale sulle spontanee italiane,
dato che non mi pare proprio di aver scritto, ne' in alcun modo lasciato intendere, di andare in giro a raccogliere le orchidee autoctone (tanto per la cronaca, sono da qualche annetto socio G.I.R.O.S., sez. Colli Berici) ... che, lo ribadisco ancora, nelle condizioni oramai submediterranee di almeno metà pianura padana, sono in discreta parte
molto più facilmente coltivabili della media dei cypripedium, ibridi o botanici che siano.
Ci sono alcuni produttori (esteri) che le terricole europee e mediterranee le vendono e questo
oramai da parecchi anni; e, la stragrande maggioranza di esse, per certo sono riprodotte da seme: ho dei dubbi solo su
qualche mediterranea ed
una submediterranea, quest'ultima a quanto so di certo è praticamente sempre di raccolta illegale.
E, giusto per completare l'informazione, si possono trovare offerte anche su ebay, anche da ora: poco fa, ad esempio, ho visto
Orchis militaris, qualche settimana fa
Ophrys sphegodes...