Cheguevilla
Giardinauta Senior
Senti Olmo, se vogliamo parlare seriamente bene, se vogliamo dire due scemenze tanto per dirle, allora basta saperlo prima.non capisci cosa c'entra la metafora del vescovo di Berkley? Tu hai scritto che non si può definire il concetto di Natura come lui sosteneva che non si poteva affermare l'esistenza del mondo sensibile, e come lui è stato confutato dal calcio alla pietra, io ti confuto quando dici che non si può definire la Natura.
La Natura, come tutte le cose è definibile, ma come ho detto sopra, la sua definizione è inutile ai fini della discussione, poichè il concetto di naturale comprende tutto.
Si, l'uomo fa parte della natura. Tutto ciò che è creato dall'uomo è creato dalla natura, quindi è naturale. Questi metodi sono creati dall'uomo, quindi sono naturali.Dal momento che, riferendomi alla procreazione (possibile) fra due omosessuali io ho parlato di metodi contro- natura, cioè:i l'utero in affitto o l'inseminazione artificiale: se mi dimostri che questi due metodi sono naturali, mi sono sbagliata io.
Non so cosa intenda tu per dimostrazione, ma ciò che hai detto finora è ben lontano anche solo all'immagine sbiadita di una dimostrazione.
Ti do un suggerimento: se vuoi dimostrare che qualcosa è contro natura, devi dimostrare che data la definizione di natura (di fatto ciò che esiste) esiste qualcosa che non è incluso nella definizione stessa.
Bada bene che la tua definizione di natura "tutto ciò che esiste e non è stato modificato dall'uomo" è una definizione solo ed esclusivamente tua. Se a casa tua si dice essere ipocriti, allora dovresti forse farci una riflessione seria, invece che prendertela con me. Io mi sono limitato ad evidenziare l'inconsistenza della tua definizione, come già dimostrato in precedenza.
Se l'inconsistenza non è chiara, allora ci riprovo: se un uomo tira un sasso contro un albero e quest'albero viene scheggiato, l'albero non fa più parte della natura perchè è stato modificato dall'uomo?
Da che momento si può parlare di uomo? Neanderthal? Cro-Magnon? Fino a quel tempo poteva modificare, dopo non più?
Se questi concetti troppo "filosofici" come sembra dire qualcuno sono troppo difficili, passiamo alle cose più semplici.
Se stai male e hai bisogno di essere operata, consideri l'operazione una cosa naturale?
Se no, perchè lo fai? Vuoi vedere che a volte qualcosa è contro natura, a volte non lo è, mentre a volte lo è ma va bene lo stesso?
Se vuoi continuare ad usare questa definizione, sei libera di farlo, ma sappi che non è la definizione di "natura", ma la definizione di "natura secondo Olmo".
Quindi il tuo "è contro-natura" diventa di fatto "secondo me è sbagliato": un giudizio di valore, senza tuttavia alcuna argomentazione oggettiva.
Ora, visto che si parlava di dimostrazioni, puoi: accettare quanto detto sopra o smentirlo oggettivamente.
Beh, non erano miei quei filosofi. E qui non si parla solo di pensiero. Confondere la filosofia con il pensiero è un errore molto grave.Tanto di cappello alla tua cultura, ma il fatto che i tuoi filosofi non ne abbiano dato una definizione (non li ho letti, , ma se lo dici sarà vero) mi interessa solo marginalmente dal momento che io leggo non per imparare quello che altri pensano, ma perchè il pensiero degli altri mi aiuta a chiarificare il mio.
La filosofia è una scienza, che ha l'indispensabile requisito di coerenza.
Al giorno d'oggi (ma non solo) è inscindibile dalla matematica; non è un caso che i grandi filosofi del passato erano anche grandi matematici (da Talete e Pitagora, passando per Galileo, Cartesio, Pascal, fino ad arrivare a Godel, Heisemberg e avanti ancora).
Infatti, una delle rivoluzioni più importanti nella filosofia moderna sono stati il teorema di indeterminazione di Heisemberg (fisica) e i due teoremi di incompletezza di Godel (logica).
Non si tratta di "imparare ciò che pensano gli altri". La scienza si sviluppa proprio grazie alla trasmissione della conoscenza. Se ognuno ripartisse da zero...
Si e no.Non posso certo contraddire un teorema matematico ma sul pensiero di un filosofo posso non essere d'accordo... Il non mettere in dubbio se stessi è ipocrita, non il contrario...
Ripeto, beato te che hai tutte queste certezze...
Come ho detto sopra, non si tratta solo di "pensiero". Il "pensiero" di un filosofo non è diverso da una dimostrazione matematica: si parte da un insieme di assiomi detti ipotesi e si dimostra una tesi utilizzando solo passaggi logicamente corretti.
L'unica cosa su cui si può discordare è l'ipotesi, ma non la validità della tesi (ammesso che la dimostrazione sia corretta).
Certezze? No, casomai dopo Godel e Heisemberg l'unica certezza rimasta è l'impossibilità di stabilire una verità assoluta.
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