Per Rossana: si va molto OT, ma si deve passare di qua.
Opinione e natura sono due concetti su cui i più grandi filosofi della storia hanno discusso a lungo.
Anche tirando fuori il mito della caverna di Platone, oramai siamo arrivati ad una concezione in cui l'opinione è praticamente una teoria, una posizione, ancora da dimostrare, su un argomento in cui si vuole mettere in discussione l'opinione corrente.
Inoltre, si parla di opinione ogni volta che il giudizio ha un carattere soggettivo; tuttavia, questa categoria di giudizi ha a che fare con la scienza solo marginalmente, nel senso che possono valere come base di partenza, ma poi si deve sciogliere la componente soggettiva e passare ad un'analisi formale.
Per quanto riguarda la natura, il discorso è molto più complesso e ed è ancora oggetto di discussione.
Un tempo c'era una divisione dicotomica tra la natura in senso cristiano e laico, nella visione di Tommaso d'Acquino da una parte e William of Ockham dall'altra.
Si può definire la natura come l'insieme di tutte le cose esistenti, ma qui si apre una nuova discussione complessa che riguarda la definizione di esistenza.
E qui entrano in gioco personaggi come Heisenberg, Godel, Russell, Popper.
Per questo dicevo che "mi piace vincere facile".
Il concetto di "natura" o "naturale" a sostegno della propria opinione è puramente inutile, poichè non aggiunge nulla.
Al contrario, quello che intendevo dire, è che ognuno si crea il proprio concetto di "natura" intesa come "le cose come piacciono a me", e lo brandisce nella discussione mascherato con un aspetto trascendentale. Questo è il modo in cui si sviluppano e si diffondono le religioni.
C'è chi lo fa in buona fede, semplicemente perchè ignorante, c'è chi invece lo fa in mala fede, cercando di sfruttare l'ignoranza (o la fede) di chi sostiene la tesi avversa.
In molti casi funziona.
A volte no...