Cheguevilla
Giardinauta Senior
Il problema è sempre quello della tolleranza.
Gli anti-abortisti pretendono che tutti si adeguino al loro pensiero. Questa è una prima forzatura.
Di solito lo fanno perchè spinti da idee religiose, portando "Dio" come argomentazione indiscutibile alla propria causa. E questo, in una società democratica, non dovrebbe essere accettato.
Per quanto riguarda le statistiche sugli immigrati, al momento non trovo molto più di questo: http://www.sanihelp.it/news/7202/qui-italia-aborto-cifre/1.html
Nel 2004, ad esempio, le residenti straniere in età feconda, pari solo al 6% della corrispondente popolazione femminile, hanno dato vita all’11,5% delle nascite e a quasi un quarto degli aborti. Utilizzando una stima delle donne immigrate di età 18-49 anni, l’Istat ha inoltre calcolato che il tasso di abortività in questa popolazione era pari a 28,7 nel 1998, circa tre volte superiore a quello osservato tra le cittadine italiane.
http://www.sanihelp.it/news/7202/qui-italia-aborto-cifre/1.html
A mio parere, le difficoltà nel reperire la "pillola del giorno dopo" sono un'altra notevole ragione per l'aumento degli aborti.
Al di là della leggerezza, può succedere che qualcosa vada storto, anche avendo preso tutte le precauzioni del caso.
Inoltre, il clima ti oscurantismo che periste in Italia sulla questione rende anche complicato l'accesso alla pillola del giorno dopo. Per averne una, la ragazza subisce un quasi-processo (magari non è così in tutti i casi) dal dottore che le fa capire di essere una sgualdrina. Senza parlare del fatto che se non è maggiorenne, è necessario che ci sia un genitore.
Poichè tutto ciò accade grazie agli anti abortisti, francamente non capisco come questi comportamenti possano condurre verso lo scopo che si prefiggono.
Infine, per me gli anti abortisti dovrebbero solo che tacere, visto che da quando la legge sull'aborto è entrata in vigore, il numero di aborti è stato ridotto di circa il 70%, per non parlare della mortalità delle donne sottoposte all'intervento.
Gli anti-abortisti pretendono che tutti si adeguino al loro pensiero. Questa è una prima forzatura.
Di solito lo fanno perchè spinti da idee religiose, portando "Dio" come argomentazione indiscutibile alla propria causa. E questo, in una società democratica, non dovrebbe essere accettato.
Per quanto riguarda le statistiche sugli immigrati, al momento non trovo molto più di questo: http://www.sanihelp.it/news/7202/qui-italia-aborto-cifre/1.html
Nel 2004, ad esempio, le residenti straniere in età feconda, pari solo al 6% della corrispondente popolazione femminile, hanno dato vita all’11,5% delle nascite e a quasi un quarto degli aborti. Utilizzando una stima delle donne immigrate di età 18-49 anni, l’Istat ha inoltre calcolato che il tasso di abortività in questa popolazione era pari a 28,7 nel 1998, circa tre volte superiore a quello osservato tra le cittadine italiane.
http://www.sanihelp.it/news/7202/qui-italia-aborto-cifre/1.html
A mio parere, le difficoltà nel reperire la "pillola del giorno dopo" sono un'altra notevole ragione per l'aumento degli aborti.
Al di là della leggerezza, può succedere che qualcosa vada storto, anche avendo preso tutte le precauzioni del caso.
Inoltre, il clima ti oscurantismo che periste in Italia sulla questione rende anche complicato l'accesso alla pillola del giorno dopo. Per averne una, la ragazza subisce un quasi-processo (magari non è così in tutti i casi) dal dottore che le fa capire di essere una sgualdrina. Senza parlare del fatto che se non è maggiorenne, è necessario che ci sia un genitore.
Poichè tutto ciò accade grazie agli anti abortisti, francamente non capisco come questi comportamenti possano condurre verso lo scopo che si prefiggono.
Infine, per me gli anti abortisti dovrebbero solo che tacere, visto che da quando la legge sull'aborto è entrata in vigore, il numero di aborti è stato ridotto di circa il 70%, per non parlare della mortalità delle donne sottoposte all'intervento.