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[Monografia] Tentredini della rosa

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Tentredini della rosa nome comune inglese: (rose sawflies, roseslugs)
[argide (I); tentredine arrotolatrice (II); tentredine nera (III); tentredine fasciata (IV); tentredine dei getti (V)]

Classificazione:
Nome scientificoI = Arge pagana, Arge ochropus
II = Blennocampa pusilla
III = Cladius pectinicornis, Cladius difformis
IV = Emphytus cinctus, Emphytus cingulatus
V = Ardis brunniventris, Ardis sulcata
OrdineHymenoptera
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FamigliaTenthredinidae
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Descrizione:
Gli adulti sono vespine lunghe mezzo centimetro o poco più, con il corpo di color generalmente brillante che può essere completamente scuro come nella tentredine nera (fig. 1) o con banda bianca addominale come nella tentredine fasciata (fig. 2), oppure ancora nero con addome giallo in Arge rosae (fig. 3) o con predominante tinta rossastro-aranciata come in Arge ochropus (fig. 4). Le larve sono di tipo eruciforme (fig. 5) (dal latino eruca = bruco cioè simili a quelle delle farfalle) e si alimentano di tessuti vegetali verdi o teneri.

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Questa bella immagine mette in rilievo le caratteristiche della larva dei tentredinidi: corpo cilindrico e allungato, glabro o a volte con piccoli rilievi, con segmentazione in genere poco marcata, capo ben distinto di forma a goccia e senza antenne, tre paia di zampe toraciche e sette pseudozampe addominali


Distribuzione, piante ospiti:
Le specie di tentredini riportate sono diffuse in tutta l’Europa e anche regioni asiatiche; oltre alla rosa qualcuna attacca anche altre piante come la fragola (E. cinctus, C. pectinicornis), spirea e potentilla (C. pectinocornis)



Biologia:
Ciclo di vita e comportamenti ovviamente hanno elementi di variabilità in relazione alla specie, per cui in una scheda di sintesi è possibile solo segnalare gli aspetti comuni e per contro quelli particolari e/o utili ai fini della difesa.

Nessuna delle specie riportate è univoltina (ossia compie una sola generazione all’anno), ma generalmente si susseguono un paio di generazioni nel corso della stagione (in primavera e in estate). Le larve si nutrono delle foglie, in alcuni casi iniziando da o limitandosi all’epidermide e al mesofillo della loro faccia inferiore (E. cinctus; C. pectinicornis fig. 6) salvo successivamente, crescendo esse stesse di dimensioni, bucherellarle e finanche divorarle (E. cinctus); anche le larve di B. pusilla compiono erosione sulla faccia inferiore della foglia che però era stata in precedenza arrotolata dalla femmina mediante punture con l’ovipositore (fig. 7); le larve degli argidi invece erodono le foglie partendo dal margine (fig. 8). Alcune specie penetrano anche nei giovani rametti approfittando del foro midollare dei tagli di potatura per poi scavare all’interno approfondendosi fino a 5-6 cm (E. cinctus), altre attaccano elettivamente i germogli (Ardis spp., fig. 9). Le larve sono attive di giorno salvo quelle di E. cinctus che si nutrono di notte mentre di giorno rimangono acciambellate sulle foglie (fig. 10).
 
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Alessandro2005

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I tentredinidi hanno metamorfosi completa: raggiunta la maturità la larva generalmente si porta entro il terreno a qualche cm di profondità o tra foglie cadute a terra per impuparsi in bozzoli sericei (bozzoli di A. pagana, fig.11).

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Danni:
La tipologia di danno delle larve delle prime quattro tentredini indicate in frontespizio è rappresentata dall’erosione fogliare; gli attacchi della tentredine nera si manifestano inizialmente come minute lesioni traslucide sulle foglie (fig. 12) e per scorgere le larve bisogna osservare la pagina inferiore della foglia (vd. sopra fig. 6). Le punture della femmina della tentredine arrotolatrice provocano l’accartocciamento a doppio sigaro delle due metà del lembo fogliare lungo la nervatura centrale (fig. 13) o talora anche semplicemente un arrotolamento semplice, sicchè le foglie perdono la loro piena funzionalità ancor prima di venire lentamente erose dal di dentro dalle larvette. Anche l’attività di ovideposizione delle femmine degli argidi è causa di danno, in quanto esse incidono rametti ancora verdi per disporre le uova (fig. 14), in un’unica fila o in doppia fila a spina di pesce. La tentredine dei getti provoca invece disseccamenti dei germogli a causa delle gallerie discendenti scavate al loro interno (fig. 15), che poi percorre a ritroso aprendosi un foro nell’organo danneggiato per lasciarsi cadere al suolo e impuparsi.

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Controllo:
Gli attacchi da tentredini il più delle volte non causano danni rilevanti, per cui si interviene con insetticidi solo in caso di forte infestazione. Poiché di solito si tratta di colpire larve presenti sulle foglie sono da preferire insetticidi ad attivi per contatto e con azione abbattente (tra i più reperibili per il giardinaggio quelli a base di: piretroidi, spinosad, clorpirifos microincapsulato). In caso di lesioni ai rametti (ovature, gallerie dei getti) è bene asportare e bruciare le parti danneggiate. La pulizia autunnale delle foglie cadute è utile ad eliminare eventuali bozzoli ( e soprattutto anche una possibile sorgente di malattie crittogamiche).
 
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