Alessandro2005
Esperto in Fitopatologie
Piralide del bosso (nome comune inglese: box tree moth)
Classificazione:
Descrizione:
L’adulto (1) è una farfalla di apertura alare di 30-40 mm, con capo color marrone scuro, ali semitrasparenti con debole iridescenza, di color bianco con una larga bordura marrone (vi possono essere individui con ali quasi completamente marrone). La larva sviluppata (2) è a strisce longitudinali gialle e verdi con una linea dorsale punteggiata nero-bianca, ha capo nero e una lunghezza che a maturità può raggiungere 40 mm. La crisalide è di tipo obtecto, inizialmente di colore verde con un disegno giallo-nero sul dorso (3), poi con la maturazione diventa marrone scuro; le pupe si trovano nascoste nel folto della vegetazione protette da un bozzolo sericeo biancastro. Le uova sono deposte nel verso della foglia in ovature lenticolari e uova parzialmente sovrapposte (4), inizialmente sono di colore giallo pallido e successivamente con lo sviluppo dell’embrione compare una macchietta scura corrispondente al capo della larva.
Riconoscimento e danni:
Le larve si nutrono delle foglie, di cui erodono dapprima l’epidermide della faccia inferiore, che intrecciano con fili sericei dove rimangono imbrigliati gli escrementi, causando complessivamente defogliazioni anche molto estese, tanto che da distante le piante di bosso sembrano disseccate e come colpite da una malattia fungina (5), per cui bisogna procedere ad un accurato esame del fogliame per trovare le larve o le tracce della loro attività.
Distribuzione e diffusione:
C. perspectalis è originaria dell’Asia centro-orientale (6), e nel punto più a nord della sua area di diffusione naturale si raggiungono temperature invernali anche di -16 °C, dunque si tratta di una specie potenzialmente in grado di colonizzare quasi tutta Europa. E’ stata segnalata in Germania a partire dal 2007 e in Italia è giunta nel 2010. L’adulto può spostarsi in volo e quindi diffondersi localmente, invece la diffusione a distanza di questa insetto si realizza con il commercio di piante infestate.
Piante ospiti:
Nelle regioni originarie questa piralide vive soprattutto su Buxus macrophylla, mentre in Europa infesta Buxus semprevirens.
Biologia:
La biologia di questo fitofago non è ancora ben conosciuta negli areali di nuova introduzione, tuttavia si sa che la piralide del bosso compie in Europa due-tre generazioni all’anno; alla temperatura di 20 °C il ciclo di vita si svolge in 40 giorni, ma per completare l’intero sviluppo sono sufficienti anche 15 °C. Le larve neonate (7) iniziano ad alimentarsi di tessuto fogliare e maturano attraverso 5 o 6 mute. Lo svernamento è sostenuto allo stadio di larva, la quale nella primavera successiva riprende a nutrirsi, quindi si impupa in un bozzolo nascosto all’interno del fogliame.
Controllo:
In caso di forti infestazioni conviene intervenire con insetticidi abbattenti a base di piretroidi o clorpirifos in formulazione microincapsulata, diversamente è preferibile impiegare bioinsetticidi (Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki o aizaway ) per non danneggiare possibili insetti antagonisti. In trattamento va eseguito possibilmente contro le giovani larve, più vulnerabili. Per singole piante di dimensioni contenute si può ovviamente provvedere anche semplicemente mediante una attenta pulizia manuale e monitoraggio preventivo.
[tutte le foto sono da web]
Classificazione:
Nome scientifico | Cydalima perspectalis (sin.: Glyphodes perspectalis, Diaphania perspectalis) |
Ordine | Lepidoptera
![]() |
Famiglia | Crambidae
![]() |
Categoria fitosanitaria EPPO
![]() | Alert List: added in 2007, deleted in 2011 |
Descrizione:
L’adulto (1) è una farfalla di apertura alare di 30-40 mm, con capo color marrone scuro, ali semitrasparenti con debole iridescenza, di color bianco con una larga bordura marrone (vi possono essere individui con ali quasi completamente marrone). La larva sviluppata (2) è a strisce longitudinali gialle e verdi con una linea dorsale punteggiata nero-bianca, ha capo nero e una lunghezza che a maturità può raggiungere 40 mm. La crisalide è di tipo obtecto, inizialmente di colore verde con un disegno giallo-nero sul dorso (3), poi con la maturazione diventa marrone scuro; le pupe si trovano nascoste nel folto della vegetazione protette da un bozzolo sericeo biancastro. Le uova sono deposte nel verso della foglia in ovature lenticolari e uova parzialmente sovrapposte (4), inizialmente sono di colore giallo pallido e successivamente con lo sviluppo dell’embrione compare una macchietta scura corrispondente al capo della larva.
1
![]() | 2
![]() |
3
![]() | 4
![]() |
Riconoscimento e danni:
Le larve si nutrono delle foglie, di cui erodono dapprima l’epidermide della faccia inferiore, che intrecciano con fili sericei dove rimangono imbrigliati gli escrementi, causando complessivamente defogliazioni anche molto estese, tanto che da distante le piante di bosso sembrano disseccate e come colpite da una malattia fungina (5), per cui bisogna procedere ad un accurato esame del fogliame per trovare le larve o le tracce della loro attività.
5
![]() |
Distribuzione e diffusione:
C. perspectalis è originaria dell’Asia centro-orientale (6), e nel punto più a nord della sua area di diffusione naturale si raggiungono temperature invernali anche di -16 °C, dunque si tratta di una specie potenzialmente in grado di colonizzare quasi tutta Europa. E’ stata segnalata in Germania a partire dal 2007 e in Italia è giunta nel 2010. L’adulto può spostarsi in volo e quindi diffondersi localmente, invece la diffusione a distanza di questa insetto si realizza con il commercio di piante infestate.
6
![]() |
Piante ospiti:
Nelle regioni originarie questa piralide vive soprattutto su Buxus macrophylla, mentre in Europa infesta Buxus semprevirens.
Biologia:
La biologia di questo fitofago non è ancora ben conosciuta negli areali di nuova introduzione, tuttavia si sa che la piralide del bosso compie in Europa due-tre generazioni all’anno; alla temperatura di 20 °C il ciclo di vita si svolge in 40 giorni, ma per completare l’intero sviluppo sono sufficienti anche 15 °C. Le larve neonate (7) iniziano ad alimentarsi di tessuto fogliare e maturano attraverso 5 o 6 mute. Lo svernamento è sostenuto allo stadio di larva, la quale nella primavera successiva riprende a nutrirsi, quindi si impupa in un bozzolo nascosto all’interno del fogliame.
7
![]() |
Controllo:
In caso di forti infestazioni conviene intervenire con insetticidi abbattenti a base di piretroidi o clorpirifos in formulazione microincapsulata, diversamente è preferibile impiegare bioinsetticidi (Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki o aizaway ) per non danneggiare possibili insetti antagonisti. In trattamento va eseguito possibilmente contro le giovani larve, più vulnerabili. Per singole piante di dimensioni contenute si può ovviamente provvedere anche semplicemente mediante una attenta pulizia manuale e monitoraggio preventivo.
[tutte le foto sono da web]
Ultima modifica di un moderatore: