Stefano Sangiorgio
Fiorin Florello
Io ragiono come @danielep: quando c'è la siccità so dove cercarle e bisogna stare attenti perchè lasciano affiorare dalla terra dei loro rifugi solo la conchiglia. Se sono opercolate meglio ancora: manco si accorgono della cattura.Ma no, sono retaggi antichi di secoli e millenni, che, mi auguro, siano ineliminabili nell'essere umano. Mi è venuto l'accostamento coi gatti: allevati a croccantini, non mangerebbero altro, magari vivono solo in appartamento, ma se vedono un piccolo essere animato davanti l'istinto del predatore riaffiora.
Stefano mi ha fregato anche l'evocazione.
No, non le ho mai viste particolarmente propense per i tassi e non credo per la ragione che sono velenosi in quanto l'Amanita phalloides sembra essere da loro molto ricercata.
Ad integrazione della metaldeide, integro il pensiero di Stefano, mi dico: "Pensa dove ti celeresti se fossi una lumaca" e vado a cercarmele. Dopo, come l'elefante giustiziere di salgariana memoria, calo la zampa su di loro, raggruppate ad hoc, e el schiaccio. A quanto pare, non ho difficoltà a pensare come una lumaca:LOL:
Mia figlia, invece, per le limacce, tiene un sottovaso col sale e ve le pone quando ne raccoglie qualche bell'esemplare. Le chiama "il mio sushi"
Quest'anno ho cominciato a eliminare le zone dove si rifugiano: pulizia dalle foglie, eliminazione delle piante rifugio e altri lavoretti simili.
Se, in un angolo del giardino, si mette qualche coppo capovolto con sotto bucce di patate o qualche foglia di bieta o di verza, è ancora più facile catturarle: finchè non si esaurisce una fonte di alimento, loro vanno sempre negli stessi posti...
E, se poi, sotto i coppi si mette qualche granulo di Necolim, meglio ancora.
Le più pericolose, specie per le plantule, sono le limacce piccolissime e bianche dette, volgarmente, beghette: queste, in una sola notte cancellano il buon sito di una semina.
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