Ciao,
spesso sui libri di giardinaggio nonchè di frutticoltura leggo (e sottolineo: "leggo", verbo che è tutt'altro rispetto ad esempio ad un "vedo") che per piegare i rami dei fruttiferi, soprattutto i rami dell' anno, si utilizza un semplicissimo peso attaccato all' estremità del germoglio: un sasso, un peso di piombo, insomma qualsiasi cosa che riesca a mantenere incurvato il ramo.
Questa tecnica, rispetto ad esempio ad un semplice filo o ad un tutore, dovrebbe avere il vantaggio di mantenere la curvatura del ramo man mano che questo cresce.
Io però mi chiedo: e il vento? un ramo con un peso appeso, soggetto ad una folata, non corre molto di più il rischio di spezzarsi?
Ma è davvero un tecnica praticata oppure uno delle decine di, diciamocelo pure, consigli strampalati che si leggono spessissimo sui "manuali" di giardinaggio e simili (sottolineo ancora il verbo 'leggere')?
Qualcuno ha esperienze in merito?
spesso sui libri di giardinaggio nonchè di frutticoltura leggo (e sottolineo: "leggo", verbo che è tutt'altro rispetto ad esempio ad un "vedo") che per piegare i rami dei fruttiferi, soprattutto i rami dell' anno, si utilizza un semplicissimo peso attaccato all' estremità del germoglio: un sasso, un peso di piombo, insomma qualsiasi cosa che riesca a mantenere incurvato il ramo.
Questa tecnica, rispetto ad esempio ad un semplice filo o ad un tutore, dovrebbe avere il vantaggio di mantenere la curvatura del ramo man mano che questo cresce.
Io però mi chiedo: e il vento? un ramo con un peso appeso, soggetto ad una folata, non corre molto di più il rischio di spezzarsi?
Ma è davvero un tecnica praticata oppure uno delle decine di, diciamocelo pure, consigli strampalati che si leggono spessissimo sui "manuali" di giardinaggio e simili (sottolineo ancora il verbo 'leggere')?
Qualcuno ha esperienze in merito?