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Bonsai da talea

il conte verde

Maestro Giardinauta
Visto che è un argomento che ricorre con una certa frequenza ho pensato di aprire questa nuova discussione: da parte mia proverò a riferire le mie esperienze, sperando che altri aggiungano le loro per arricchirla in modo che magari possa essere utilizzata come promemoria per le nuove leve.
Mi rivolgerò ai veri principianti, a quelli che forse non sanno che cosa si intende per talea, sperando che gli altri non si annoino troppo.
Taleaggio è la tecnica che consente di far produrre radici ad una porzione di un vegetale.
La tecnica è probabilmente nata da osservazioni in natura, è noto da tempo che le popolazioni riparie di salici si estendono verso valle e sono originate da rametti strappati che, trasportati dalla corrente, quando si spiaggiano emettono radici e danno origine a nuovi alberi.
Le talee si possono ricavare da rami, da radici, da germogli, da foglie e da plantule, da queste ultime con una raffinata tecnica giapponese che però non ho mai provato, quindi non ne parlo.
Per i bonsai ci si rivolge principalmente ai rami, di vari diametri, che consentono di risparmiare tempo rispetto alle piante ottenute da seme.
Per far nascere le radici sono necessari umidità, calore ed aria nel substrato. Il concime non solo non serve, perché i nutrienti necessari sono già immagazzinati nella talea ma anzi è dannoso perché potrebbe bruciare le radici appena nate.
Considerando che in inverno manca il calore ed in estate manca l’umidità, dovremo fornirli noi o ripiegare nelle stagioni intermedie. Per l’aria dovremo scegliere un substrato molto poroso, in cui l’acqua scorra velocemente, senza saturarlo e lasciando liberi gli spazi per il rientro dell’aria. Molti materiali rispondono a questi requisiti (lapillo, pomice, agriperlite ecc.); io ho usato solo sabbia grossolana da costruzione, setacciata per togliere la polvere con un setaccio da farina e poi lavata finché non esce acqua chiara. Per migliorare l’ingresso dell’aria uso come vasi quei recipienti bucherellati di plastica in cui si prepara la ricotta, che presentano anche un altro vantaggio: le radici che arrivano al bordo non “girano” come nei vasi normali ma arrestano la crescita in lunghezza e si suddividono in radici più sottili, che è proprio quello che ci serve. Questi recipienti non so se si trovano in commercio, io me li faccio regalare dal mio salumiere. Per inciso, con questo sistema ho recuperato diverse piante affette da marciume radicale: ho lavato le radici con acqua a pressione, tagliato quelle marce e trattato le piante come se fossero talee.
Tornando alle talee devo precisare che non tutte le piante sono adatte: io non ci sono mai riuscito, ad esempio, con albicocco, pesco, querce e la maggior parte delle conifere.
Ho avuto buoni risultati, ad esempio, con bossi, salici, glicine, Lagerstroemia, Cotoneaster, olmo cinese, Ficus carica, repens e pumila, olivo, mirti, edere, carpino, melograni e Acca; per le conifere con ginepro, sequoia, cipresso e forse abete rosso, ma è presto per dirlo.
Comunque in letteratura si trovano elenchi delle essenze adatte.
Per il diametro dei rami il discorso è un po’ più complicato e non so se riuscirò a farmi capire: se non ci riesco chiedetemi liberamente. In linea di massima i rami sottili radicano meglio, ma non è sempre vero, almeno per olivo e salice: io ho visto una staccionata fatta con rami di salice che dopo tre anni era diventata un filare (lago di Bracciano) e ho letto che negli oliveti si piantano pali di olivo per aumentare il numero delle piante. I rami sottili sono adatti se intendiamo realizzare bonsai in miniatura di piante con foglie piccole di natura: mi riferisco al Cotoneaster, all’olmo cinese, al mirto, queste essenze possono dare risultati gradevoli anche solo dopo pochi anni. I rami dell’anno possiamo raccoglierli anche in estate, con l’accortezza di non tenerli al sole, di tagliare quasi tutte le foglie e di ricoverarli sotto una campana che trattenga l’umidità, in pratica una bottiglia di plastica trasparente a cui avremo tagliato il fondo e che incastreremo nella sabbia del vaso: il tappo ci consentirà di annaffiare e di regolare l’umidità.
Altro discorso è se vogliamo bonsai di taglia grande e magari di specie a foglie grandi: partire da rami sottili significa aspettare decine di anni prima di vedere qualcosa. Per questi bonsai, se non possiamo fare margotte e non vogliamo acquistare piante da vivaio, dobbiamo ricorrere alle talee di grosso diametro, anche se non sempre si riesce a farle radicare. Bisogna scegliere un ramo adatto, cioè della lunghezza giusta per il bonsai che abbiamo in mente, con una buona conicità e con curvature nei punti giusti: non è facile trovarli, ci vuole pazienza ma è un’occasione per fare belle passeggiate nei boschi e d’altra parte da un ramo cilindrico non avremo mai una bella pianta. Alla fine dell’inverno segheremo il nostro ramo, taglieremo i rami laterali e se è sempreverde le foglie. Se radicherà emetterà nuovi germogli: questo è il momento di cominciare a fertilizzare, senza esagerare. Dei germogli sceglieremo quelli che diventeranno i rami che ci interessano ed elimineremo quelli superflui: se tutto va bene in pochi anni avremo il nostro bonsai.
Mi viene il dubbio di essermi dilungato troppo, finisco considerando che per il poco impegno richiesto, sia di tempo che di denaro, e per la soddisfazione che si prova quando si riesce, per me vale la pena di fare talee.
Buon lavoro ed un saluto
 
Ultima modifica:

Maury85

Aspirante Giardinauta
fantastico!!!grazie mille per la tua spiegazione, è sempre un piacere leggerle.
io proprio ieri ho preso delle talee di grosso diametro ed ho appena aperto una discussione perchè non so come devo fare, ora le ho in acqua....
grazie ancora per i consigli.
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Bravo Mauro!

Hai rispolverato una interessante dicussione che mi ero persa in quanto iscrittomi al forum solo da marzo 2009. Bel colpo!
 

GORLA

Florello Senior
certo che se .qualche utente volenteroso ,e capace .mettesse anche delle foto di diametri dei rami per rendere piu chiaro,esempio,a me piacciono i cotoneaster.e in questo periodo si puo? diametro da cercare ?e faggio ? grazie anna lo sai che sei bravo ....
 

ghizza

Aspirante Giardinauta
grazie per i consigli ma si puo sapere di piu per creare un bonsai d . olivo col metodo margotta il mese giusto le lune ei tempi di radificazione
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
la margotta è decisamente la soluzione migliore, in quanto si può lavorare su diametri più grossi rspetto alle talee, ma ha lo svantaggio di poterne fare in quantità minore.
è anche più difficile da ottenere.
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ciao,
volevo scusarmi per non aver ringraziato quanti hanno apprezzato questa discussione, ma l’ho riletta solo adesso perché ieri l’ho citata, credevo che non si potesse scrivere nelle F.A.Q. e non mi aspettavo di trovare commenti. Ringrazio adesso tutti. Per le domande credo sia veramente tardi per rispondere ma se sono ancora attuali rimango a disposizione per quello che posso. Un saluto
 

soulribel

Aspirante Giardinauta
Grazie per i preziosi consigli conte, proprio ieri leggendo il tuo post "ABC dei bonsai" pensavo di provare con il ficus dalle mie parti ce ne sono assai... anche se dubito io riesca a farlo radicare ma tentar non nuoce...appena ho le talee aprirò un post così da tenermi d'occhio :froggie_r a presto!
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ma grazie a te, mi fa piacere che sia stata rispolverata questa vecchia discussione.
Aspettiamo il tuo post, a presto e in bocca al lupo!
 

soulribel

Aspirante Giardinauta
a tal proposito volevo chiederti le talee possono essere prelevate dalla pianta madre anche in questo periodo? se si è possibile dal ficus, dal mandorlo, e dal noce?
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Il mandorlo non sono mai riuscito a riprodurlo per talea, credo che per talea sia abbastanza difficile come con tutte le drupacee e forse è meglio partire dal seme. Con il noce non ho mai provato, secondo me ha foglie troppo grandi per ottenere bonsai interessanti. Sui periodi migliori in teoria adesso dovresti provare con rami erbacei o semilegnosi, a fine inverno con i rami legnosi che sono quelli che fanno risparmiare più tempo. Però questo solo in teoria, io ho provato a fare talee un po’ in tutti i periodi in cui avevo potature a disposizioni e bene o male qualche talea ha preso anche se non sarebbe stato il momento migliore. Insomma secondo me conviene provare sempre, al massimo hai perso solo un po’ di tempo.
 

soulribel

Aspirante Giardinauta
:) infinite grazie per i consigli sabato mi armo di cesoie e parto alla ricerca di talee interessanti provo pure con il noce e con il mandorlo e aprirò il post così potete seguirmi meglio :) speriamo bene! grazie ancora signor conte ;)
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Un piccolo suggerimento, che forse può esserti utile quando tagli il ramo, è quello di stare attento a non confondere la parte bassa, che ovviamente è quella che andrà interrata. Per non sbagliare io in basso faccio un taglio a V asimmetrica e in alto un taglio inclinato. In campagna i tagli li faccio circa a metà fra un nodo e l’altro, poi prima di piantare li ripeto molto vicino ai nodi, senza danneggiarli, in modo di avere legno tagliato di fresco. Il taglio basso a V asimmetrica ti permette di piantare le talee in verticale, risparmiando spazio, altrimenti dovresti piantarle inclinate. Il taglio alto dovrebbe essere inclinato in modo che l’acqua spiova non verso la gemma ma dalla parte opposta. Proprio ultima cosa, mi sembra che la lunghezza più adatta del ramo sia di 3 o 4 gemme, con meno gemme difficilmente radica, se troppo lungo la parte superiore in genere secca. Buon lavoro!
 

soulribel

Aspirante Giardinauta
per non correre rischi ne prenderò piu di una per specie così in caso di errori posso rimediare e:sleep2: sogni tranquilli :D
 

GORLA

Florello Senior
non e periodo ma se qualcuno ne vorra fare di legnose ......legge ora e poi parte ....ciao anna
 

patrizia

Maestro Giardinauta
Ho provato a fare delle talee di lagerstroemia quando ho letto questo topic, e tre di loro hanno avuto successo (per ora...:D).
Il guaio, come dice Franco nel primo messaggio, è che ho dovuto prelevare rametti sottili e giovani, per avere qualche possibilità in più di farle radicare, ma adesso mi ritrovo con delle piante minuscole.
Pazienza, ci sono abituata.
Adesso le ho rinvasate, in vasi molto ampi, appena raggiugeranno una misura ragionevole le metterò in pieno campo, così faranno prima...:eek:k07: ci rivediamo fra una decina d'anni...:Saluto:
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
puoi anche tenerle in vasi grandi.
concimi per bene, e costantemente e vedi come rispondono!!
se ne hai in più, dico di talee, puoi provare su alcune anche concimi chimici spinti, tipo un 20-20-20 o anche un 25-25-25 per vedere come reagiscono.
però okkio....... che il chimico con titolazioni così alte, lascia poco margine di errore!!
 
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