La verticilliosi è una malattia che può colpire un gran numero di specie di piante. Per gli aspetti sintomatologici viene inquadrata tra le tracheomicosi, ossia come una malattia micotica (=fungina) che occlude e distrugge le trachee delle piante che servono a trasportare la linfa grezza dalle radici alle foglie: ne consegue che la porzione verde normalmente alimentata dalle trachee colpite finisce per disseccare.
La diagnosi di verticilliosi non può basarsi sulla semplice osservazione dei sintomi esteriori, ma occorrono ulteriori indagini visive "sacrificando" una parte di rami/branca che porta fogliame sofferente allo scopo di accertare danni appunto all'apparato di conduzione (si osservano imbrunimenti del legno), inoltre vengono effettuati esami di laboratorio atti a isolare e identificare il fungo patogeno.
L'impiego di antagonisti naturali è una strategia di difesa che si va sempre più sviluppando, ma ha un senso perseguirla a livello agrario in determinati contesti produttivi (ad es. in orticoltura industriale dove si riseminano su stessi terreni che alla fine si 'caricano' di parassiti tellurici = che si trovano nel terreno, come il fungo di cui parliamo).
Tutto ciò per venire incontro al tuo lodevole interesse. Rispetto invece al caso sollevato non si può certo affermare che i disseccamenti su viburno postati siano dovuti a verticilliosi (rimane solo un'ipotesi) e comunque non è proponibile a livello hobbistico una linea di difesa con impiego di prodotti fitosanitari a base di ceppi fungini antagonisti.
Quello che posso in via generale consigliare è di arricchire il terreno con compost repressivi: quando ho impiantato il mio giardino ho "migliorato" il terreno trasportato dal costruttore appunto con tali prodotti che avevo visto sperimentati da Agrinnova (presso Università di Torino) e prodotti da un'azienda di trasformazione dei rifiuti non lontano da dove abito.
Metto una foto relativa a quando costruii il mio giardino (avevo arricchito con sabbia, torba e compost).