Personalmente non sono il tipo che ti fa notare un errore grammaticale, perchè penso che se lo facessero pesare a me mi sotterrerei :embarrass, ma ne vengo comunque infastidita, tanto più quando l'errore viene fatto da qualcuno che ha avuto i mezzi e le possibilità di evitarlo (leggi ragazzo medio "normale")....Se io scrivessi una cosa errata, sarei ben felice di essere corretta, per non ricadere poi nello stesso errore! Che male c'è a far notare un errore, se dall'errore nasce un miglioramento? Perchè ci si sente feriti o umiliati se si viene corretti? Perchè lo "sfoggio" di cultura fa paura? In realtà quello di cui si ha paura è la propria inferiorità culturale, ma se ci riconosciamo inferiori culturalmente a qualcuno, o si fa qualcosa per migliorarsi (cominciando ad aprire il vocabolario, magari), o si continua a stare nella propria inferiorità culturale felici e contenti come prima.
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Se sento un vecchietto delle mie parti dire "andiedi" invece che "andai" lo trovo abbastanza normale, ma se vedo il figlio ventenne dell'ingegnere che abita nella villetta in fondo alla strada mi viene voglia di dargli un nocchino! :squint: Naturalmente NON lo faccio nè glielo faccio notare o pesare, ma permettete che non abbia una buona considerazione di costui?
A Vitto', hai inserito 1/3 dei post di questa discussione, è parecchio difficile evitarti!tu ti sei proprio innamorata di me vero???? e lo evidenzi con il fatto che non puoi fare ammeno di nominarmi...........ma mi dispiace devi metterti in fila.....![]()
Non ti preoccupare, comunque, il mio posto nella fila lo lascio volentieri ad altri...
Quoto quasi tutto, soprattutto l'ultima frase.Io trovo che l'ostentazione e lo sfoggio culturale siano indubbiamente di cattivo gusto.
Quando leggo un termine che non conosco e mi tocca prendere il vocabolario...: mi girano le scatole, ma mi consolo pensando che sto impararando qualcosa.
Quando leggo (in apnea) un testo senza punteggiatura, pieno di errori ortografici e grammaticali , magari con parole dialettali che non conosco,... mi cascano i calzini... ma cerco di comprendere.
Dell'ignoranza non ci dobbiamo vergognare ma nemmeno farne una bandiera!
Per quanto riguarda la prima (sull'ostentazione culturale), dipende cosa si intende.
Il vero colto non "ostenta", ma in ogni parola che dice si sente trasparire la profondità della sua cultura e, almeno per me, è piacevole e istruttivo sentir parlare o leggere scritti di persone così.
Chi invece si "vanta" della propria cultura, generalmente non ce l'ha poi così "profonda", tutt'al più si tratta di una erudizione che gli fa credere di non avere più niente da imparare e questo è sempre negativo!