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ma sono solo io che tengo alla correttezza della lingua italiana?

Masolino

Bannato
Non penso sia solo didattica.
Ma se ascolti qualcuno che sta trattando un argomento interessante e tira fuori uno strafalcione, ti cadono le...........braccia.
Ne perde anche l'argomento.
Per lo scrivere, una volta c'erano i correttori di bozze, oggi non si usano +?
Ti invito a leggere il libro Kallisto, io non ci sono riuscita, appunto perchè scritto in linguaggio "corrente" sgrammaticato totale.
La sintassi, lasciata a casa.
Da chi ti aspetti un linguaggio corretto lo strafalcione non ci sta.

Condivido in pieno
 

new dawn

Guru Giardinauta
ma per me proprio no... solo in italia si è così ancorati alla forma...

E' vero. bisogna pensare anche che la lingua italiana si presta moltissimo agli strafalcioni, come il francese. In inglese è impossibile sbagliare, o quasi. Non ci sono declinazioni, generi eccetera. Per questo ha un'altissimo grado di informatività: nessuno deve stare a pensare alla forma, e il contenuto è sinteticissimo.
 

Erika

Moderatrice Sezz. Cactacee e Succulente / Parliamo
Membro dello Staff
E difendo strenuamente anche la conservazione dei dialetti che niente hanno a che fare con l'impoverimento del lessico.

anzi, secondo me è un arricchimento, perchè dal dialetto si intuisce la storia del popolo che l'ha ereditato

La penso esattamente come te Pa0la ed anche come Vagabonda, i dialetti vanno considerati come un arricchimento culturale e non come una cosa da nascondere e vergognarsene.
Ho conosciuto persone che si vergognavano di venire dalla campagna e che nascondevano il fatto di parlare, oltre all'italiano, anche il dialetto.....che tristezza!


non volevo sparlare dei dialetti, anzi...
stavo solo puntualizzando che se insegni a parlare ad una bimba di due anni il dialetto stretto poi se lo porta dietro per tutta la vita, credo che non sappiano scindere ancora il dialetto dall'italiano.
non sono rigida, anche io parlo con una cadenza toscana... con le "c" e le "t" strascicate, ma mi danno fastidio gli eccessi...

Ciao Sonia, "eccesso" secondo me non è un dialetto parlato ma uno ostentato e portato alla degenerazione (come purtroppo si sente spesso in tv e con uno in particolare).....
Secondo me non c'è nulla di male se la tua bimba a due anni parla il dialetto, questo non influirà in futuro sui suoi risultati scolastici; come parlare correttamente italiano non è garanzia di una buona carriera scolastica.
Io sono cresciuta parlando solo il dialetto Veronese e mi sembra che proprio male non sia andata :)
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Veneto e Friulano sono due LINGUE, non due dialetti !!!

E qui ci tengo a precisare una questione, visto che i miei studi sono andati in questa direzione.
So che mi attirerò le ire di alcuni, ma ormai mi sono rassegnata e le accetto senza problemi, visto che questo discorso lo faccio abbastanza frequentemente.

Tra lingue e dialetti, strutturalmente, non c'è alcuna differenza. Ogni dialetto potrebbe essere innalzato allo status di lingua e ogni lingua potrebbe da un momento all'altro diventare un dialetto.

Alcune persone che non hanno mai studiato la linguistica diranno (per esempio) che

- le lingue hanno una grammatica, i dialetti no ---> cosa non vera

- le lingue sono scritte, i dialetti no --> cosa non vera: alcuni dialetti si possono scrivere ed esistono anche lingue solamente parlate.


Questo per dire che tra dialetti e lingue non c'è nessuna differenza per uno studioso di linguistica, di grammatica o fatti interni alla struttura di una lingua.

Ciò che nel sentire comune porta a differenziare una lingua da un dialetto sono fatti esterni, in particolare e in linea generale quando questo linguaggio è diventato importante per questioni politiche o culturali (che comunque non hanno nessuna influenza sulla struttura della lingua, che non varia assolutamente).

Concludendo: per un linguista non esistono dialetti, ma solo e soltanto lingue.

(e magari questa cosa, comunque, non interessa a nessuno...:martello:)
 

daria

Master Florello
Ciao belli! Non ho tempo di leggere tutto, tuttavia voglio dare il mio contributo, forte e chiaro :D sempre in favore della grammatica e della punteggiatura. Provate a leggere Cecita' di Saramago e poi ditemi la durata delle vostre apnee :eek:k07:

Saro' all'antica, ma da uno scrittore pretendo il massimo: che la forma non sia disgiunta dalla sostanza :)
Naturalmente per il linguaggio discorsivo e' implicita una maggiore tolleranza
Predicozzo fatto, ciao a presto :Saluto:
 
Ultima modifica:
A me cascano i calzini anche con Di Pietro :)lol:)

ma è vero un giornalista serio può sbagliare.....ma non troppo spesso.
In questo caso non fa il suo lavoro con la serietà dovuta e manca di rispetto a chi lo ascolta o, molto peggio, a chi lo 'legge'!

Devo dire che sulla lingua parlata sono abbastanza democratica; lo strafalcione scritto invece mi fa veramente male...e non trovo sia indelicato correggere: è come se dopo il cappuccino al bar la mia amica non mi facesse notare che mi è rimast il baffo!
In fondo tanti errori grammaticali ho smesso di farli solo dopo che me li hanno fatti notare!!!

Il fatto che lo si sappia lo giustifica?

ma scusate l'eufemismo alla di pietro (illusttre omorevole rincraziù) ma voi lo sapete o no Che per fare politica ed essere eletti in italia basta saper leggerre e scrivere??????????????????:lol::lol::lol: (come dire ) ma che state a dìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì..............................^________________-:hands13::hands13::hands13::lol::lol:
 
M

mammagabry

Guest
Rieccomi da un incursione giu' in citta' per fare la spesa mensile,2 minuti e scappo a cucinare.
L'italiano mi pare che sia la lingua piu' maltrattata proprio da noi stessi,una marea di neologismi che sono in realta' parole inglesi come queli che qualcuno aveva postato all'inizio della discussione.per quello penso che noi in generale non ci teniamo all'italiano e non e' colpa,penso,dei dialetti perche' spesso anche vengono distorti e "italianizzati".La tv deve parlare italiano perche' se poi un bambino ti viene a dire:neanche il mega ministro di quello e di questo non parla italiano allora perche' lo devo fare io!
Ci tocca poi fare piu' fatica far capire ad un ragazzo che deve parlare correttamente.
Se un bambino all'asilo sente parlare solo dialetto poi quando aprira' il libro di letture quanto potrebbe capire,gli ci vorra' piu' tempo per acquisire nozioni che altrimenti sei gia' abituato ad usare normalmente,il dialetto lo si dovrebbe imparare a casa dai parenti che ti imparano il tuo dialetto ,lo stesso parlato dalla tua famiglia e dal tuo paese da generazioni,in una scuola ci sono maestre che arrivano da ogni angolo della regione che spesso fanno anche 40km per andare al lavoro(chissa' poi perche'?)che razza di dialetto verrebbe fuori? Allora meglio la lingua ufficiale e uguale per tutti,cosi si tutelano anche i dialetti,e nelle scuole dove sono presenti anche bambini stranieri sarebbe anche una mancanza di rispetto perche' capiscono meno e imparano piu' tardi.
In tv abbiamo esempi scellerati come Aldo Biscardi o peggio Giurato altro che qualche strafalcione,che comunque sarebbe ammissibile se dovuto a distrazione.
Adesso vado a cucinare ciao.
 

margot

Maestro Giardinauta
Ma se all'estero le popolazioni sono bi-lingue (neanche tanto all'estero, guarda le nostre regioni di confine) perchè i nostri figli non possono convivere con italiano-dialetto?
Io sono cresciuta in una famiglia dove si parlava costantemente in veneto e, a parte un leggero problema di doppie, credo di aver imparato l'italiano.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Ma se all'estero le popolazioni sono bi-lingue (neanche tanto all'estero, guarda le nostre regioni di confine) perchè i nostri figli non possono convivere con italiano-dialetto?
Io sono cresciuta in una famiglia dove si parlava costantemente in veneto e, a parte un leggero problema di doppie, credo di aver imparato l'italiano.

Si ma a volte i dialetti possono creare problemi, mio padre sichiulo e mia madre lucana all'inizio del matrimonio erano costretti a parlare in italiano perchè il dialetto sia dell'uno che dell'altro era incomprensibile, risultato, io ho imparato a parlare il mio dialetto in prima elementare, i miei figli non lo parlano proprio anche se lo comprendono.
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
Se a scuola trovassimo degli insegnanti degni del loro ruolo, allora potrebbe essere un modo per risolvere il problema. Ma non è sempre così.
Al tuo futuro figlio fai vedere tutta la TV che vuole, se avrà delle basi solide e corrette, ottenute soprattutto dalla lettura e dallo scrivere, non nuocerà ascoltare o leggere gli strafalcioni quotidiani.
Quoto. Basterebbe che a scuola (alle elementari) venissero insegnate BENE le basi, come succedeva non tanti anni fa; poi c'erano anche allora i somari e i non-somari (senza essere secchioni), i congiuntivi si sono sempre sbagliati ma almeno delle basi solide c'erano. Da qualche anno a questa parte vedo che l'insegnamento alle elementari è molto scaduto (magari sbaglio, ma direi con l'inserimento delle famose tre maestre, almeno come periodo storico...); in casa ho avuto un buon "cambione rappresentativo") tre fratelli di diversa età e diversa "somaraggine") :D ed ho visto la differenza di mancanza di basi...

Certo è fondamentale LEGGERE, dopodichè se in TV dicono degli strafalcioni, almeno te ne accorgi!

E poi non mi pare giusto neanche "giustificare" sempre e comunque gli ignoranti (nè d'altra parte gli do del somaro in faccia!); ci sono eccezioni e casi particolari ma un trentenne medio odierno secondo me non è giustificabile se propina strafalcioni grammaticali, soprattutto nello scrivere.
Nel parlato non mi da fastidio che vengano usati "strafalcioni" grammaticali che spesso sono "dialettali", ma nello scritto "nun se po vede'"! :squint:

...evidenziavo semplicemente come pieno di se stesso fosse poco attento ....:Saluto:
Tu che dai di "pieno di se stesso" a qualcun altro è notevole... :rolleyes: A proposito di dialetti, dalle mie parti si dice "censio dice male di straccio"! :D

...però soprattutto per quanto riguarda lo scritto. Nel parlato di tutti i giorni, ci può stare una parola in dialetto, o un congiuntivo sbagliato, mentre non lo tollero nello scritto, come dice anche Anitka... sarà che lavoro nel campo dell'editoria e gli errori stampati li vedo tutti e mi irritano da morire! :embarrass
Il dialetto in casa mia si parla, non stretto, certamente, ma i figli l'hanno appreso, ma quando si tratta di scrivere o di parlare di fronte ad altri, sanno benissimo anche parlare l'italiano.
Sono d'accordo con Vagabonda che leggere libri è un ottimo esercizio per apprendere l'italiano corretto e infine... spero proprio che il congiuntivo non venga abolito!

PS: Vittorio, te, in questo 3d, non dovevi proprio rispondere! :lingua:
Appunto, quoto! :D

mica c'èra scritto vitato l'ingresso all'ignoranza no?????:lol:
...
Propongo il ban d'ufficio degli ostentatori di ignoranza! :ciglione:
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Ma se all'estero le popolazioni sono bi-lingue (neanche tanto all'estero, guarda le nostre regioni di confine) perchè i nostri figli non possono convivere con italiano-dialetto?
Io sono cresciuta in una famiglia dove si parlava costantemente in veneto e, a parte un leggero problema di doppie, credo di aver imparato l'italiano.

La questione è, a mio parere, un problema non da poco.

So che in alcune scuole elementari ci sono ore di dialetto, come anche ore in cui si insegna la cultura della regione (mia sorella è maestra e ho visto che ha dei libri in cui c'è qualche parola di piemontese, più che altro come gioco).

Un'opinione netta non me la sono ancora fatta. Anche in questo ci vuole un certo equilibrio. A mio parere i genitori dovrebbero saper parlare correttamente l'italiano e il dialetto e insegnarli entrambi contemporaneamente, ma mantenendoli differenziati. Difficilmente un bambino, in questa maniera, mescola le due parlate . Capisce benissimo che sono due sistemi espressivi differenti.

Io ho esperienza di comunità in Italia in cui i bambini a sei anni non sanno ancora assolutamente parlare l'italiano, perchè in casa si parla solo ed esclusivamente l'idioma locale. A scuola le maestre fanno poi un'enorme fatica, anche perchè sono obbligate a continuare ad insegnare anche la parlata del posto.

Nonostante io rispetti la loro cultura, penso che le famiglie di questi bambini dovrebbero fare i conti con la realtà e rendersi conto che al di là della loro valle, a neanche trenta km di distanza, si parla diversamente.

E penso anche che se una lingua deve morire, morirà in ogni caso, anche se ci si impegna fortemente nel continuare a parlarla. E' il destino di tutte le lingue. Alcune nascono, altre muoiono. Ma le lingue sono strumenti, devono avere uno scopo, deve esserci una ragione extralinguista che porti ad usarle. Parlare una lingua perchè "è bella" alla lunga lascia il tempo che trova.
 

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Master Florello
Risposta generica senza quotare nessuno.
Mammagary, è logico che all'asilo e alle elementari si insegni italiano, se poi ad una delle tre ex maestre scappa una parola in dialetto.
Ma insegnare il dialetto ai propri figli dovrebbe essere un dovere, io lo metterei come seconda lingua.
Si perde un patrimonio lasciandolo indietro.
Io di origine tosco-umbro non parlo il genovese, o meglio non ho la coccina (l'esatta pronuncia) mio figlio neppure, è un peccato.

Per quanto riguarda i 30enni sgrammmaticati, anche qui non cadiamo nei luogi comuni, c'è chi ha avuto interesse a migliorarsi, chi no e chi non ha potuto.

Mancando le basi, è difficile trovare un giovane appassionato alla lettura.
E c'è l'eterna lotta interna, i figli fanno il contrario dei genitori.
Io leggerei la carta igienica se fosse stampata, mio figlio solo riviste di moto.
Ha sempre rifiutato quello che per me è pane.
Forse gli ho dato troppo companatico.

Io aborro lo sgrammaticato che si sente un padreterno.
Io aborro l'ostentazione della propria cultura.
 
Ultima modifica:

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
...
Per quanto riguarda i 30enni sgrammmaticati, anche qui non cadiamo nei luogi comuni, c'è chi ha avuto interesse a migliorarsi, chi no e chi non ha potuto.
...
Mi autoquoto: eccezioni (con una zeta sola) e casi particolari.

Non cado ma neanche giustifico.

Chi non ha interesse a migliorarsi é e resta un somaro! :squint:
 

margot

Maestro Giardinauta
Chi non ha interesse a migliorarsi é e resta un somaro! :squint:

Assolutamente d'accordo: mia mamma ha fatto la 5° elementare...ma nella vita ha letto tantissimo perchè è una persona curiosa e che sopratutto ama crescere...il risultato è che a sessantanni passati l'italiano potrebbe tranquillamente insegnarlo a scuola...
 
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