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L'era della Solitudine

garofano

Maestro Giardinauta
Carissimi tutti,oggi vi porto un nuovo argomento di discussione
che ha dato parecchio da meditare anche a me.
Stamattina,ho aperto il PC e sono venuta subito al nostro
FORUM,a leggere gli ultimi interventi,gli scherzi,i giochi.
Poco dopo, ho letto l'articolo di un sociologo inglese,Mombiot,
che mi ha fatto venire dentro tanto freddo.
Il titolo è quello che ho utilizzato per dare inizio a questa discussione.
Questo Sociologo,dice che,volendo dare un nome a questa Era
che stiamo vivendo,come abbiamo fato per l'Era del Ferro ecc.,
la potremmo chiamare l'Era della Solitudine.
Ragazzi,purtroppo ha ragione.
Questo sistema che inneggia all'individualismo,al self made men,all'arricchimento a tutti i costi,ha fatto si che divenissimo nemici fra noi e SOLI.
Ma non solo,il profitto a tutti i costi ha fatto si che sparissero dalle nostre città punti di aggregazione sociale,di
gioco per i ragazzi,che si divenisse schiavi della televisione che è diventata l'unica compagnia per tanta gente,e in realtà,un mezzo di controllo oltre che di rincretinimento collettivo.
Hanno fatto in modo di cancellare il più possibile i grandi sentimenti collettivi,che hanno creato i grandi moti di progresso,i veri valori,per cui quasi sembra normale che ci sia gente che ingrassi e gente che muore di fame.
In nome del profitto hanno creato una tecnologia che,quando era al suo nascere dicevano che ci avrebbe liberati,ma che ci ha resi ancora più schiavi.
Ma tutto questo,ha poi portato alla famosa crescita?
A me sembra di NO,ci son Paesi che crescono,ma poi crollano,segnali di fallimento e recessione si colgono da tutte le parti.
Una cosa è sicura,abbiamo guadagnato solo rabbia,tristezza,e,appunto solitudine.
Voi che ne pensate?
Per chi vuole leggere l'articolo,rimando al sito COME DON CHISCIOTTE,dov'è riportato l'articolo intero
 
Ultima modifica:

lilith

Master Florello
purtroppo è così, è un disegno più grande di noi cui è difficile se non impossibile ribellarsi. d'altronde è il rovescio della medaglia, si è creato progresso ma a discapito di altre cose , sicuramente preziose, come appunto il senso di appartenenza, la solidarietà, l'avere un qualche ideale da perseguire...solo alcune rare persone si danno veramente agli altri, penso ai medici che in Africa combattono ebola, a Gino Strada e pure a tanti religiosi nelle missioni, ma sono purtroppo una eccezione, forse la nostra "foglia di fico" per poter dire che il genere umano ha anche delle virtù. Nel complesso invece non mi riesce vedere nulla di buono...quanto siamo egoisti lo si vede anche dal rispetto per l'ambiente, per il clima...non facciamo nulla o si rimanda sempre fregandocene altamente di quello che troveranno i posteri, che poi non serve guardare tanto in la, i posteri sono i nostri figli e i nostri nipoti, tutto passa sulle nostre teste, non vedo quale possibilità abbiamo di cambiare le cose. Qualcuno dice "ognuno nel suo piccolo", ma la vedo dura! io posso stare attenta ps allo spreco di acqua, ma poi vedendo che la stragrande maggioranza se ne frega.... passa anche a me la voglia...e questo per tante altre cose. Vedo un totale "cupio dissolvi"!!!
è verissimo anche il fatto della solitudine, siamo connessi con il mondo ma soli, e quì però sta a noi di cercare di mantenere il contatto umano, anche se ognuno è preso dalle sue cose, bisognerebbe assolutamente trovare lo spazio per la comunicazione faccia a faccia, per una passeggiata in compagnia, una cena con gli amici che contano.
Jung diceva che la comunicazione con l'altro, l'empatia, una carezza, sono un nutrimento per l'anima , altrettanto importante quanto lo è il cibo per il corpo.
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Diciamo anche che il benessere rende l'uomo e la donna pigri, pigri ed indolenti e pronti a giustificar sè stessi attraverso un pessimismo di maniera!
Aria, via dal pc, ci vuole un po' di miniera per tanti
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Per me cosa?
La miniera?
Se sì , già ci sto! L'equivalente almeno ... e me la merito poichè tendenzialmente sono una oziosa

La solitudine, per come è stata prospettata qua sopra, è un vizio che la gente povera non si può permettere, di poveri è pieno il mondo, quindi chi parla di solitudine come noi tre è tendenzialmente un pataccaro (con rispetto parlando)
A volta basta aprirsi al mondo per scoprire che non è così strutturalmente malvagio o anche che può essere migliorato: in qualsiasi caso (malvagio migliorabile non migliorabile) bisogna o provarci o tacere (per come la vedo eh, con rispetto)
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Ti faccio piccolo esempio:
inavvertitamente ho dato un like su tweet ad una ragazza che pareva spiritosa
Mi ha chiesto il feed o come si dice e dopo averlo ottenuto mi spamma circa 60 tweet al dì di quanto soffre e patisce, tra mal di amore e mal au ventre ....
Ora, siccome io ho sotto mano circa una dozzina di persone che soffrono veramente e dignitosamente in silenzio, capirai che questa solitudine viziata mi da fastidio
 

garofano

Maestro Giardinauta
Sulla solitudine viziata,sono pienamente d'accordo anch'io.C'è una pubblicita di un farmaco contro i dolori da ciclo femminile che mi tocca i nervi:si vede la fanciulla affetta dal problema che scaglia la roba di sotto,caccia il marito e scoccia l'amica,facendo il broncetto per dire che ha dolore dappertutto.Si illustra il classico tipo di donna che scassa i cabbasisi quando ha le mestruazioni,quando è incinta,quando è pure in menopausa. Il mio discorso andava più a largo raggio,in senso esistenziale.Sicuramente non mi sono spiegata,ma parlavo della devastante opera che,in nome del profitto,si è fatta per distruggere la socialità dell'essere umano,che è l'essere che più ha bisogno di contatto ,di amore,di stare insieme.Anch'io conosco tante persone che con dignità soffrono in silenzio,e altrettante ne ho conosciute nei miei lunghi anni di volontariato,in Sant'Egidio e altrove.Posso dire una cosa:le persone povere,quelle che hanno meno,sono quello più aperte,generose e disponibili verso il prossimo,che non i ricchi,che sono molto spesso avidi,avari,meschini,egoisti.Seno',del resto,come sarebbero diventati ricchi senno'?mio padre dice sempre,che uno si arricchisce spessissimo sfruttando il sudore e la pelle degli altri.
 

lilith

Master Florello
Per me cosa?
La miniera?
Se sì , già ci sto! L'equivalente almeno ... e me la merito poichè tendenzialmente sono una oziosa

La solitudine, per come è stata prospettata qua sopra, è un vizio che la gente povera non si può permettere, di poveri è pieno il mondo, quindi chi parla di solitudine come noi tre è tendenzialmente un pataccaro (con rispetto parlando)
A volta basta aprirsi al mondo per scoprire che non è così strutturalmente malvagio o anche che può essere migliorato: in qualsiasi caso (malvagio migliorabile non migliorabile) bisogna o provarci o tacere (per come la vedo eh, con rispetto)
Per quello che posso cerco di aprirmi. Faccio volontariato insegnando l italiano agli extracomunitari .
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Carissimi tutti,oggi vi porto un nuovo argomento di discussione
che ha dato parecchio da meditare anche a me.
Stamattina,ho aperto il PC e sono venuta subito al nostro
FORUM,a leggere gli ultimi interventi,gli scherzi,i giochi.
Poco dopo, ho letto l'articolo di un sociologo inglese,Mombiot,
che mi ha fatto venire dentro tanto freddo.
Il titolo è quello che ho utilizzato per dare inizio a questa discussione.
Questo Sociologo,dice che,volendo dare un nome a questa Era
che stiamo vivendo,come abbiamo fato per l'Era del Ferro ecc.,
la potremmo chiamare l'Era della Solitudine.
Ragazzi,purtroppo ha ragione.
Questo sistema che inneggia all'individualismo,al self made men,all'arricchimento a tutti i costi,ha fatto si che divenissimo nemici fra noi e SOLI.
Ma non solo,il profitto a tutti i costi ha fatto si che sparissero dalle nostre città punti di aggregazione sociale,di
gioco per i ragazzi,che si divenisse schiavi della televisione che è diventata l'unica compagnia per tanta gente,e in realtà,un mezzo di controllo oltre che di rincretinimento collettivo.
Hanno fatto in modo di cancellare il più possibile i grandi sentimenti collettivi,che hanno creato i grandi moti di progresso,i veri valori,per cui quasi sembra normale che ci sia gente che ingrassi e gente che muore di fame.
In nome del profitto hanno creato una tecnologia che,quando era al suo nascere dicevano che ci avrebbe liberati,ma che ci ha resi ancora più schiavi.
Ma tutto questo,ha poi portato alla famosa crescita?
A me sembra di NO,ci son Paesi che crescono,ma poi crollano,segnali di fallimento e recessione si colgono da tutte le parti.
Una cosa è sicura,abbiamo guadagnato solo rabbia,tristezza,e,appunto solitudine.
Voi che ne pensate?
Per chi vuole leggere l'articolo,rimando al sito COME DON CHISCIOTTE,dov'è riportato l'articolo intero

Il sito è molto ampio, puoi mettere qui il link dell'articolo?
 

Olmo60

Guru Master Florello
noi vediamo con la nostra sensibilità "moderna" popoli e situazioni del passato e giudichiamo con il nostro metro..ma non è il metro che usavano loro per se stessi..cosa voglio dire? che se diciamo che un tempo la gente era più felice o più qualcos'altro, diciamo solo quello che sembra a noi, per i nostri parametri di moderni..in realtà ancora nessuno ha fatto una "storia della felicità" in senso scientifico, sempre che la scienza possa dire qualcosa in proposito e non credo..non esiste nessun "sistema" fuori di noi che "decide" per noi, penso che i nostri principi possano valere solo per noi. rivolgerli al passato è ragionare secondo una falsa prospettiva storica.
una volta si sa per certo che c'erano più poveri che ricchi, ma solo se pensiamo la ricchezza in senso economico (come beni di consumo): siamo sicuri che ricchezza possa e debba circoscrivere solo questo ambito? per noi moderni certo si. pensiamo la solitudine come "mancanza di empatia con l'esterno" ma siamo sicuri che in passato contasse? e se contava, chi ce lo dice che fosse dello stesso tipo di come la percepiamo noi? magari in passato ricchezza era altro e la felicità si misurava su altri "principi". Per me non esiste un discorso che ci ha fatto diventare "così" come fosse un evento esterno a noi, una specie di "complotto": la storia come cambiamento radicale tra un prima e un dopo mi sembra solo una grande semplificazione..:confuso::boh:
 
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Olmo60

Guru Master Florello
OT grazie del ringraziamento, ma se non lo hai messo bene, forse non sono riuscita io a spiegarti come si fa..(poi se vuoi torno a dirti in altro modo i vari passaggi - contattami se vuoi nel profilo- :)) fine OT

ho copiato questo
" Thomas Hobbes sostenne che nello stato di natura, prima che emergesse un’autorità che esercitasse un controllo, eravamo tutti in guerra “l’uno contro l’altro”

contrariamente a quello che sostiene Monbiot, sembra che la nascita delle civiltà sia sempre avvenuta a discapito di altre, generalmente sterminate o inglobate, grazie alla guerra e/o tecnologia che dir si voglia...questo farebbe pensare che la concordia umana non sia mai esistita, tutt'al più si è trattato di collaborazione tra gruppi per la sopravvivenza, (come avviene nel resto del mondo animale) ma anche all'interno del gruppo la conquista del potere decisionale è stato conquistato non con il famoso contratto sociale" (e qui Hbbes avrebbe sbagliato) ma con la forza/i simboli/i miti). siamo sempre nel campo delle teorie ma studi più approfonditi porterebbero a questo. L'unica differenza veramente rilevante tra come eravamo e come siamo, per me deriva dal fatto che oggi, grazie a come ci percepiamo, sono nate nuove scienze che ci indagano (e forse ci condizionano) : solo da quando abbiamo scoperto la "società" è nata la sociologia..solo da quando abbiamo inventato la psiche è nata la psicologia, solo da quando è nata la medicina è nato il malato da studiare, solo da quando è nata l'industria sono nate le classi ecc...prima eravamo uomini riflessivi, ora stiamo diventando sempre più auto-riflessivi e questo ha conseguenze enormi. Poi, si, il resto è la foto del nostro tempo ma ognuno è libero anche di non vivere come ci viene detto di fare, di non credere a quello che ci viene detto di credere...insomma, non è completamente vero che siamo invischiati nel "sistema" e che questo ci rende "soli": è invischiato chi vuole esserlo o non sa essere diverso, è solo chi non sa trovare altri orizzonti..poi intendiamoci, non ho detto che la solitudine non esiste e non è mai esistita, bensì il contrario e che in questo senso, non c'è differenza tra prima e dopo, l'unica differenza è che in passato la solitudine dell'uomo non era entrata a far parte di uno "studio", di una "disciplina" ora a forza di parlarne si sono ammalati anche i sani..ma poi, mi chiedo, perchè non vederla come un valore?
 

Sevi

Fiorin Florello
Non so, la solitudine mi è sempre appartenuta, pur nell'infinito amore, pur nella compagnia,
nell'allegria anche mia, che son pure ottimista di natura, e mi fingo pessimista a volte...
solo per poi avere una banale scusa per dirmi che tutto forse è meglio di com'era
(non solo nel passato, prossimo o remoto, ma proprio rispetto a ciò che fintamente mi dicevo un attimo prima :confuso:).

Perciò non so comprendere, perché io tutta quest'era la vedo come un verbo, semplicemente: era.
Vedo il futuro, questo intendo, e ora (nel senso di presente) è già passato.
Non sarebbe male il congiuntivo: "se fosse" o "vorrei che fosse".
Perché congiunge (ossantapace, ho un dejà vu di post in soffitta :fifone2:), è che spesso non raggiunge.

E perché usarlo allora? :crazy:
E' anche un valore, la solitudine. Ci son persone che se la sentono dentro di natura,
anche se poi sono persone di tanta compagnia, solo di base hanno questa cosa, un punto debole e nel contempo una forza :confuso:

E per me i sogni stanno sulla terra, quella vera, tutt'altro che retorica.
Di vera stella ce n'è una sola, e non posso permettermi di sognare di raggiungerla.

Saremo in tanti, credo, fatti un po' di marmo e un po' di carta velina.
L'unico modo perché un pranzo solitario abbia un buon gusto... è dosare il silenzio :flower:
 

lilith

Master Florello
io penso che la solitudine,quando non è "per forza", voglio dire imposta o subita, sia uno stato mentale molto prezioso, che rigenera e permette ai nostri pensieri di vagare in libertà, un momento di introspezione assai salutare, un raccoglimento in se stessi a volte doveroso. In genere diffido delle persone che non sono capaci di stare da sole, che hanno sempre bisogno di gente intorno...chi non sa stare con se stesso avolte ha proprio paura di restare con i propri pensieri...., evita di farsi delle domande e di darsi delle risposte-
 

garofano

Maestro Giardinauta
Ragazze,sono d'accordo con voi,anch'io ho bisogno di momenti di solitudine,di spazi mentali miei,dove posso meditare,riflettere e anche creare.E' vero anche che si nasce soli,si muore soli,e che l'esperienza non è mai completamente condivisibile,a meno che non trovi persone che siano dotate di un' eccellente empatia per cui possono immedesimarsi in quello che senti e che provi per una determinata cosa o situazione.Purtroppo o per fortuna,non lo so.Io intendevo un altro tipo di solitudine,quella dell'essere umano rispetto ai suoi simili,quella che nasce dall'individualismo sfegatato che hanno propagandato "Quelli" come una grande virtù quando invece è tutt'altro,in nome del quale si calpesta il proprio simile in vista del personale interesse e profitto,non si vede più l'altro se non come potenziale nemico e basta,non come un compagno dell'avventura della vita e del destino dell'uomo,con cui condividere sentimenti,gioie e paure.Questa dottrina dell'individualismo ha cancellato il fatto che abbiamo una memoria collettiva,un sentire collettivo,dei valori collettivi,un'etica collettiva.che,se venissero riscoperti,forse questo mondo non andrebbe alla rovina.Invece,nel nostro individualismo lo stiamo sempre più mandando a precipizio,bruciamo i ponti dietro alle nostre spalle e ci precludiamo ogni possibile via di fuga,finchè sarà troppo tardi per ripensare e metterci in qualche modo ancora in salvo.E' vero,già gli antichi Romani dicevano "Homo homini lupus" ovvero l'uomo si comporta verso il suo simile come un lupo (pronto a mangiarselo,aggiungo io),ma adesso almeno secondo me,si sta esagerando.Di questo tipo di solitudine,che per me è una condizione tragica,volevo parlare.
 
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