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Leggete

Scatolina

Guru Giardinauta
Piera non vengo indirizzata nella pagina giusta... c'è la pubblicità della mail di libero!!!
Non puoi riportarla col copia/incolla?!?!
 

Guendy

Guru Giardinauta
Quando leggo queste cose......mi ricordo che lavoro in un posto dove il 90% di quello che vendo e' testato su animali.....e sto da schifo.....
 
S

scardan123

Guest
Si va bene criticare e segnalare cose schifose, ma comunque anche gli Indiani quanto a sindacati e sensibilità ambientale farebbero bene a fare molta autocritica o a stare zitti: non è che loro siano dei santarellini, hanno uno dei paesi più inquinanti al mondo.
 

Vindice

Giardinauta
Assolutamente in accordo con la linea di principio, in ogni caso occorrerebbe sempre verificare le fonti...

Se ne dicono davvero tante sopratutto su Internet ed a volte (magari non questa) sarebbe il caso di sentire più campane per poter esprimere un giudizio.

In ogni caso ho letto che solo in Italia quest'azienda impiega impiega 2.500 persone con 4 impianti, 6 centri logistici ed una capillare rete commerciale di 1.200 addetti.

Beh, non credo proprio che queste persone abbiano qualche colpa....

Magari ci sono modi diversi per esprimere il proprio dissenso... :eek:k07:

Con affetto

Ciaozioaioai
 

Vale.scaly

Giardinauta Senior
Io non bevo Coca Cola e Pepsi ma perchè non mi piacciono...riguardo al fatto che l'India sia uno dei paesi piu inquinanti del mondo vorrei solo far notare che è anche un paese con moltissimi problemi,che in passato è stato ampiamente sfruttato e la cui economia è stata devastata...le condizioni della maggior parte della popolazione sono pessime e prima di puntare il dito contro un paese in queste condizioni guarderei altrove...
Vero anche che le multinazionali impiegano moltissime persone,ma a che prezzo?
Mah,sono problemi molto delicati,non penso che basti un boicottaggio per risolverli...
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
mai appoggiati...detesto ambedue gli articoli!
(coca e pepsi, intendo)
credo che sia una situazione comune a parecchi paesi del terzo mondo, dove le multinazionali
hanno trovato terreno tenero per fare i loro affari alle spalle di chi ha bisogno.
nestle', naike, compagnie petrolifere e tante tante altre.
mio figlio, quando è intalia, mi fa sempre lunghi elenchi di quel che non si deve comperare...
 
Ultima modifica:

decky

Florello Senior
credo che sia una situazione comune a parecchi paesi del terzo mondo, dove le multinazionali
hanno trovato terreno tenero per fare i loro affari alle spalle di chi ha bisogno.
nestle', naike, compagnie petrolifere e tante tante altre.
mio figlio, quando è intalia, mi fa sempre lunghi elenchi di quel che non si deve comperare...
Bello spunto di discussione Fio-rella.
Domenica trattavano l'argomento in una trasmissione su rai 3 ,esaminando il problema sulla base dello sfruttamento minorile.
Bambini di 6-8 anni costretti a lavorare per cucire palloni in pelle,scarpe tappeti e quant'altro.
Prodotti ovviamente indirizzati ai Paesi ricchi.
Si proponeva il boicottaggio di tutte quelle marche che usano la manodopera in Cina,India,Vietnam etc.
Ma essendo il problema assai complesso si faceva presente che evitando che questi bambini lavorino ,si potrebbe compromettere la loro stessa vita perchè questi bimbi col loro lavoro riescono a mantenere la famiglia....
 

milla04

Maestro Giardinauta
Delle condizioni di lavoro, anzi di sfruttamento, da parte di enormi aziende come quelle della Coca cola, la Pepsi, la Del Monte, si è parlato molto, non solo su internet ma anche in programmi assolutamente credibili per serietà e per documentazione come ad es. "Report".
I pochi sindacalisti che hanno cercato di mettere bocca in tale sistema a difesa dei lavoratori subiscono di tutto, alcuni di loro sono stati uccisi e attualmente il problema è diventato di interesse anche per Amnesty International.
Io boicotto le aziende che si macchiano di comportamento antisindacale, di sfruttamento dei lavoratori e di utilizzo degli animali nella sperimentazione. Magari non sarò pienamente in grado di evitare questi prodotti, nel senso che capita che certe realtà non vengano a galla o le indicazioni sulle etichette non forniscano elementi utili, ma almeno cerco di partecipare a questo processo di sensibilizzazione.
Fino a quando sarà possibile far finta di non vedere?:squint:
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
Bello spunto di discussione Fio-rella.
Domenica trattavano l'argomento in una trasmissione su rai 3 ,esaminando il problema sulla base dello sfruttamento minorile.
Bambini di 6-8 anni costretti a lavorare per cucire palloni in pelle,scarpe tappeti e quant'altro.
Prodotti ovviamente indirizzati ai Paesi ricchi.
Si proponeva il boicottaggio di tutte quelle marche che usano la manodopera in Cina,India,Vietnam etc.
Ma essendo il problema assai complesso si faceva presente che evitando che questi bambini lavorino ,si potrebbe compromettere la loro stessa vita perchè questi bimbi col loro lavoro riescono a mantenere la famiglia....

credo decky, che se la pressione su queste aziende fosse forte, dovrebbero adeguarsi a canoni "umani" di lavoro. se nessuno compera piu' le naike perchè sono cucite dai bambini ( per due soldi), e l'azienda è consapevole di questo
forse inizierebbe a cambiare qualcosa.
è chiaro che in situazioni di totale poverta', i bambini sono coinvolti nel lavoro, ma fino a che si alimenta questa piaga, il circolo diventa vizioso.

http://www.savethechildren.it/2003/comunicati.asp?id=383&print=y
 

decky

Florello Senior

milla04

Maestro Giardinauta
credo decky, che se la pressione su queste aziende fosse forte, dovrebbero adeguarsi a canoni "umani" di lavoro. se nessuno compera piu' le naike perchè sono cucite dai bambini ( per due soldi), e l'azienda è consapevole di questo
forse inizierebbe a cambiare qualcosa.
è chiaro che in situazioni di totale poverta', i bambini sono coinvolti nel lavoro, ma fino a che si alimenta questa piaga, il circolo diventa vizioso.

Sono d'accordo: siamo noi consumatori che dobbiamo fare delle scelte perchè, alla fine dei conti, è a noi che sono destinati quei prodotti e quindi abbiamo il coltello dalla parte del manico.
Facendo pressione su certe aziende probabilmente ci sarebbe un progressivo cambiamento nel trattamento dei lavoratori e a lavorare ci andrebbero gli adulti (i bambini infatti si ritrovano a mantenere le famiglie perchè ai loro "datori di lavoro" conviene pagare un bambino, non perchè sono lavori nei quali i bambini sono in qualche modo più abili).
 

Vale.scaly

Giardinauta Senior
Ovviamente si,purtroppo non è questione di semplice soluzione e ci vorrebbe ben più del boicottaggio per tutelare veramente questi bimbi.
E' un problema di un'entità enorme.

Purtroppo è vero,questa non è che la punta dell'iceberg...e poi non credo nemmeno si possa fare un discorso generale,in ogni paese le cose si svolgono con modalità e conseguenze differenti. La vera soluzione sarebbe di promuovere lo sviluppo in questi paesi,in modo che non debbano ricorrere al lavoro minorile,allo sfruttamento,talvolta alla schiavitu per sopravvivere,e le multinazionali non avrebbero piu modo di perpetrare queste ingiustizie,ma è una parola!! E diventa ancora piu complicato se in pochi si interessano al problema! Ogni tanto si sente parlare di iniziative di beneficienza,organizzazioni caritatevoli,ma è sempre qualcosa di vago,indefinito,e poi la cosa muore lì! Nessuno che approfondisce,che porta avanti progetti dettagliati,o se lo fanno chiaramente mancano i mezzi e le risorse....ho lavorato per un periodo al Terre des hommes, onlus che si propone di aiutare i bambini dei paesi piu poveri tramite il sostegno a distanza e alla promozione di progetti di sviluppo sul campo. Ho visto come ogni paese abbia le sue caratteristiche specifiche,ci si scontra con le autorità e le culture locali,tante volte ci si trova in situazioni di agitazioni civili,i problemi stessi della gente sono diversi...I progetti sono tanti e già si è fatto molto,eppure siamo ben lontani dal risolvere i problemi...troppe poche persone si danno veramente da fare...in tutto questo secondo me,ripeto,un boicottaggio serve a ben poco...
 
P

Piera1

Guest
E' un problema molto grosso quello dello sfruttamento della manodopera, non solo scarpe, palloni o tappeti ma anche canotte, jeans e perfino le mutande, sempre meno prodotte in Italia. Marche famosissime di scarpe che non fanno sudare i piedi vengono prodotte in Romania, manodopera zero e costo qui da noi un salasso, un sandaletto con un pezzettino di cuoio 70 euro che sono parenti delle vecchie 150.000.
 
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