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La mia prima Dionaea - tante domande!

mytyc

Giardinauta Senior
anche alla mia sarra capita
io glielo dico sempre di non mangiare tante vespe insieme........ma lei è dura
 

Vagabonda

Florello Senior
ma sì, un conto è una trappola e foglia nera, un conto è qualche macchietta marrore. Se vedessi le mie, allora!!! Sembrano dei dalmate, tutte chiazzate, ma proprio ieri una trappola mezza marrone ha catturato una vespa. E' ancora viva, vitale e utile alla pianta, non bisogna tagliarla!
 

tomas

Aspirante Giardinauta
ecco una scheda generale (da http://www.bio.unipd.it/sarrazins/dionea.html):

La dionea e' una pianta facile ma molto particolare. Il metodo di coltivazione e' estremamente differente da quello delle altre piante, ma una volta imparati i due-tre trucchetti di base, sara' tutto facile come coltivare insalata...

È una piccola erbacea in cui le foglie sono disposte a rosetta attorno ad un punto centrale. Questa pianta misura fra 10 e 14 centimetri quando è adulta. L'aspetto della pianta varia a seconda delle stagioni: d'inverno la pianta si abbassa al suolo entrando nel cosiddetto periodo di dormienza, mentre d'estate le foglie si alzano dritte e le trappole sono molto più grosse e colorate (per la maggior parte delle piante). Il colore delle trappole dipende soprattutto dall'illuminazione che la pianta riceve. I lunghi gambi delle foglie posseggono alla loro estremità una trappola munita di "denti" morbidi. L' interno delle trappole diventa rosso quando la pianta viene esposta per diverse ore al sole.
In natura cresce in zone aperte, ed e' quindi esposta alla luce diretta del sole per tutte le ore del giorno. I dati climatici delle zone dove vive la dionea dipingono un'ambiente ad inverni piovosi e con temperature vicine a zero (ma non sottozero), e estati calde con piovosita' ancora piu' accentuata.

La dionea scatta (e scatta davvero) solo quando e' in ottima salute e non e' sollecitata di continuo. La trappola di una dionea non e' un rigido meccanismo di plastica, e' un organo vivente, ed e' quindi chiaro che si comporti bene solo quando l'intero organismo sta bene. La trappola di una dionea per scattare ha bisogno di essere in uno stato di tensione, e questo stato si raggiunge solo con la corretta esposizione in pienissimo sole, con un buono stato fisiologico della pianta, con un abbondante apporto d'acqua, e quando la temperatura e' sopra i 20-25'C gradi, quindi nei mesi prettamente estivi. Oltretutto, la foglia della dionea scatta non tanto quando e' aperta, ma quando e' aperta e matura. Le foglie giovani e quelle vecchie, sebbeno aperte, non scattano o scattano lentissime.
La cosa piu' importante da dire sulla trappola, pero', riguarda lo stuzzicarla. So che e' una grande tentazione vedere una foglia di dionea che si chiude, ma stuzzicarla con le dita o con altro causa alla pianta un terribile stress che alla lunga fa deperire le trappole. La pianta, successivamente, rimane con le trappole rovinate e incapaci di nutrirla, e soffre. In altre parole, giocare a far chiudere le trappole di una dionea e' un modo abbastanza veloce e divertente di farla crepare, quindi regolatevi di conseguenza. Se il vostro scopo e' divertirvi, fate pure, se invece e' ottenere una bella dionea, lasciate stare le trappole (questo e' il motivo per cui io preferisco sintetizzare tutta la teoria di coltivazione delle dionee in una frasetta: "torba, acqua, sole - e non rompetele le tole" - 'romper le tole' termine veneto per dire 'rompere le scatole').

Se, magnanimamente, avete deciso di dare da mangiare alla vostra dionea, avrete senz'altro notato che la dionea si riapre e sputa la vostra offerta dopo poche ore. Questo perche' la dionea non accetta cibo morto, anche fossero insetti, ma solo ed esclusivamente insetti vivi. Se proprio volete divertirvi a veder scattare una dionea, fate cosi': catturate una mosca o una vespa, un ragno o una formica, e prendete l'animaletto con una pinzetta, senza ucciderlo. Avvicinatelo alla foglia di dionea e solleticate la foglia solo un attimo, la foglia si richiudera' a scatto sul malcapitato animaletto, che continuera' a muoversi intrappolato nella foglia finche' questa non inizera' a digerirlo.

Generalmente, una dionea non ha assolutamente bisogno che voi la nutriate, sapra' arrangiarsi da sola. Se, pero', vivete in citta' o al 453' piano e l'aria troppo rarefatta non permette la vita di insetti, potete provare a nutrire la vostra dionea a mano.
A questo proposito, evitate assolutamente qualsiasi tipo di cosa che non si muova. Evitate anche come la peste qualsiasi cosa contenga grassi. Evitate assolutamente bruchi, vermi, larve e qualsiasi altra cosa. Tutte queste cose causeranno alla vostra dionea la marcescenza della trappola, con la possibilita' che questa marcescenza si estenda e uccida l'intera pianta.
Se volete nutrire la vostra dionea fornitele esclusivamente piccoli invertebrati vivi, magri e pieni di gambette (per esempio mosche, tafani, vespe, ragni, formiche). Evitate blatte, cimici, grilli, cavallette e altre bestie con la panza rigonfia, evitate bestie troppo grosse, come pure evitate farfalle e tarme.

Periodo di fioritura

Tra maggio e giugno nel relativo habitat naturale. Può subire variazioni in coltura. Dal centro della rosetta si alza il fiore, lungo circa 20-30 cm con all'estremità diversi fiori bianchi a grappolo. I fiori sono delicati e poco vistosi. Se impollinati producono in alcune settimane dei semi neri e lucidissimi, lunghi 1-2 millimetri, somiglianti ai semi dell'uva.

Molti coltivatori preferiscono tagliare il fiore nell'estremità inferiore per evitare che la pianta utilizzi tutta l'energia per produrre il fiore, tagliando il fiore infatti la pianta è più propensa a produrre nuove foglie. Al termine della fioritura, la pianta riprende la produzione di foglie a trappola, mentre le foglie piu' vecchie diventano nere e appassiscono, fino all'autunno quando con l'abbassarsi della temperatura la pianta produce trappole sempre piu' piccole e, con il freddo, si ferma e si chiude in riposo invernale per riprendere la crescita la primavera successiva.
Per avere successo con la coltivazione di questa pianta, è comunque indispensabile utilizzare come substrato torba mista a sabbia, e tenere il vaso sempre immerso in un recipiente con circa due centimetri di acqua distillata o piovana.

Periodo di sviluppo

Da marzo ad ottobre.
Servono tre semplici cose, quindi: sole, acqua e terreno acido.

SOLE: per il sole, non penso ci siano problemi. Tenete presente che queste piante adorano la luce piena del sole per parecchie ore al giorno, quindi tenetele esposte a Sud. Non tenetele a Nord, o in ombra, o peggio ancora in casa! Tenetele al sole, sole pienissimo. Al limite, se proprio e' caldissimo, mettete un leggero ombreggiante tra fine giugno e fine agosto. D'inverno, durante il riposo, potete anche tenerle in una posizione diversa, meno illuminata.
ACQUA: per l'acqua, fate attenzione e usate acqua povera in sali disciolti, come per esempio l'acqua demineralizzata che si vende nei supermercati (per esempio per i ferri da stiro), o l'acqua da osmosi inversa che si vende nei negozi specializzati in acquari. Se proprio non riuscite a trovare altra acqua, potete ricorrere ad acqua minerale naturale (da tavola) di alta fonte. Controllate che la voce contenuto di sali disciolti oppure residuo fisso sia il piu' basso possibile, tipo 50-150 mg/l.
Se state pensando all'acqua piovana... dipende da dove la prendete... quella raccolta in aperta campagna puo' andar bene, in citta' e' un rischio.
TERRENO ACIDO: il terreno acido, invece, presenta alcune difficolta'. Per realizzarlo vi servira' solo torba acida di sfagno (a volte nota anche come torba bionda di sfagno). Gran parte dei terricci torbosi che si trovano in vendita nei garden center, normalmente, sono pero' terricci per piante acidofile che non vanno bene per la dionea. Questi terricci, infatti, sono talvolta addizionati con fertilizzanti. La dionea, sfortunatamente, non tollera assolutamente fertilizzanti, che sono per lei come veleno. Attenti quindi a comperare solo ed esclusivamente torba acida di sfagno, con pH basso, tra 3.5 e 4.5, e assolutamente priva di qualsiasi tipo di addizionante, fertilizzante o altro. Si trova spesso in vivai e in grandi garden-center, venduta in sacconi da 50 litri e oltre, del costo approssimativo di 5-10.000 lire per 50 litri.

Tenete sempre la pianta in pienissimo sole e specialmente, non spostatela mai. Al limite spostatela solo prima della stagione fredda e a febbraio-marzo, prima dell'inizio della primavera, ma lasciatela nello stesso posto durante tutta la stagione vegetativa. Le dionee adorano abituarsi ad un ambiente.

In conclusione, pienissimo sole, acqua sempre presente nel sottovaso, terreno acido composto di pura torba... per le dionee, davvero, non c'e' da fare altro.

Periodo di dormienza

Da novembre a febbraio. La Dionaea ha un periodo di riposo durante l'inverno ma rimane comunque verde se riparata. Sopporta in questa fase temperature fino a 5 - 10 gradi, sotto le quali è opportuno spostarla in ambienti più riparati.
Le dionee, contrariamente a quanto pensano il 99% dei rivenditori di piante, non sono piante tropicali, e quindi non necessitano di stare al calduccio durante l'inverno. Anzi, tenere una dionea al caldo in inverno produce una crescita forzata che causa, l'anno successivo, un depauperamento delle risorse della pianta che in breve deperisce e diventa sofferente.

Assolutamente da evitare è la formazione di ghiaccio nell'acqua della pianta che comunque in questo periodo deve essere ridotta a quantità minime, solamente l'indispensabile a mantenere la torba umida.

Rinvasate solo ed esclusivamente in febbraio poco prima della ripresa vegetativa: svasate il vaso delicatamente, rimuovete il pane di terra, pulite bene la pianta in acqua. Se avete preso la pianta in tempo ci dovrebbero essere solo le vecchie radici, nerastre e molli, mentre non dovrebbero essere spuntate le radici nuove, contraddistinte da maggior rigidita' e da un colore piu' intenso, con la punta bianca o rosata. Una volta risciacquata la pianta ed eventualmente tagliate via le foglie nere, rinvasatela e sistematela subito su un sottovaso pieno d'acqua e in pieno sole.
 
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