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Invasione di piante “aliene” in Italia: colpevole disinteresse?

Datura rosa

Guru Master Florello
Io son molto preoccupata per i dati che leggo sull’invasione di specie aliene invasive, siano esse vegetali o animali, non tanto per il fenomeno in sé che, in fondo esiste da sempre (patata, pomodoro) ma per le proporzioni che ha assunto. Si stima che negli ultimi 30 anni ci sia stato un incremento del 75% circa.
In Europa sono presenti circa 12.000 specie esotiche, delle quali approssimativamente il 10-15% è ritenuto invasivo.

Non è difficile comprendere come gli ecosistemi già alterati dall’azione dell’uomo e dai cambiamenti climatici,, quindi, quindi più vulnerabili, possano subire squilibri anche irreversibili dall’impatto con una tale massa di specie aliene che non hanno avuto un’evoluzione comune nel territorio come le specie vegetali e animali autoctone e che questo impatto può, nei casi più gravi, causare anche la scomparsa delle specie più vulnerabili finanche al collasso dell’intero ecosistema.
Oltretutto queste specie aliene che nei paesi di origine hanno dei nemici naturali che ne contengono il numero nel nostro Paese sono liberi di proliferare senza ostacoli.

Per questo sto cercando di capire come l’Italia si muova contro questo preoccupante fenomeno.

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Il 14 febbraio 2018 entrò in vigore il Decreto Legislativo 230/2017 “per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”.
In Italia il Regolamento UE 1143/2014 è applicato attraverso il Decreto Legislativo 230 del 15 dicembre 2017,
https://www.minambiente.it/sites/default/files/dlgs_15_12_2017_230_specie_esotiche_invasive_0.pdf
(provate a leggerlo!!!!)
che ha introdotto numerose prescrizioni per evitare che le specie siano introdotte accidentalmente o volontariamente, o che si diffondano ulteriormente. I cittadini che possiedono animali o piante appartenenti alle specie di cui la detenzione è vietata, devono farne denuncia entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo, e potranno poi detenerli fino alla loro morte naturale, purché non li facciano riprodurre, evitino rischi di fuga e non li rilascino nell’ambiente. Il Decreto Legislativo introduce anche specifiche sanzioni penali e amministrative. Ad esempio, l’allevamento, la vendita o il rilascio nell’ambiente di specie di *rilevanza unionale è punita con l’arresto fino a tre anni o con l’ammenda da € 10.000 a € 150.000.
Tra l’altro è ben chiarito:
Vengono introdotti i seguenti divieti relativi alle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (art.6):
Introduzione o transito nel territorio nazionale;
detenzione, anche in confinamento;
allevamento e coltivazione, anche in confinamento;
trasporto;
vendita o messa in commercio;
utilizzo, cessione a titolo gratuito o scambio;
riproduzione o crescita spontanea;
rilascio nell’ambiente.

Il Decreto Legislativo individua in ISPRA l’ente tecnico scientifico di supporto per l’applicazione delle norme.
Al fine di contribuire ad una corretta implementazione delle normative citate l’ISPRA, nell’ambito di una specifica convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha messo a punto e realizzato un sito web dedicato: www.specieinvasive.it.

Per prima cosa ho sono andata all’indirizzo www.specieinvasive.it. dove, scaricata una brochure, ho avuto accesso alla lista pseudo ufficiale delle 23 specie vegetali, aggiornata (?) a meno che io non sia stata capace di trovare quella ufficiale che l’ISPRA era incaricata di aggiornare
Piante invasive.PNG


Da notare che nella brochure di cui sopra Contributo tematico alla Strategia Nazionale per la Biodiversistà’(© 2009) – (Ministero dll’Ambiente e della Tutela deel Territorio e del mare , Direzione per la Protezione della Natura + Società Botanica Italiana + Centro di Ricerca Interuniversitario Biodiversità, Fitosociologa ed Ecologia del Paesesaggio dellUniversità La Sapienza di Roma) del 2009, fosse riportato che:
Lmbardia invasa.PNG
e che solo nel 2019 è’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il secondo aggiornamento delle specie esotiche invasive di rilevanza Unionale (Regolamento di Esecuzione UE – 2019/1262). Il nuovo elenco si arricchisce di 17 nuove specie: 13 vegetali e 4 animali,
https://www.lifeasap.eu/images/reg.Esecuzione 2019_1262_terza lista.pdf

Ho deciso poi di prendere in esame una delle piante in lista il Pennisetum setaceum, già attenzionato dalla Comunità europea
Comunità europea.PNG
e vedere nella realtà cosa accadeva.
Dopo tante parole mi sarei, infatti, aspettata un minimo di fatti (Informazione chiara e dettagliata ai cittadini, controlli, eradicazioni, controllo chimico, ammende…………………….)

Non ho mai visto nei Garden esposta in bella vista nemmeno una semplicissima lista delle specie aliene invasive indicate nel Decreto; non verrebbe comunque letta? Può benissimo essere ma sarebbe presente e sia il venditore che l’acquirente avrebbero la possibilità di sapere che stanno commettendo un reato.

Io stessa nel 2018 ho acquistato in vivaio una pianta di Pennisetum setaceum “rubra” totalmente all’oscuro (più o meno colpevolmente) che la sua detenzione fosse proibita.

Nei vivai e comunque nei negozi di vendita di piante e online il Pennisetum setaceum è in libera vendita (Semi e Piante). Rarissime volte si fa cenno a “una leggera invasività in situazioni di clima molto caldo.”
Non ho trovato, però, alcun sito che chiarisse se l’invasività fosse legata alla pianta “genere” o anche a quella coltivata, ibridi………………….

Alla faccia della leggera invasività leggo, però, che in alcune zone della Sicilia, ad esempio, il Pennisetum setaceum avrebbe soppiantato o sarebbe in procinto di farlo l’autoctona (o nel tempo divenuta “naturalizzata” ) Hyparrenia hirta con forti insediamenti monospecie.

Come per tante altre situazioni, mi sono cadute le braccia.

Chi avesse notizie aggiornate , ulteriori o diverse è vivamente pregato di comunicarle. Grazie!


* rilevanza unionale = Le specie aliene invasive di rilevanza unionale sono quelle specie aliene invasive i cui effetti negativi sono talmente rilevanti da richiedere un intervento coordinato e uniforme a livello di Unione Europea.
 

cmr

Maestro Giardinauta
C'è l'elenco delle piante invasive , c'è l'elenco delle specie protette ad esempio nei parchi naturali , c'è l'elenco delle piante a rischio estinzione delle liste CITES , per ogni nazione ci sono "red list" di piante in pericolo. Ogni tot di tempo aggiornano, aggiungono, tolgono, revisionano, ecc.
I gigli d'acqua (Eichhornia crassipes) o la Tillandsia usneoides vengono venduti regolarmente, gli Ailanthus crescono così rigogliosi che in molto giardini pubblici (ma anche privati) se ne vedono di enormi, la Lemna, da quando ne stanno studiando alcune proprietà, è diventata intoccabile, il loto (Nelumbo nucifera) è diventato un'attrazione in molti specchi d'acqua (non solo al nord ma anche il Lago di Nemi ne è pieno!) e l'elenco dei controsensi durerebbe all'infinito. I ciclamini (Cyclamen hederifolium) coprono aree vastissime ma se ti vedono raccoglierne un tubero ti danno l'ergastolo, se si raccolgono more o asparagi selvatici portarsi dietro un bilancino per pesarli perche più di un certa quantità (x persona) non se ne può prendere e guai a prendere un sacchetto di terriccio da qualsiasi sottobosco: poco importa se le zone stesse sono in completo abbandono, probabilmente ridotti a discarica! E non parliamo se coltivi una Lophophora con cui se ti ci volessi drogare dovresti ingerirne un'intera insalatiera ma, poi, dei Trichocereus non si fa menzione. Benvenuti in Italia.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Calcolando che hanno introdotto in quantità abnorme insetti per le colture biodinamiche, anche dopo avere avuto responsi certi sull’effetto dannoso sulle speci locali, vedi coccinelle asiatiche contro le autoctone.... mi dovrei preoccupare per le liste ministeriali? Lo faccio solo nella misura in cui devo rispettare una legge, per il resto mi sono creata, magari sbagliando, una mia coscienza in merito.
 

mr.fix

Giardinauta
Ciao, alcune delle piante in tabella, sono essenze che si mettono in acquario, vendute tranquillamente nei negozi che si occupano
di acquariofilia, certo che se poi uno, quando deve disfarsene, le butta in un fosso.....:(
Nella mia zona, da alcuni anni siamo infestati dalla temibile Ambrosia.:ciao:
 

danielep

Florello Senior
Le zanzare tigre sono arrivate con l'acqua dei copertoni; alcune varietà di alghe ed altri organismi, mai visti prima, sono arrivati in Laguna veneta attaccati alle chiglie delle navi.
In compenso, molte specie ittiche che incontravo nelle mie prime pinneggiate (1966....) sono sparite o rarefatte in maniera vistosa.
Andiamo all'estero e (io per primo) portiamo ricordi sotto forma di semi o talee; nessuno si limita più a coltivare le specie autoctone, ma è sempre alla ricerca di novità, e il mercato sempre pronto a proporle:cautious:
Non credo che neanche le rigide politiche in materia degli USA siano sufficienti ad arginare il fenomeno.:unsure:
Viviamo in un "villaggio globale", fatevene una ragione:eek::eek::eek:
Alcune specie prolifereranno, altre si estingueranno; vincerà il "migliore" (in senso darwiniano)o_O
Ed il resto saranno solo ricordi o sparute testimonianze nelle videoteche e nei musei:(
 

cri1401

Florello Senior
Per non parlare di tutto quello che arriva con le granaglie via mare (insomma nelle stive delle navi insieme al grano c'è di tutto, cadaveri di animali compresi).
I tripidi, la filaria, le cimici asiatiche ecc... sono anche di importazione.
 
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