bravo ape di ferro!!!!
ecco un argomento veramente importante!!! non che gli altri non lo siano (PER CARITÀ), ma farsi male quando si lavora con attrezzi da taglio è un attimo, soprattutto - ma non solo - quando lo si fa per hobby e saltuariamente (comunque spesso anche i professionisti incorrono in incidenti anche gravi poichè la provata esperienza non di rado fa alzare loro la soglia di attenzione).
allora, i D.P.I (Dispositivi di Protezione Individuale) sono sempre, in qualsiasi mestiere, commisurati al rischio che si corre, al tipo di lavoro e alla natura dell' attrezzo che si utilizza.
i D.P.I. per motoseghe devono essere in grado di proteggere chi lavora da ferite provocate da "trasciamento lame taglienti" e funzionano nel seguente dei modi: la catena incide l'indumento il quale si sfilaccia in filamenti che vanno ad attorcigliarsi attorno al pignone (la corona che genera il movimento della catena) arrestandolo.
quindi esercitano la loro funzione lasciandosi tagliare e senza esercitare nessun tipo di opposizione. più facilmente si sfilacciano più funzionano.
per i seghetti a mano, non essendoci una trasmissione meccanica da arrestare aggrovigliandola, ovviamente non svolgono alcuna protezione. lo stesso dicasi per attrezzi da taglio a pressione (cesoie) o a lama da punta (roncole, assolutamente pericolosissime in mano ad un neofita).
oltre alle normali cautele di buon senso (ad esempio usare la roncola o verso l'esterno o verso il basso lungo l'asse del braccio che la impugna e mai in senso incrociato) esistono protezioni consistenti in abbigliamento contenente maglina metallica a trama fitta in grado di opporre una certa resistenza al taglio da seghetto e in misura minore anche a ferite da cesoie e da roncole.
Il punto del corpo dove è più facile e frequente farsi male conficcandosi una roncola è la parte della gamba che sta tra la caviglia ed il ginocchio e pertanto esistono appostite ginocchiere e parastinchi con rinforzo in acciaio, oltre alle scarpe antiinfortunistiche con puntale rinforzato