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Imbustamento bonsai

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
Come sento nominare spesso, vorrei spiegare questa tecnica, e cioè quella dell'imbustamento dei bonsai a seguito di un rinvaso o espianto.
Premetto che non si tratta assolutamente di una panacea miracolosa, ma solo un palliativo per sopperire ad uno stress della pianta.
Come inizio vorrei fare una premessa botanica ( disciplina questa che un bonsaista dovrebbe conoscere).
La radice è l'organo della pianta specializzato nell'assorbimento di acqua e sali minerali dal terreno, fondamentali per la vita delle piante. Ha anche funzioni principali di ancoraggio e di produzione di ormoni (citochinine e gibberelline) che segnano il forte legame tra lo sviluppo della radice e lo sviluppo del germoglio.
Se si potesse gaurdare la radice al microscopio, si nota che presenta, in punta, dei peli radicali che svolgono la funzione sopradescritta;man mano che la radice si allunga, perde i peli radicali arretrati sviluppandone altri in punta e sempre più fitti e così via all'infinito per la vita della pianta. La parte "vecchia" della radice ( quella spelacchiata) svolge solo la funzione di trasporto liquidi e ancoraggio.

http://it.wikipedia.org/wiki/Radice_(botanica)

Il liquido dalle radici ( La linfa xilematica ) viene portato alle foglie e da qui trasformato e rimesso in circolo verso le radici. con aggiunta di zuccheri ( La linfa floematica )

http://it.wikipedia.org/wiki/Linfa_(botanica)

http://www.arcobonsai.com/Atti-91Poli.htm

Dopo questa breve premessa, che spero non vi abbia annoiato, passiamo al lato pratico.
Come potete capire, in caso di rinvaso o espianto si elimina grossa parte della parte finale delle radici che presentano un sacco di peli radicali ( quelli che hanno la funzione di assorbimento liquidi), mentre le foglie, se non ridotte, continuano la loro funzione di trasformazione ed evaporazione dell'acqua.
Si crea quindi un grosso scompenso, in quanto l'acqua evapora ma le radici non la rimpiazzano mandando in grossa crisi la pianta.
Da qui l'uso della busta, che crea una specie di microclima umido che fa ricircolare umidità nella parte fogliare, non facendo quindo sovraccaricare di lavoro le radici che, essendo decimate, non potrebbero assolvere la loro funzione.

Ovvia che da questa operazione non ci si deve aspettare miracoli ( da qui il mio consiglio di aiuitare la pianta con stimolanti ), ma un aiuto nella ripresa.
Okkio anche ad alcuni difetti: se lasciata inavvertitamente al sole, cuoce inesorabilmente la pianta e, visto l'alta umidità ambientale, può far insorgere patologie fungine.
La busta la si lascia fino a quando non si vedono nuovi germogli o la pianta da segni di ripresa, avendo l'accortezza di non torglierla di colpo, ma praticare prima dei fori poi gradualmente tagliare via dei pezzetti ed infine toglierla definitivamente.
 
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francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
ci sono due scuola di pensiero sull'uso della busta.
c'è chi la consiglia trasparente, che serve solo a tenere l'umidità ambientale costante e la foglie hanno l'irradiazione solare.
c'è invece chi la usa nera ( anche un amico che la usa costantemente su ulivi) per far si che la pianta, non ricevendo luce, reagisce spingendo molto e facendo spuntare molte gemme dormienti e allungare la vegetazione.

ovvio che ognuno porta la proprie esperienze, sicuramente coadiuvate da uso di stimolanti "forti" ed un terriccio idoneo al caso ( in molti casi perlite pura ).
 

L'alchimista

Giardinauta
Adesso è chiaro, grazie.
quindi la storia di metterla sul calorifero è un'informazione sbagliata? o è un altra scuola di pensiero ancora?
 

Greenray

Esperto di Bonsai
varianti

A proposito di questo espediente di mettere "in busta" una pianta (non necessariamente bonsai penso), credo che tutte le varie soluzioni abbiano la propria ragion d'essere.

Il sacchetto scuro sicuramente lascia passare pochissime radiazioni dello spettro visibile, ma altrettanto sicuramente lascia passare benino le radiazioni infrarosse, principali responsabili del riscaldamento di ciò che investono.
Quindi credo che pur funzionando analogamente a quello trasparente, produca (oltre all'effetto descritto da Franco) un maggiore innalzamento della temperatura interna, con un differente comportamento dei cicli di evaporazione e condensazione. Se invece lo si applica quando la temperatura esterna è più bassa, la temperatura interna potrebbe raggiungere quella che ci sarebbe stata se la temperatura esterna fosse stata più alta e si fosse usato il sacchetto trasparente (scriverlo sembra incasinato, ma credo che mi abbiate capito ugualmente).

Il calorifero mi dà un disagio come se parlassimo di una tortura spietata, ma probabilmente regolando accuratissimamente l'apporto di calore ed il tempo di somministrazione, si possono variare (accelerandoli) i cicli di evaporazione.
Naturalmente si ridurrebbe anche la condensa, visto che il sacchetto avrebbe aria calda sia all'interno che all'esterno, tranne per il brevissimo tempo in cui ha inizio il riscaldamento.
Senza sapere di che si tratta, credo che sia un contributo alla tecnica di base da applicarsi brevemente e che forse fra i suoi obbiettivi ha di rendere più breve tutto il complesso trattamento e forse è proprio per questo che la pianta riesce a sopravvivere ad una tal prova.

Comunque tutto 'st'invenzione permette di evitare di togliere delle foglie per compensare la riduzione di radici, per esempio dopo un rinvaso o un trapianto, giusto?

Ora taccio e torno a leggere le diavolerie che state facendomi scoprire!
 
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francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
io non ho mai sentito dire del calorifero ( se mettete una mano sul calorifero sentirete che temperature fa ), ma forse è una modifica, dettata da chissà chi, forse storpiando la modalita del tappeto riscaldante, ottimo per far radicare le telee.
ma hanno una temperatura di esercizio sui 20-25°

http://www.scossa.it/tappeti.htm
 

L'alchimista

Giardinauta
Ok, però scusa se non ho capito una cosa, con la busta può essere utile anche il tappeto riscaldante?

Ma tu, questa tecnica la usi spesso?più di una volta hai ribadito che non è miracolasa, non la trovi particolarmente utile?

Quand'è che un rinvaso o un espianto è invasivo abbastanza da usare questa tecnica?
alla fine quando uno fa il rinvaso vero e prorpio (nel senso non quello dolce),le radici le taglia o le accorcia sempre no? quindi è una tecnica consigliata se magari la pianta rinvasata era già stressata da qualche altra causa, o la si applica a discezione del bonsaista ecc.?

scusami per le domande, ma così almeno apprendo in modo corretto, senza farmi idee sbagliate.

Grazie.
Un saluto
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
io non ho mai usato il tappeto riscaldato, ma se non sbaglio Goju si.
so di una parsona, ex docente di una scuola di agraria, lo usa per far radicare talee ( ora avrà circa 150 talee di mandorlo tutte sopravvissute e in forma).
io questa tecnica la uso in caso di rinvasi un pò difficoltosi, vedi rosmarini, o qualche espianto difficile di piante vecchie, ovviamente sempreverdi.
comuqnue so di un amico che la usa con successo su espianti di ulivi
per i normali rinvasi, io non uso la busta, ma tengo la pianta all'ombra e preferisco usare stimolanti particolari.
secondo me è anche una tecnica usata da bonsaisti che hanno ottenuto ottimi risultati da questa tecnica.
 

L'alchimista

Giardinauta
si era goju, infatti il tappeto l'ho sentito da lui per la prima volta.
ti ringrazio per i chiarimenti e se volessi anche svelare di che tipo di stimolanti ti fidi ti ringrazierei anche di più... :D
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
certo spero che si possano fare nomi commerciali.

allora in ordine decrescente di spinta, direi:
sinergon200 più che uno stimolante vero e proprio è anche un concime, peccato che abbiano cambiato componenti ( di soqquatto....senza dire nulla) e questo meno attivo ( sui 7-9 euro dipende dal negozio )

sinergist plus decisamente più performante rispetto al sinergon ( sui 16-19 euro conf. 1 litro )

il mio numero 1 è il vegetalstim, decisamente forte, spinge davvero ed aiuta molto ( sui 30-33 euro al litro)
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
aggiungo:
il sinergon o.k .anche fogliare, il sinergist lo uso solo a livello radicale e il vegetalstim pure fogliare.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
ma sai dipende sempre dal prodotto.
se calcoli che il 66f ( che in confronto a questi è acqua strozza ) costa sui 6-7 euro la confezione da 100 ml, e il tanto nominato sprintene ( ma non così efficace purtroppo ) costa sui 7-8 euro conf da 100 ml, direi che il vegetalstim è il migliore, calcolando che deve essere diluito al 2%.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
dimenticavo il superthrive, prodotto di provenienza dagli U.S.A. davvero ottimo, ma in Italia a prezzi troppo alti per il rapporto qualità/prezzo.
è in vendita dai 22 ai 26 euro la confezione da 120 ml, mentre io negli USA trovata all'iperbolica cifra di 12 $ 1 anno e 1/2 fa, peccato ne abbia acquistato solo 2 confezioni.

però davvero tosto, consiglio vivamente chi si reca negli states di acquistarlo.
 

L'alchimista

Giardinauta
comunque è troppo difficile gestirsi tra tutti questi prodotti, non sai mai se prendi la sòla o se fai l'affare, bisogna andare per prove anche, purtroppo, a rischio di non curare al meglio le nostre piante
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
beh sai a me piace informarmi su tutto quello che riguarda la concimazione e cura delle piante, ho provato un sacco di prodotti e quindi ho un pò di esperienze fatte, leggo riviste del settore ( in pratica sono abbonato a tutte le riviste italiane e no di bonsai ), riviste di giardinaggio e agricoltura, iscritto ad un sito di aggiornamento di prodotti fitosanitari ( cosa che consiglio a tutti ), ho il patentino per gli antiparassitari, iscritto ad una scuola bonsai, a 2 club,a tutti o quasi i forum di bonsai ( quasi tutti con il solito nik ) e posseggo e ricerco ai mercatini un sacco di di libri sui vegetali.

quindi delle gran sole non me ne rifilano, e comuqnue ho notato che, in questo caso, la qualità paga senza dubbio.
 

Omaley

Aspirante Giardinauta
Ciao,
Torno all'argomento della borsa nera perché ho un problema di malattia dopo alcune settimane nella borsa. prunus, peri e mandorli per esempio ...
come evitare le malattie in un ambiente favorevole a loro ...?
che fungicida stai usando? Ho testato letame di equiseto, rame, aliette e un fungicida sistemico "ultra rosa".
ma sempre queste malattie che succedono ...
cosa si dovrebbe fare per queste specie sensibili all'umidità?
grazie!
 
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