Io ho due keiki in formazione su una phal: credete che convenga mettere un sacchetto con lo sfagno per favorire la radicazione? Così come stanno, credo che la presenza dei keiki rubi nutrimento ai probabili fiori. Infatti la punta dello stelo ha i piccoli rigonfiamenti ormai fermi da quest'estate, non s'ingrossano.
Che la punta dello stelo sia ferma da quest’estate può dipendere anche da altri fattori, oltre la presenza dei keiki. Per esempio dal fatto che la tua P. non abbia avuto un sufficiente abbassamento termico all’arrivo dell’autunno. Oppure a bloccarne la ripresa autunnale potrebbe essere stata una eccessiva riduzione della luce. Ho letto da qualche parte in rete che per forzare la fioritura i vivaisti usano abbassare la temperatura e alzare l’illuminazione.Penso anch’io che la presenza dei keiki sottragga energie allo sviluppo dello stelo, ma volevo dire che potrebbe non essere la sola causa.
Ma il tuo stelo aveva già fiorito oppure deve fiorire la prima volta?
Se ha già fiorito, puoi sacrificarne la punta a favore dei keiki, o di uno solo, togliendo l’altro.
In generale non so quanto meriti lasciare intatti gli steli, senza potarli, perché rifioriscano anche in punta.. Io a volte li lascio e a volte no, ma la rifioritura è sempre modesta. Uno stelo già fiorito può ripartire in punta anche più volte, ma in genere fa due o tre fiori a ogni ripartenza, non so quanto convenga. Forse merita togliersi lo sfizio di allevare un keiki.
Lo sfagno può in prospettiva aiutare i keiki, favorendone la radicazione. Non so quanto la favorisca, radici aeree spuntano a tutte le P., e immagino anche ai keiki, anche senza bisogno di contatto con lo sfagno. Invece potrebbe sicuramente contribuire all’alimentazione del keiki, una volta che le radici fossero spuntate. Non credo che l’apposizione dello sfagno possa influire su una fioritura.
A me piace fare esperimenti. Poiché allevare due keiki è un lusso in più, lascerei il più grande sulla pianta e taglierei a filo il secondo. Poi lo lascerei un due-tre giorni scoperto ad asciugare, quindi lo metterei in un bicchiere di plastica trasparente pieno di sfagno leggermente umido, coprirei il bicchiere con uno dei sacchettini per il freezer e infilerei il tutto in un secondo bicchiere, in modo da assicurare una chiusura quasi ermetica. Poi lascerei il tutto in un ambiente caldo e luminoso, ma senza raggi diretti del sole. Per vedere cosa fa. Anche se muore, hai sempre l’altro keiki rimaso a crescere sul fusto.
p.s.
ti ricordi la P. con la melata? Non è guarita, ma ho notato che emette la melata solo quando prende il sole, quando è nuvoloso o c’è nebbia (cioè, qui, quasi sempre) non emette melata. Anche lei ha emesso il suo stelo fiorifero, più o meno negli stessi giorni delle altre tre, ma, mentre lo stelo della madre del keiki è robustissimo e alto ormai 15 cm., lo stello della P. della melata è alto ancora un cm. e mezzo. Però cresce, sia pure lentamente. Mi piacerebbe che rifiorisse, almeno una volta. Poi mi piacerebbe forzarla a produrre un keiki.