anch'io credo che le differenze tra classi in questo caso siano molto sottili.
L'unica differenza è che nelle famiglie borghesi/benestanti era tutto coperto da un velo di ipocrisia,una pura facciata da mostrare all'esterno.Poi,nell'intimità delle abitazioni,sicuramente le cose andavano diversamente.
Sì, anch'io penso che la stupidità sia ugualmente distribuita nei diversi ceti.
Dico stupidità perché dire "discriminazione di una donna in quanto donna" mi sembra una lunga perifrasi per dire -in sintesi- stupidità.
Scusate ma dissento.
Parliamo del '900 e anche prima.
State dicendo che a quei tempi i figli dei contadini venivano mandati a scuola?
Non credo proprio. Per non parlare delle figlie.
Il grado di scolarizzazione era elevato solo negli ambienti medio-borghesi/borghesi e non in tutte le famiglie, ovviamente, ma in ogni caso, le donne che han potuto studiare non provenivano certo da ambienti contadini o proletari.
Ma veniamo a giorni più recenti. Negli anni '60 se in una famiglia c'era da mandare un figlio a scuola, era di certo il figlio maschio non fosse altro perchè era mentalità diffusa che fosse inutile far studiare le femmine in quanto votate alla famiglia, per cui l'investire denaro e tempo su una femmina, era tempo sprecato.
Che se ne faceva una donna della scuola quando avrebbe dovuto passare la sua vita a spignattare e a sfornare figli?
E' stato solo con gli anni '70 che le cose si sono un po' modificate ma non così tanto, se non dopo la metà di quel decennio.