angelone54
Guru Giardinauta
e ti saresti macchiato di un delitto, finito sotto inchiesta, giudicato e probabilmente (e giustamente) condannato. Probabilmente un'esperienza formativa che ti avrebbe permesso di vedere le carceri dall'interno. Le leggi ci stanno, vanno rispettate anche se non ci piacciono. Questa mentalità tipicamente italiana la trovo veramente irritante perchè estremamente ipocrita. E poi ci si riempie la bocca con parole come "legalità" e "giustizia".
Ma che razza di gente popola questo paese. bleah.
Oltretutto il benzinaro ha pubblicamente dichiarato che non voleva uccidere nessuno, e mi è parso molto sincero e coerente. Probabilmente a te ti avrebbe allontanato a pedate.
E stringeresti la mano ad un assassino, con compiacimento. Spero tu ne sia consapevole.
Me ne dispiaccio, anche io ho conosciuto persone morte durante lo svolgimento del proprio mestiere. Un mio amico finì schiacciato da un'impalcatura che stavano assemblando. Morì lentamente e soffrendo, ed è sempre stato perfettamente consapevole dei rischi che correva, così come (immagino) chi sceglie di indossare una divisa per portare a casa uno stipendio onestamente guadagnato. I rischi del mestiere ci stanno in ogni mestiere, io pur non conoscendolo, sono certo che tuo padre sapesse bene a cosa poteva andare incontro, e probabilmente ci è andato con coraggio così come mio fratello vigile del Fuoco ha rischiato di finire stritolato dalle macerie durante il terremoto dell'Aquila, il medico contagiato dall'ebola e tutte le altre persone con le palle che non mi suscitano nessuna compassione ma solo ammirazione. Ognuno si sceglie il suo mestiere.
"Terroristi" sono altra cosa, trovo molto più "terroristico" spandere messaggi come i tuoi che parlano di giustizia sommaria e di violenza mascherate da non-si-sa-bene-cosa.
Non ti rendono diverso da chi va in giro a sparare alla gente per 100 euro.
La galera non è un lusso, è un inferno in cui sono rinchiuse persone giudicate da un Tribunale e che vengono private della libertà, di molti diritti e costrette a vivere in condizioni ignobili. E questo purtroppo lo sanno solo le persone che hanno scelto di conoscere la realtà carceraria e che magari parlano per cognizione di causa.
Io sono assolutamente favorevole alla privazione della libertà nei confronti di chi si è macchiato di delitti, ma credo anche fermamente che il tempo che queste persone trascorrono nei penitenziari dovrebbe essere impiegato per renderle meno peggio di come sono e non già abbrutirle ancor più. E credi a me non ci vuole poi molto. bastano libri, arte, musica e supporti didattici e psicoterapeutici. ma su questo, dolosamente, si investe molto molto poco.
Questo scempio delle galere italiane esiste perchè tanti galantuomini italiani, facili nel giudizio e refrattari alla riflessione, continuano a vedere la detenzione da un aspetto vendicativo e punitivo senza neppure prendere in considerazione il concetto di "recupero" che in effetti è piuttosto elaborato e non alla portata di tutti.
Ecco perchè, assieme ad un sistema giudiziario fondamentalmente iniquo, le carceri sono una fucina di delinquenza anzichè un luogo dove si insegni (o si cerca di insegnare) il concetto di legalità.
Ma mi rendo conto che spiegare la "legalità" ad una persona che ha dichiarato pubblicamente che avrebbe volentieri partecipato ad un omicidio è un'impresa ardua.
La legalità ovvero il rispetto delle leggi? Mi fai proprio ridere. Dici bene nell'affermare che il sistema giudiziario è iniquo e le carceri sono una fucina di delinquenza. Questo grazie a chi? Il principio di legalità afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Il potere giudiziario in che mani è? Dov'è finito? Non meravigliamoci, quindi, se ogni tanto, qualche bravo e tranquillo cittadino, sfoghi la sue paure e la sua disperazione a colpi di fucile. C'è scappato il morto è vero ma valutiamo bene di chi stiamo parlando!