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Ho trovato un passerino sul balcone

Pat

Moderatrice Globale / Sez. Piante d'Appartamento
Membro dello Staff
ho provato a prenderlo ed è volato giù, ma visto che se ne stava immobile sul bordo della strada sono andata giù a prenderlo, adesso ce l'ho qui in mano ma non sò che fare aiutoooooooooooooooo

è bello vispo e pare che non ha nulla di rotto.
 

rossl

Giardinauta Senior
mettilo in una scatola di cartone non troppo piccola e con i bordi bassi (così quando imparerà a volare...), prova a nutrirlo con una pappetta di mollica di pane e rosso d'uovo e aspetta.
Io ne ho salvati alcuni, in questo modo
 

Vale.scaly

Giardinauta Senior
Se riesci a capire da dove è caduto (se c'è un nido su un albero vicino al tuo balcone) la cosa migliore è rimetterlo lì,così che i genitori sentendo il suo richiamo tornino a nutrirlo!
 
P

Piera1

Guest
Oppure compra in farmacia una pappa per neonati ai cereali, dopo averla preparata immergi un pennello pulito e possibilmente nuovo e passi più volte sul becco del pennnuto.
 

rossl

Giardinauta Senior
Vale.scaly ha scritto:
Se riesci a capire da dove è caduto (se c'è un nido su un albero vicino al tuo balcone) la cosa migliore è rimetterlo lì,così che i genitori sentendo il suo richiamo tornino a nutrirlo!

purtroppo i genitori se sentono l'odore dell'uomo smettono quasi sempre, di nutrire il piccolo.
Però ormai il 'piccolo' dovrebbe essere grandicello, perciò se viene ben nutrito potrebbe farcela
 

Pat

Moderatrice Globale / Sez. Piante d'Appartamento
Membro dello Staff
Aggiornamento:

L'ho ficcato in una gabbietta in attesa di andare in negozio di pesca per comprare delle camole, nel frattempo ho visto una passera aggirarsi per il balcone, ma come caccio fuori il naso scappa, quindi ho messo la gabbietta sul balcone all'ombra ............foto del cimpirlino il quale sà già volare, visto che è "volato" sulla strada, ma a quanto pare non sà ancora volare bene ............. posti in cui fanno il nido qui vicino ce ne sono, ma ce ne sono troppi
 
Ultima modifica:

crica

Giardinauta Senior
Ma che carino Pat!
Io l'anno scorso avevo adottato una merla, bellissima!! Addirittura con la gabbietta aperta non ne voleva sapere di andarsene...Poi un giorno si è fatta coraggio e si è lanciata sul pino di fronte! Era un amore!
ciaociao
cri
 
P

Piera1

Guest
Troppo tenero il passerotto, ma in gabbia non può rimanere se no muore.
 

SeMi82

Aspirante Giardinauta
Ciao,
ti riporto un articolo preso dal sito della LIPU, che a me è tornato molto utile.
Inoltre evita di dargli il latte, lo porterebbe a morte sicura.
Ciao :Saluto:

Nidiacei di Maurizia Pallante da appunti di Sabrina Calandra
Piccolo caduto dal nido (in buona salute)
Stabilito da parte del veterinario che l'animale gode di buona salute, spetta a chi svezza il piccolo riuscire a farlo sentire al sicuro e tranquillo. Per le prime ore sarebbe meglio tenerlo al buio in un posto tranquillo, lontano da rumori molesti. Passata la paura iniziale per le manipolazioni subite, il piccolo uccello dovrebbe risultare vispo ed attento; se è proprio implume, i movimenti che lo coinvolgono possono limitarsi esclusivamente a quelli del cibo che arriva al momento giusto.
Si può provare a stimolare il piccolo uccello ad intervalli periodici e al primo accenno di apertura del becco, bisogna infilarvi qualcosa da mangiare possibilmente squisita (per l'uccellino). Bisogna essere attenti, presenti ad intervalli non troppo vicini, ma neanche troppo lontani, delicati, pazienti ed insistenti.
Superata questa prima fase di impatto, si passa ad un periodo relativamente tranquillo durante il quale il piccolo mangia e cresce senza grossi problemi; se era di pochi giorni, aprirà gli occhi e comincerà a scrutare il mondo circostante. Ma quale sarà il mondo da lui visto dipenderà dal contesto che il soccorritore gli avrà creato intorno; è importante ricreare l'habitat di appartenenza, circondando il nido, la gabbia o la scatola, con fogliame e rami, sistemando l'alloggio ben in alto rispetto al punto di passaggio e salendo su una scala tutte le volte che bisognerà nutrirlo. Se tutto questo non fosse possibile è comunque importante tenere l'animale lontano dal contesto umano; per cibarlo sarebbe meglio usare dei fantocci appositamente studiati per l'occasione o far imbeccare il piccolo sempre dalla stessa persona, in modo che gli resti familiare una sola persona e non tutta la specie umana.
D'altra parte, occorre ricordare in questa sede che spesso si fanno più danni prendendo un uccello, come ad esempio il merlo, che lasciandolo li dov'è, magari già alimentato dalla mamma. Detto questo, prima di prendere un piccolo, fosse anche per soccorrerlo o portarlo al centro recupero, consigliamo sempre di assicurarsi che si tratti di un nidiaceo privo dei genitori.

Piccolo caduto dal nido o abbandonato dal genitore (malato)
L'individuo appare abbattuto, spesso con piumette arruffate, non risponde a sollecitazioni di sorta e non mangia. Occorre individuare la patologia in atto e curarlo in fretta, mentre contemporaneamente è necessaria un'alimentazione forzata sulla base di una dieta oculata (a seconda della patologia), poiché lo scopo è quello di far riprendere le forze al piccolo.

Piccolo caduto dal nido (sano, ma demotivato)
E' il caso più difficile e capita quando il piccolo conosce già gli stimoli dei genitori (dunque della sua specie), perché è stato abbastanza con loro da memorizzarli. Se per qualche motivo il piccolo perde i genitori, egli entra in uno stato di stress, durante il quale li chiama insistentemente. Se a questi richiami non ottiene risposta, lo stress e l'agitazione che ne consegue aumentano fino a raggiungere un acme oltre il quale l'uccellino cade in uno stato di inedia e non risponde più a nessun tipo di stimolo. Il piccolo morirà dopo 12-48 h al massimo.
Ciò non accade con tutte le specie di uccelli, perché alcune risultano più vulnerabili di altre. Tuttavia, per tutti gli uccelli, adulti o nidiacei che siano, occorre ricordare che, all'atto del recupero, essi sono spaventati e spesso feriti, per cui vanno tenuti tranquilli e fermi, onde evitare che si aggravi la loro situazione. Infatti, seppur ferito, un uccello tenta di usare comunque la parte lesa nel tentativo di scappare, nascondersi o difendersi. Impedirgli i movimenti può essere dunque controproducente, perché potrebbe indurlo a sentirsi ancor più in trappola e, se messo alle strette, anche a compiere azioni autolesive, purché gli assicurino la fuga che per lui in quel momento significa salvezza.
Al contrario, invece, un uccello che non si sente minacciato tende a mantenere ferma la parte lesa, eventualmente ritira la zampetta ferita o lascia penzolare l'ala rotta. Per questi motivi si ricorda sempre di tranquillizzare l'uccellino, fornendogli un rifugio riparato, silenzioso e possibilmente al buio.


L'alimentazione dei passeriformi di Cellina Codaglio
Prima di mostrare una tabella schematica sull'alimentazione di ciascun uccello, occorre ricordare che la prima cosa da fare quando si trova un volatile ferito è cercare di farlo bere, o mediante una siringa priva di ago o facendo scivolare direttamente dal nostro dito delle gocce d'acqua al becco dell'animale. Questo perché, soprattutto in Estate, gli uccelli sono molto sensibili ai colpi di calore, motivo per cui rammentiamo anche di tener pulito il loro alloggiamento da eventuali residui di cibo, che, con il caldo, potrebbero deteriorarsi ed intaccare la già precaria salute dell'animale.

GRANIVORI
(Becco corto e grosso) Passeri, verdoni, cardellini, tortore
Farina vitaminizzata speciale per l'imbecco dei nidiacei, (Energette, Nidornil, Vitovo, Nutrient) da mescolare con acqua e somministrare con una siringa da 1 ml (senza ago).

IN MANCANZA DI FARINA: (Non per tortore)
"pastone giallo all'uovo" mescolato con farina di mais, farina di riso e acqua (+ 1 goccia di vitamine "Idroplurivit" (in farmacia) + un pizzico di sali minerali in polvere) da somministrare con lo stecco.
PER LO SVEZZAMENTO:
- Pastone giallo all'uovo.
- Spighe di panìco.
- Semi per canarini.
- Graniglie (per tortore).
- Lasciare sempre acqua a disposizione.
Tutti i prodotti (ad eccezione delle vitamine Idroplurivit ) sono reperibili nei negozi specializzati per animali, oppure nei super mercati.
 

aseret

Florello Senior
Puoi lasciare la gabbietta all'esterno: se quella che hai visto è la madre è probabile che continui a nutrirlo anche se è in gabbia. A me è successo diverse volte.
 

seya

Master Florello
facci sapere come sta Pattina, il tuo cimpirlino :)
e se mangia.
non vedo l'ora di avere buone nuove.
l'articolo mi ha un pò preoccupata. io sono un'ignorante in materia.
spero non vada in depressione.
 

Pat

Moderatrice Globale / Sez. Piante d'Appartamento
Membro dello Staff
Aggiornamento:

Dopo aver messo la gabbietta sul balcone (ma prima gli ho dato da bere appoggiando il dito bagnato sul becco) è arrivata la passera che a quanto pare è la mamma visto che lo chiamava e lui gli rispondeva, quindi ho aperto lo sportello di lato ma lui non lo trovava, ho aperto quello sopra e finalmente è uscito fuori dalla gabbia con la mammina che gli si avvicinava e lo incitava a seguirlo ma lui apriva il becco per far capire che aveva fame.

Quindi la mamma è volata via in cerca di cibo e in 5 minuti è tornata con la pappa ............era uno spettacolo vedere che lo imboccava, che sbatteva le ali, che la mamma quando imbocca e chiama fà come le chiocce e cioè allarga le piume ...........anche se, ho dovuto chiudere le porte finestre e crepare dal caldo, sennò col cavolo che la mamma si avvicinava.

Quindi dopo un pò di avanti e indietro non vedevo più il cimpirlino, vero che lo tenevo d'occhio, ma non è mica il massimo stare accovacciata dietro a una porta finestra chiusa ..........ebbene non lo vedevo più e son scesa da basso, ma non c'era, son tornata sù e l'ho visto accovacciato al fresco nel vaso delle acquilegie.

Per mezz'ora si è andati avanti come prima, cioè la mamma che portava il cibo, finchè è sparito per davvero, l'ho cercato per un'ora di sopra e di sotto, e lo cercava anche la mamma ................. finchè l'ho visto, è finito in una specie di striscia di giardino del mio vicino sotto, l'ho tentuto d'occhio e ho visto che l'ha visto pure la mamma .............infatti ha continauto avanti e indietro .............attualmente è ancora qui sotto appollaiato su una specie di trespolo, si muove e ogni tanto si sgranchisce le ali.
 
Ultima modifica:

Walnut

Giardinauta Senior
Ciao Pat,
se ti ricapita cerca di toccarlo il meno possibile. So che a volte la mamma avvertendo un odore "estraneo" può anche decidere di abbandonarlo.

Che tenerezza! Anche a me è capitato di trovare piccoli passeri caduti dal nido. Il tuo sembra abbastanza grandicello a giudicare dalla lunghezza delle penne, di sicuro è alle prime esperienze di volo! Vedrai che riacquistate le forze e passato lo spavento riuscirà a volare in alto con la sua mamma!
Baci! :love_4:
 

Pat

Moderatrice Globale / Sez. Piante d'Appartamento
Membro dello Staff
Walnut ha scritto:
Ciao Pat,
se ti ricapita cerca di toccarlo il meno possibile. So che a volte la mamma avvertendo un odore "estraneo" può anche decidere di abbandonarlo.

Se devo essere sincera me lo sarò tenuto in mano mezz'ora appena trovato e poi ancora dopo per dargli da bere, della serie che non ci speravo che la mammina lo imboccasse ancora .......... però è andata bene :eek:k07: sennò lo svezzavo io :cool2:
 

rossl

Giardinauta Senior
che carina la scenetta della mamma che lo imbocca!

Senti, ma dove si trova adesso è al sicuro dai gatti?
 

lobelia

Florello Senior
Che carino il piccinino! Io ho allevato diversi uccellini caduti sia passeri mattugia che rondoni e devo dire che è una vera emozione vederli librarsi in volo una volta che le cannuccette sono cadute via dalle piume.
Quando abbiamo liberato l'ultimo rondone, io e mio marito ci siamo commossi tantissimo. E' proprio una bella esperienza.
Ho sempre comunicato il ritrovamento alla LIPU che mi ha saputo ben consigliare, specie per specie come curare gli implumi.
Quando però qualche piccolo non ce la fa ...una tristezza.....
Il tuo sembra volenteroso, Pat, vedrai che ce la fa, grazie anche alla sua coraggiosa (si fa per dire) mammina!
 
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