Che bello leggere i vostri messaggi. Mi avete fatto venir voglia di raccontare la mia esperienza. ..
Allora: fino a quattro anni fa vivevo a Napoli e avevo un balcone di 8 metri per 2 pieno di gerani, l'unica pianta che conoscevo, facile da curare, senza problemi, tante fioriere pensili in fila indiana, clima mite, e vai così...
Quando, nel 2000, da Napoli mi sono trasferita a Milano lo shock è stato grande.
Ma quando con il mio fidanzato (lombardo) abbiamo deciso di trovare casa a Saronno e scegliere un appartamento con 90mq di terrazzo, devo dire che avevo due sentimenti contrastanti, uno di entusiamo per quello che avrei voluto fare, l’altro di paura dovuto alla profonda ignoranza in tema di verde: non sapevo assolutamente da dove cominciare. Di piante non ne capivo niente (gerani a parte), mi piacevano, ma mi, anzi “ci” mancavano le basi per iniziare.
E se chiamassimo un giardiniere? “No, dai, facciamo da soli, è più divertente, ci stancheremo ma almeno impareremo qualcosa”, proposi.
E così è cominciato il tutto. Prima di tutto facciamo un disegnino e decidiamo l’allocazione dei vasi.Ok. E le piante? Che piante? Quante piante? E poi per innaffiarle? Lo butto l’innaffiatoio, non serve più? Ma no, esistono gli impianti di irrigazione!..... si ma quanto ci costa questo “scherzo”? Scusa, andiamo al vivaio e vediamo di farci consigliare.
Vivaio... altro che vivaio, una bolgia infernale di gente in trance che spinge carrellini ricolmi di piante piantine arbusti terre candele vasi e vasetti. Fortunatamente alla fine troviamo un tipo del vivaio che ci viene incontro e, dopo aver attentamente guardato il nostro disegnino (che ovviamente ci siamo portati appresso con tanto di misure) ci mostra le piante più adatte (leggo nomi latini che non mi dicono nulla tipo cornus alba, viburnum, photinia, )...poi “vedete voi le piantine piccole da mettere sul davanti - Le piante e tutto il resto ve lo portiamo noi con il furgone” dice l’uomo, “però ad interrare e sistemare terra e piante nei vasi dovete fare da soli, noi purtroppo non abbiamo tempo”.
Avevamo comprato qualcosa come 12 arbusti, una trentina di piante più piccole, circa 15 sacchi da 5kg di terra, e 10 vasi lunghi un metro e pesantissimi. E ora come si fa, o meglio, chi lo fa?
Incominciamo le grandi manovre, questa la mettiamo qui, quest’altra lì, no questa è blu la mettiamo vicino a quella rosa, no però questa è più delicata e la mettiamo dove c’è meno vento, no questa è acidofila e la mettiamo insieme all’altra acidofila...
Avevamo solo i rudimenti, ma non ci importava. Era troppo bello..Il nostro terrazzo lo stavamo costruendo da soli, con il nostro gusto e soprattutto con le nostre forze.
Poi il “santo” fidanzato ha fatto l’impianto di irrigazione (io facevo il l’aiutante, mi limitavo cioè a passare gli attrezzi e a reggere i tubi).
E così, quattro anni fa, il nostro terrazzo ha iniziato a prendere vita e colore.
Dalla fatica alla passione il passo è stato breve: zappiamo, potiamo, curiamo, nebulizziamo, innestiamo, abbiamo cominciato a comprare libri di giardinaggio, ad informarci, a visitare giardini, poi io ho iniziato a frequentare questo impareggiabile sito..ed eccomi qua.
Guardandomi il pollice, noto che il suo naturale color rosa beige sta iniziando a mutare camaleonticamente in un “verde pallido”, e di questo non posso che sentirmi soddisfatta.
Per finire questo romanzo (mamma mia ma quanto ho scritto....), credo che amare le piante sia come amare gli animali. Solo quando hai una pianta o un’animale da accudire puoi comprendere se davvero l’ami e vuoi prendertene cura.
Io l’ho capito, e mi sento fortunata di aver scoperto questa grande passione.
Un abbraccio
Adriana