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genitore 1 e genitore 2

Cheguevilla

Giardinauta Senior
se è vero che la scienza offre a tutto campo le nuove conoscenze,il compito dell'etica, (ci tengo: etica non morale) deve-dovrebbe essere quello di accogliere e regolare-discernere per guidare-agevolare i cambiamenti.

(doppi termini perchè è una riflessione in corso, niente di che :eek:k07: uno spunto come un altro)
L'etica si aggiorna in continuazione. E lo fa perchè è costretta del progresso sociale.
L'etica è, in parole povere, ciò che riteniamo giusto o sbagliato. E si tratta di convinzioni personali basate su modelli preesistenti. Cioè, abbiamo l'idea di ciò che è giusto o sbagliato sulla base di ciò che conosciamo. Quando qualcosa di nuovo viene scoperto, l'etica in sè deve essere rivalutata (o aggiornata, se preferisci). Perchè le condizioni su cui era basata non esistono più, pertanto non ha più motivo di esistere in quanto tale.
Quello che noi definiamo "etica" è spesso l'insieme delle convinzioni maturate durante la nostra esistenza. Pertanto, non ha alcuna autorità nel decidere se una cosa che prima non esisteva è giusta o sbagliata.
Come ho detto sopra, l'etica stabiliva che i bianchi non potessero sposarsi con i neri.
O ancora, fino a qualche anno fa, l'etica non riteneva sbagliato che un uomo picchiasse la moglie.
 

Olmo60

Guru Master Florello
sintomatico di cosa?
Paura forse di uscire dalle righe, non voglia di fare piazzate, disinteresse alla lite ma interesse a portare avanti una discussione interessante, evitando espressioni colorite, evitando di cadere nella rete che porterebbe a scambio di insulti.
Mantenendo un basso profilo credo si riesca a continuare tranquillamente.
Certo per te olmo pura linguista l'uso di termini anglofoni deve farti inorridire.
Mi ricordo di una mia compagna che insisteva a pronunciare in inglese il nome di un prodotto esattamente 'safe guard', credo fosse un dentifricio, tanto che chiedendolo le hanno risposto che non lo avevano, giusta risposta di un negoziante che leggeva in italiano.
Forse è un piccolo complesso di inferiorità che abbiamo nei confronti dell'estero, quindi adottiamo il loro linguaggio e subito saliamo un gradino.

bè, alcune risposte le ho lette stizzite ed eravamo a pagina 1, fa tè! se questo corrisponde al vero, il sintomo poteva essere quello di chiusura totale e preconcetta a qualsiasi opinione non allineata, ma mi sembra che a pagina 6 il tono sia quello giusto e condivido il tuo post.

OT
non è che non accetti in toto gli anglicismi: mi dà fastidio (un senso di sconforto, direi) quando non ce n'è bisogno, cioè quando si usa un termine straniero per dire una parola che esiste anche in italiano, meeting quando si potrebbe usare "riunione" "incontro" essere cool, aut, happy...non so se sia un complesso di inferiorità, non mi piace e basta. fine OT
 

kebby

Guru Giardinauta
Scusate per l'OT ma mi è venuta in mente una cosa che mi ha fatto ridere riguardo agli anglicismi :)

Mi ritrovo molto spesso con delle insegnanti madrelingua di un istituto serale. Quando arrivano non sanno una parola di italiano, e per forza di cose lo imparano. Quando si parla alla fine ci si ritrova a mescolare le varie lingue conosciute, vuoi perché una parola non ti viene, vuoi perché esprime meglio il concetto.
Pian pianino, stiamo esportando nuovi termini italiani, l'ultimo dei quali è il "boh".
A parte il "dunno" (don't know) che significa "non so", non hanno un termine simile con una così vasta gamma di significati, in base alla pronuncia, all'allungamento della O, e dalla gestualità che lo accompagna (alzata di spalle, mani coi palmi verso l'alto, ecc).
Ne sono rimaste letteralmente affascinate, e lo usavano ogni volta fosse loro possibile.

Da quanto mi risulta, ora c'è un paesino sperduto della Scozia in cui tutti usano la parola "boh". :lol:
 

daria

Master Florello
L'etica si aggiorna in continuazione. E lo fa perchè è costretta del progresso sociale.
L'etica è, in parole povere, ciò che riteniamo giusto o sbagliato. E si tratta di convinzioni personali basate su modelli preesistenti. Cioè, abbiamo l'idea di ciò che è giusto o sbagliato sulla base di ciò che conosciamo. Quando qualcosa di nuovo viene scoperto, l'etica in sè deve essere rivalutata (o aggiornata, se preferisci). Perchè le condizioni su cui era basata non esistono più, pertanto non ha più motivo di esistere in quanto tale.
Quello che noi definiamo "etica" è spesso l'insieme delle convinzioni maturate durante la nostra esistenza. Pertanto, non ha alcuna autorità nel decidere se una cosa che prima non esisteva è giusta o sbagliata.
Come ho detto sopra, l'etica stabiliva che i bianchi non potessero sposarsi con i neri.
O ancora, fino a qualche anno fa, l'etica non riteneva sbagliato che un uomo picchiasse la moglie.

... certo. I know :eek:k07:
io provavo una riflessione basata su una visione laica dell'etica, ma il discorso si complica...:) va bene così :)
 

paolaas

Guru Giardinauta
Una cosa che so per certo è che il linguaggio non è fattore neutro, che è proprio il lnguaggio il primo fattore di condizionamento umano, quindi è importante tenere alta la guardia. Mi chiedo quali cambiamenti di pensiero può portare una cosa che:
non potrà raggiungere lo scopo che si prefigge (nasconde un problema là dove c'è, ma non lo risolve)
tende all'annullamento dei generi.

Completamente d'accordo.
 
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