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Foglie della camelia bruciate!

kiwoncello

Master Florello
Il colletto della camelia deve rimanere arieggiato e qualche radice superficiale è meglio che stia fuori. peri l marciume puoi comprare il previcur o qualsiasi funghicida sistemico a base di PROPAMOCARB. Comunque al di là di elucubrazioni su quanta acqua dare la pianta si fa sentire quando ha bisogno di acqua... quando ha sete le foglie sono un pò afflosciate. Inoltre con questo caldo si può dare acqua tutti i giorni soprattutto se il vaso è piccolo... basta che non ci sono ristagni idrici non ci sono problemi a meno che la pianta non ha problemi di suo. Io alla mia do acqua tutti i giorni perchè con questo caldo ( e sto usando anche un vaso di terracotta che io consiglio vivamente perchè tiene il terreno più fresco e non fa soffrire le radici e fa asciugare prima il terreno ) l'acqua evapora molto in fretta. La corteccia di pino non va bene mischiarla al terreno perchè col tempo di deteriora ma fa niente... come materiale drenante è meglio usare perlite, pomice, lapillo ecc...


Io uso da anni e per non so quante piante sia in vaso che piena terra un mix abbondantemente arricchito di bark a pezzatura medio-piccola. Oltre va fornire costantemente acidità e rilasciare un principio antimicotico, aiuta la permeabilità del mix stesso. Quanto alla decomposizione, questa è molto lenta e certamente richiede molto più tempo dei due anni canonici di rinvaso per le camelie.
 

kiwoncello

Master Florello
Concluderei che la pianta s'è presa una bruciatura da sole; forse m'è sfuggito, il vaso è per caso di plastica? Se sì niente vieta che al sole le radici a contatto delle pareti siano praticamente lessate. Incidentalmente, col caldo ho aumentato lo strato di pacciamatura.............
 

Zenais

Giardinauta Senior
Dove hai letto che il bark è antimicotico e acidifica il terreno? in sei l bark ha un ph 7 quindi non credo proprio che possa acidificare nulla.. poi sarà che ha proprietà antimicotiche ma ti assicuro che fa la muffa che è una meraviglia ( provato da me con orchidee e da allora ho smesso di usarlo ). Ognuno lo so che usa quello che gli piace ma io preferisco gli inerti come componenti di drenaggio che essendo minerali non si deteriorano e secondo non contenendo glucosio non si copriranno mai di nessuna muffa, cosa che invece il bark non fa.
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Il vaso è di plastica, provvederò a proteggerlo dai raggi diretti del sole, più di questo al momento con credo si possa fare!
Comunque noto che è maggiormente colpita la parte della pianta più esposta al sole... sarà solo un caso?
Grazie di tutti i consigli che mi state dando, siete preziosi!
 
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kiwoncello

Master Florello
Dove hai letto che il bark è antimicotico e acidifica il terreno? in sei l bark ha un ph 7 quindi non credo proprio che possa acidificare nulla.. poi sarà che ha proprietà antimicotiche ma ti assicuro che fa la muffa che è una meraviglia ( provato da me con orchidee e da allora ho smesso di usarlo ). Ognuno lo so che usa quello che gli piace ma io preferisco gli inerti come componenti di drenaggio che essendo minerali non si deteriorano e secondo non contenendo glucosio non si copriranno mai di nessuna muffa, cosa che invece il bark non fa.

Vedo che entriamo in conflitto (amichevole s'intende). Premettendo che mi sto avvicinando alle 200 piantine-piante- megapiante di camelia fra le quali un buon numero trenta-cinquantenni, sono arrivato negli anni all'uso sistematico del bark rendendomi conto del fatto che funziona bene. Funziona altrettanto bene nei mix per altre acidofile tipo gardenie ed azalee.Ti dirò di più, ne ho anche misurato il pH (inevitabilmente approssimato in quanto in sospensione acquosa dopo una sorta di omogeneizzazione- microfrantumazione in tritatutto) ed ha pH intorno a 6.0. Muffe? Mai viste: sarà un caso che nell'ambito della numerosa famiglia di camelie (sia jap. che sasanqua ed altre) non abbia mai problemi di marciume radicale? Comunque l'abietilamina presente in corteccia di varie conifere ha una potente attività antifungina che si accoppia con l'effetto antiossidante delle corteccie stesse. Addirittura ormai il bark me lo faccio io, utilizzando corteccia di pini abbattuti che ormai ha persa tutta la resina per evaporazione, dopo esposizione di alcuni anni alle intemperie/sole. Mi sto anche preparando un compost di corteccia di pino da utilizzare nei mix per acidofile come fanno alcuni grandi vivaisti di camelie USA. L'agriperlite va certamente bene, per chi riesce a trovarne: qui stranamente non viene commercializzata anche in empori ben forniti.
 
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bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
concordo con te ovviamente.
Anche io non ho mai avuto problemi con il bark.
Ho notato poi che spesso i terreni di sottobosco, simili a quelli in cui si trova a suo agio la camelia, sono colmi di legname di piccole dimensioni in decomposizione.
Il terriccio spesso lo prendo all'interno di grandi cespugli di alloro, la dentro chè un buon strato di terriccio "naturale" colmo di foglie secche e rami in decoposizione ormai divenuti "morbidi", terriccio che usato per le camelie ha dato buoni risultati.
Non cpaisco perchè una corteccia di pino dovrebbe dare dei priblemi in questo senso.
 
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