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fiona apple sospende il tour e per spiegarne i motivi scrive questa lettera..

elena_11293

Master Florello
me l'ha spedita Opuntya oggi (grazie!) e giusto ieri sera ero ad ascoltare una conferenza di Stefano Cattinelli, il vet di Trieste di cui avevo già parlato (ad es. qui => http://forum.giardinaggio.it/incont...4873-incontri-veterinari-parlano-animali.html) su "Cane e Gatto quali Guardiani dell'Essere" e a un certo punto aveva detto proprio queste stesse cose, dato che si occupa anche di accompagnamento naturale alla morte degli animali..

credo che in queste parole della cantante qualcuno qui si ritroverà o comunque le apprezzerà.

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La lettera di Fiona Apple sul suo cane malato

La cantante ha sospeso il tour per assistere il suo cane morente, che ha definito «il legame più duraturo della mia vita adulta»

Martedì la cantante statunitense Fiona Apple ha pubblicato su Facebook una lettera scritta a mano in cui spiega perché ha deciso di cancellare le ultime tappe del suo tour in Sudamerica: il suo cane Janet, che ha 14 anni, è in fin di vita a causa del morbo di Addison e di un tumore e quindi lei ha preferito restare a casa per prendersene cura.


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Sono le sei del pomeriggio e sto scrivendo a poche migliaia di amici che non ho ancora incontrato.
Sto scrivendo per chiedere loro di cambiare i nostri piani e incontrarci un po’ più tardi.
Il motivo è questo.
Ho un cane, Janet, è malata da quasi due anni a causa di un tumore latente nel suo petto, che è cresciuto lentamente. Ha quasi 14 anni. Ce l’ho da quando aveva quattro mesi. All’epoca avevo 21 anni, ero ufficialmente adulta, e lei era la mia bambina.
È un pitbull, è stata trovata a Echo Park con una corda al collo e morsi sulle orecchie e la faccia.
Era usata nei combattimenti tra cani per dare fiducia agli avversari. Ha quasi 14 anni e non l’ho mai vista iniziare una lotta, mordere qualcuno o persino ringhiare, e posso capire perché è stata scelta per quel ruolo. È una pacifista.
Janet è stato il legame più duraturo della mia vita adulta, è un dato di fatto.
Abbiamo vissuto in molte case e siamo entrate a far parte di alcune famiglie, ma in realtà siamo sempre state io e lei.
Lei ha dormito nel mio letto, la sua testa sul mio cuscino, e ha accolto la mia faccia in lacrime isteriche sul suo petto, circondandomi con le zampe, ogni volta che il mio cuore si è spezzato, il mio spirito fiaccato o soltanto perso, e col passare del tempo sono diventata io la figlia, mentre mi addormentavo con il suo mento appoggiato sulla mia testa.
Stava sotto il pianoforte mentre scrivevo canzoni, abbaiava ogni volta che cercavo di registrare qualcosa ed è stata in studio con me tutto il tempo mentre registravamo l’ultimo disco.
L’ultima volta che sono tornata alla fine di un tour era vivace come sempre, è abituata a me che me ne vado per poche settimane ogni sei o sette anni.
Ha il morbo di Addison: per lei viaggiare è pericoloso perché ha bisogno di iniezioni regolari di cortisolo, perché reagisce allo stress e all’eccitazione senza gli strumenti psicologici che trattengono molti di noi dall’andare letteralmente nel panico.
Nonostante tutto questo, è spontaneamente gioiosa e giocherellona e ha smesso di comportarsi come un cucciolo soltanto tre anni fa.
È la mia migliore amica, mia madre, mia figlia, la mia benefattrice ed è lei che mi ha insegnato cos’è l’amore.
Non posso venire in Sudamerica. Non adesso.
Quando sono tornata dopo l’ultima parte del tour americano, è stato molto molto diverso.
Non aveva neanche più voglia di camminare.
Lo so che non è triste per la vecchiaia o la morte. Gli animali hanno l’istinto di sopravvivenza, ma non hanno il senso della mortalità e della vanità delle cose. Per questo sono molto più presenti delle persone.
Ma so che si sta avvicinando al punto in cui smetterà di essere un cane e diventerà, invece, parte del tutto. Sarà nel vento, nella terra, nella neve e dentro di me, in qualunque posto vada.
Non posso lasciarla proprio adesso, cercate di capire.
Se me ne vado di nuovo, ho paura che morirà e non avrò l’onore di cantare fino a farla addormentare, di accompagnarla mentre se ne va.
Qualche volta impiego venti minuti per scegliere quali calzini indossare a letto.
Ma questa decisione è stata istantanea.
Ci sono scelte che facciamo, che ci definiscono.
Non sarò la donna che mette la sua carriera davanti all’amore e all’amicizia.
Sono la donna che sta a casa e cucina per la sua amica più vecchia e cara.
E la aiuta a stare bene, la conforta, la fa sentire al sicuro e importante.
Molti di noi temono la morte di una persona cara. È la triste verità della vita, che ci fa sentire impauriti e soli.
Vorrei che potessimo anche apprezzare il tempo che c’è prima della fine del tempo.
So che sentirò la più travolgente conoscenza di lei e della sua vita e del mio amore per lei, negli ultimi momenti.
Ho bisogno di fare l’impossibile per trovarmi lì per questo.
Perché sarà l’esperienza di vita più bella, intensa, arricchente che ho vissuto finora.
Quando morirà.
Così resterò a casa e la ascolterò russare e respirare pesantemente, a godermi il respiro più puzzolente e più brutto che sia mai provenuto da un angelo.
Vi chiedo la vostra benedizione.

Ci vediamo,
Con affetto,
Fiona



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credit: fiona apple
 

angieconiglia

Giardinauta
condivido in pieno..
purtroppo mi è capitato molte.. troppe volte che non ce la faccio più a sopportare la sofferenza
di un compagno peloso..
Elena, già il post che ho copiato da fb qua su g.it mi aveva dato una bella botta..
questo il colpo di grazia.
Bellissima lettera e atto di amore purissimo da parte di una che non ha solo da chiedere ferie.. ma dar conto a sponsor e pubblico.. brava Fiona
 

Citrodora

Apprendista Florello
É commuovente.... e ha proprio ragione. Tutti quelli che vogliono assaporare l'amore di un animale, prima o poi devono restituirlo... purtroppo..

Inviato dal mio U8650 con Tapatalk 2
 

rosasiu

Maestro Giardinauta
anche questa è una bellissima storia d'amore...tutti i suoi fans, specialmente quelli che dividono la vita con un'animale, avranno capito ed appoggiato la sua scelta, ne sono sicura.
 

elena_11293

Master Florello
a me ha colpito soprattutto la sua scelta di parlarne, di raccontare di questo amore, e il cosa effettivamente prova. è qualcosa che mi tocca profondamente (anche perché non sempre io sono stata in grado di fare una scelta totale simile, la scelta delle eutanasie che ho fatto fare in passato mi duole ancora..) e spero sempre più persone facciano simili esperienze con i propri animali.
 

rosasiu

Maestro Giardinauta
io per fortuna non ho mai visto morire i miei animali. sono ancora in vita e spero che lo siano a lungo. una gattina che ebbi da ragazzina scappò, quindi non ho visto morire neanche lei. pesciolini, tartarughe e cavie, mi sono morti senza che nemmeno mi accorgessi della loro malattia. nonostante ciò, penso spesso al dolore che mi toccherà provare (sempre che non muoia prima di loro, che questo non è mica detto!!!). e mi domando cosa farò quando si presenterà l'evento. se saranno tanto malati da soffrire, deciderò io quando dar loro la morte? sarà giusto il momento? Non ho esitato a consigliare agli altri di farlo, quando lo ritenevano giusto...ma io sarò all'altezza di capire e vivere lucidamente una cosa così? mi domando se si da la morte ad un animale, lo si fa per farlo smettere di soffrire o per mettere fine alla nostra di sofferenza, nel vederlo malato terminale? non so Elena, credo che dolerti delle scelte che hai fatto, non sia giusto! in quel momento reputavi che fosse l'unica cosa possibile, credo...poi la difficoltà enorme di decidere sta anche nel fatto che per quanto possiamo capire desideri, aspettative e psicologia umana, dei nostri amici, del loro modo di "concepire" la vita, ne sappiamo veramente poco.
 

elena_11293

Master Florello
io per fortuna non ho mai visto morire i miei animali. sono ancora in vita e spero che lo siano a lungo. una gattina che ebbi da ragazzina scappò, quindi non ho visto morire neanche lei. pesciolini, tartarughe e cavie, mi sono morti senza che nemmeno mi accorgessi della loro malattia. nonostante ciò, penso spesso al dolore che mi toccherà provare (sempre che non muoia prima di loro, che questo non è mica detto!!!). e mi domando cosa farò quando si presenterà l'evento. se saranno tanto malati da soffrire, deciderò io quando dar loro la morte? sarà giusto il momento? Non ho esitato a consigliare agli altri di farlo, quando lo ritenevano giusto...ma io sarò all'altezza di capire e vivere lucidamente una cosa così? mi domando se si da la morte ad un animale, lo si fa per farlo smettere di soffrire o per mettere fine alla nostra di sofferenza, nel vederlo malato terminale? non so Elena, credo che dolerti delle scelte che hai fatto, non sia giusto! in quel momento reputavi che fosse l'unica cosa possibile, credo...poi la difficoltà enorme di decidere sta anche nel fatto che per quanto possiamo capire desideri, aspettative e psicologia umana, dei nostri amici, del loro modo di "concepire" la vita, ne sappiamo veramente poco.

sì, certo, sono cosciente che in quel momento quella è stata la miglior cosa che ho potuto fare date le informazioni che avevo e quanto io stessa ero in grado di fare.. ma come puoi capire, non lo rende più facile da accettare. non so se si può riuscire a spiegare, ma per me, per quanto la logica lo sostenesse, è stato cmq sentire che stavo forzando qualcosa, che naturalmente sarebbe andato in modo diverso. mi piace ascoltare quel veterinario di cui dicevo anche perché lui ha questo approccio dolce al momento della morte degli animali che non mai incontrato prima in uno di loro. ormai addirittura insegna a fare questo tipo di accompagnamento alla morte, in modo da formare persone che si rendano disponibili a seguire chi vuole andare in questa direzione, quando è il momento. lui non è contro tutto ciò che può alleviare dolore e sofferenza, semplicemente ormai sa (dico ormai perché ne ha lunga esperienza) che spessissimo è possibile evitare l'eutanasia e consentire all'animale di spegnersi serenamente, come immagino tutti spereremmo non solo per loro ma perfino per noi stessi e tutti gli umani che ci son cari. E io riesco a vedere che è possibile, perché so che gli animali somatizzano molto le nostre emozioni, quindi figurarsi se le angoscie, il dolore, i dubbi, tutto quello che ci puà attanagliare in quei momenti non influisce anche su come sarà il momento del passaggio, per loro. intendo, più sereni riusciamo a essere noi, più presenza amorevole riusciamo a dar loro in quei momenti, più sarà possibile che loro si lasciano semplicemente andare, senza dover manifestare tanta difficoltà.. ho avuto la fortuna di vederlo una volta con una micia che se ne è andata alla bell'età di almeno 27 anni, si è spenta nel sonno. alla conferenza una donna ha raccontato di come lei e il marito abbiano accompagnato in quei momenti la loro cagnona che aveva un tumore e di come sia stata un'esperienza possibile. non si tratta di lasciarli soffrire più a lungo, spero di essermi spiegata su questo, come anche che non giudico chi sceglie l'eutanasia, comprendo che a volte sentiamo non sia possibile far altro. ma sono certo felice che ci siano sempre più persone che fanno una scelta diversa. che richiede penso un sacco di presenza a se stessi e pure grande conoscenza di se stessi, nonché la capacità di essere responsabili (cioè in grado di agire al meglio in risposta a ciò che ci accade).. non è semplice. ma, quanto più bello sarebbe poter far pace anche con quei momenti che la vita inevitabilmente ci porta?, dove il dolore ci sarà certo comunque, ma i rimpianti invece almeno io preferirei non ci fossero..
 

angieconiglia

Giardinauta
Purtroppo essendo stata scelta nell'assistere animali molto delicati e non conosciuti (12 anni fa era peggio ora stiamo migliorando) bene a livello veterinario ho dovuto accompagnare parecchi amici sul ponte arcobaleno.
Con alcuni sono riuscita a stare vicino a loro nel grande salto a casina da tranquillini per altri ho dovuto purtroppo optare per la "dolce morte".
Gli animali con cui ho diviso la vita sono criceti, cavie e conigli e anche un piccione (picci .. favoloso!) che però ha scelto giustamente la libertà una giornata tiepida di Marzo.
Con questi animali si può intervenire ben poco a livello di antidolorifici, se aumenti nel caso il dosaggio di oppiacei rischi di accompagnarli per mano tua in malo modo..
poi dipende dalle patologie.
L'ultima spina nel cuore me l'ha piantata Cacao, a gennaio 2011 mi portano un coniglietto abbandonato in un posteggio. Ha una zampa penzoloni. Corsa dal veterinario .. il giorno dopo amputazione. La ferita non guariva per infezione già insita nel coniglio (pasteurella multocida) siamo andati a/r tutti i giorni dal veterinario per 3 mesi. Alla fine giunge la sperata guarigione..
Passiamo 2 mesi di calma, poi sento un gonfiore da ascesso nella mandibola. Ascesso degenerato in Osteomielite del cranio. E di lì parte l'altra via crucis. Fra operazioni e medicazioni, estrazione degli incisivi siamo andati avanti fino al 5 febbraio 2012. Il veterinario ed io a rintracciare farmaci abbiamo fatto l'impossibile. Il 5 febbraio le mucose della bocca erano nere e non mangiava più. Quel giorno con tutto il mio amore le ho tenuto la zampina mentre una mano pietosa lo aiutava ad attraversare il ponte.
Questo per dire.. che secondo me non sempre si può camminare naturalmente insieme sempre fino alla fine.
Wilma
 
Ultima modifica:

elena_11293

Master Florello
Purtroppo essendo stata scelta nell'assistere animali molto delicati e non conosciuti (12 anni fa era peggio ora stiamo migliorando) bene a livello veterinario ho dovuto accompagnare parecchi amici sul ponte arcobaleno.
Con alcuni sono riuscita a stare vicino a loro nel grande salto a casina da tranquillini per altri ho dovuto purtroppo optare per la "dolce morte".
Gli animali con cui ho diviso la vita sono criceti, cavie e conigli e anche un piccione (picci .. favoloso!) che però ha scelto giustamente la libertà una giornata tiepida di Marzo.
Con questi animali si può intervenire ben poco a livello di antidolorifici, se aumenti nel caso il dosaggio di oppiacei rischi di accompagnarli per mano tua in malo modo..
poi dipende dalle patologie.
L'ultima spina nel cuore me l'ha piantata Cacao, a gennaio 2011 mi portano un coniglietto abbandonato in un posteggio. Ha una zampa penzoloni. Corsa dal veterinario .. il giorno dopo amputazione. La ferita non guariva per infezione già insita nel coniglio (pasteurella multocida) siamo andati a/r tutti i giorni dal veterinario per 3 mesi. Alla fine giunge la sperata guarigione..
Passiamo 2 mesi di calma, poi sento un gonfiore da ascesso nella mandibola. Ascesso degenerato in Osteomielite del cranio. E di lì parte l'altra via crucis. Fra operazioni e medicazioni, estrazione degli incisivi siamo andati avanti fino al 5 febbraio 2012. Il veterinario ed io a rintracciare farmaci proibiti per uso veterinario in italia abbiamo fatto l'impossibile. Il 5 febbraio le mucose della bocca erano nere e non mangiava più. Quel giorno con tutto il mio amore le ho tenuto la zampina mentre una mano pietosa lo aiutava ad attraversare il ponte.
Questo per dire.. che secondo me non sempre si può camminare naturalmente insieme sempre fino alla fine.
Wilma

sì wilma, anch'io non credo sia per nulla semplice stabilire una per tutte che lo si può sempre fare in modo diverso...

io ne sto parlando per il fatto che molti vet ancora propongono l'eutanasia anche quando c'è ancora molto da poter fare (la storia di camilla che piera ci ha raccontato ne è un esempio lampante.. => http://forum.giardinaggio.it/cani/144417-ennesimo-abbandono.html) e quando magari non c'è più nulla da fare ma può essere cmq più dolce. in fondo non lo sto affermando io basandomi solo sul mio sentire personale, ne parlano dei veterinari con esperienza decennale e ventennale nella cura degli animali che normalmente vivono nelle nostre case e quelli che ho conosciuto io non lo stanno operando nel loro lavoro così per superficialità, anzi..

cmq, l'ho detto anche prima, non ho alcun giudizio su chi sceglie per l'eutanasia.
 

parsifal

Maestro Giardinauta
Bellissima lettera che riempie il cuore e che descrive tutto l'amore che ci può essere tra noi e i nostri amici a quattro zampe.
Io purtroppo mi sono trovato a dover abbracciare e coccolare un cane o un gatto nel momento del passaggio.
Devo dire che ho avuto la sensazione di percepire la loro tranquillità, come se volessero farci sentire che il distacco materiale è solo momentario e che si trasforma poi in un legame piu profondo e incancellabile.
 

angieconiglia

Giardinauta
sì wilma, anch'io non credo sia per nulla semplice stabilire una per tutte che lo si può sempre fare in modo diverso...io ne sto parlando per il fatto che molti vet ancora propongono l'eutanasia anche quando c'è ancora molto da poter fare (la storia di camilla che piera ci ha raccontato ne è un esempio lampante..

Con quest'affermazione Elena.. sfondi una porta aperta, per chi ha goduto della compagnia di questi "figli di un Dio minore" sà che per gli esotici il mondo della sanità se così si può chiamare è (per dare un'ordine di idee) 300 volte peggio di gatti e cani. Gli esotici rischiano di essere eutanisizzati per il problema più banale.. perchè l'ignoranza è ancora imperante! Purtroppo quando si ha un'animale in casa non si può essere approssimativi secondo me. Se capiti nelle mani sbagliate il tuo animale ci rimette. Per questo bisogna essere preparati, cercare di sapere tutto il possibile in modo da poter valutare e pesare la scelta.. che non venga fatta di "pancia" a seconda della gravità della patologia e quanto il peloso possa ancora condurre un'esistenza accettabile.
 
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