Dispiace anche a me tantissimo. E pensare che quando mi sono trasferita la trovavo, pur bella, un po' fuori luogo in un giardino di una casa in campagna; mi dava un po' l'idea di una certa pretenziosità.
Poi mi ci sono affezionata a quella sentinella svettante, a quel ciuffo di foglie lassù in alto e, forse, persino alla miriade di "palline"gialle che dovevo continuamente togliere dal pavimento e che ho sempre pensato -sicuramente sbagliando-fossero datteri mai nati.
E, poi, era splendida in primo piano con lo sfondo del cielo nelle mie folto all'arcobaleno o alle scie degli aerei che a volte parevano incrociarsi.
Che la farfalla sia quella, Pluteus, non ho dubbi perché, sebbene mi facesse un po' impressione, ho aperto le ali dell'esemplare che ho trovato in terra morto ed era inconfondibile.
Un altro esempio di incuria e distruzione della natura a cui assisto anno dopo anno.
Questa mattina sotto allo splendido castagno che in questo periodo creava un tappeto di grandi castagne ne ho raccolte tre cercandole intorno per il terreno con ricci già pressoché secchi; ho dato un'occhiata alle olive in un terreno accanto (un vicino mi aveva detto che le sue offrivano uno spettacolo indecoroso tanto che non le avrebbe raccolte come pure l'uva con la maggioranza dei grappoli già marciti) ed erano quasi tutte rinsecchite. Tante piantine di basilico ho interrate in momenti successivi nell'orto tante non sono cresciute rimanendo piccole e con le foglie bruciate tanto che in cucina sono "sopravvissuta" con una pianta in vaso; dai 5 alberi di fichi che ho nel mio terreno avrò ricavato una quindicina di frutti alcuni dei quali già scuri all'interno mentre tanti ne son caduti prima di maturare, le mele son cadute quasi tutte; il mio alberello di Abutilon che ancora non ha smesso di fiorire abbondantemente (una delle poche consolazioni) non ha portato a maturazione nemmeno un frutto e non riesco a raccoglierne i semi.............
Ci sono momenti nei quali me ne sto seduta in giardino, mi guardo intorno e mi chiedo a quale pianta toccherà il degrado il prossimo anno e sento, pian piano affievolirsi l'entusiasmo e l'amore per tutto quel "verde" che ho impiantato e curato in questi 14 anni e mi chiedo se non verrà il momento di tornarmene a Roma per non assistere a questo degrado.
E non sono solo io ad essere così pessimista, la delusione e il timore che non si tratti di "annate" storte ma di un'escalation di degradazione del suolo, danni da microorganismi, fattori atmosferici avversi ricorre spesso nei discorsi che si fanno.
Mi auguro,comunque, che si tratti di un eccesso di pessimismo ma.......................