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"estivazione"

E

EMY

Guest
Vorrei chiedere ai più esperti qualche lume sul fenomeno dell'estivazione. Visto che le piante quando fa troppo caldo smettono di vegetare, come in inverno, mi sembra logica la sospensione delle concimazioni. Ma a "logica" mi verrebbe anche di sospendere le irrigazioni, come si fa d'inverno. Siccome però questo mi sembra un controsenso, volevo qualche "illuminazione" su come comportarsi, anche perchè con questi caldi improvvisi in periodi strani come sta succedendo quest'anno, non vorrei aggiungere danni ai danni :D
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao Emy,
se ben ricordo il termine 'estivazione' si applica agli animali e per il gran caldo siamo 'estivati' pure noi umani, quindi pretendere una risposta dopo meno di 6 ore mi sembra un pò eccessivo ;) .
Negli animali il fenomeno comporta il rallentamento marcato di tutte le attività, entrando in una specie di letargo ed in cui per tenere il 'motore' al minimo vengono bruciate le riserve accumulate. Nelle piante il blocco della vegetazione è dovuto a meccanismi differenti, spesso l'arresto è dovuto ad insufficiente umidità, in relazione con la temperatura, per cui vengono chiusi gli stomi per evitare una eccessiva disidratazione che potrebbe condurre anche alla morte della pianta; mi sembra che in questi casi la soluzione che suggerisci non sia la migliore. Naturalmente questo è un discorso del tutto in generale, bisogna poi vedere specie per specie le varie esigenze di coltivazione, infatti alcune piante "hanno" bisogno di un periodo di riposo (con sospensione delle innaffiature) nei periodi più caldi.
Pietro Puccio
 
E

EMY

Guest
E grazie Pietro! Proprio da te mi aspettavo una risposta! Veramente il termine "estivazione" l'ho sentito citare diverse volte durante il corso di giardinaggio alla Scuola Agraria di Monza, ma come spesso succede "a scuola", si prendono gli appunti senza ragionare, poi quando arrivi a far pratica scopri che ti mancano un sacco di nozioni. Dicevo questo perchè osservando il mio balcone disastrato ho notato che le piante non stanno assolutamente crescendo, addirittura le begonie sono li con i fiori mezzo sbocciati che non si aprono del tutto, i gerani non fanno nuovi boccioli, le Hemerocallis sono dei ciuffi verdi e basta (hanno fiorito abbondantemente a maggio...ora basta!). Quindi osservando e ragionando ho partorito quest'idea balzana del sospendere, o per lo meno ridurre, le innaffiature... non vorrei che Botyris, peronospora & C. fossero ANCHE favorite dal terreno che rimane umido più a lungo, dato che le piante non bevono. Perbacco, dici che ho preso un colpo di sole? :confused:
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Emy, molto probabilmente il termine prima riferito agli animali è stato esteso alle piante, come successo in altri casi, posso quindi non essere aggiornato. Per quel che riguarda la questione fondamentale, bisogna al solito riferirsi alle singole specie, per es. gli Hemerocallis rimangono in fioritura solo per circa un mese, finito questo periodo non fioriranno più fino alla prossima stagione, caldo o non caldo, ma continuano a vegetare e si devono quindi continuare innaffiare. Esistono piante erbacee provenienti da ambienti con temperature estive fresche in cui la sintesi clorofilliana si blocca a temperature più basse di quelle provenienti dai tropici, ma questo non significa che possono essere lasciate totalmente asciutte come le piante deserticole. Per begonie e gerani, che io non coltivo e quindi conosco molto poco, non mi sembra che si possano sospendere le innaffiature per diverse settimane senza danno, mentre per i Lithops, ad es, si devono sospendere proprio nel periodo più caldo dell'estate. E così via. In conclusione, non è che non si vogliono dare indicazioni generali, è che non si possono dare, se si deve essere corretti, perchè non solo le condizioni di coltivazione variano con la specie, ma anche con l'ambiente. In teoria, senza offesa per nessuno, un buon 'giardinauta' prima di acquistare una pianta, dovrebbe informarsi delle sue caratteristiche generali ed esigenze e valutare se ciò che può offrire può essere sufficiente alla sopravvivenza.
Pietro Puccio
PS: il terreno non deve, salvo casi (specie)particolari, essere costantemente bagnato, ma almeno i primi strati devono potersi asciugare tra le innaffiature; inoltre i tempi di 'asciugatura' del terreno non dipendono solo dalle piante, ma anche (e non poco) dalla umidità ambientale e dalla presenza o meno di ventilazione.
 
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