Quando parlo di sofferenza parlo del dolore che provo ogni volta che mi trovo davanti a qualche cosa di brutto e che mi fa star male. Sono felice di sfamare e curare i miei randagi ma ogni volta che li lascio provo una stretta al cuore, mi chiedo, li rivedrò? Il dolore che provo ogni volta che trovo un micio volato sul ponte dell'arcobaleno, investito da un'auto come è successo a Cesira, una randagia della colonia o di un gattino morto chissà come. Di gatti che scompaiono nel nulla, di gattini nati e spariti, è questa la sofferenza di cui parlo. Due anni fa, una colonia di cui mi occupavo da diversi anni è stata sterminata col veleno, il ricordo di quei gatti è sempre presente nei miei pensieri. Io abito in campagna, in una villetta bifamiliare e anche la mia vicina fa sempre un sacco di storie con i miei mici, nemmeno le rispondo più, è fiato sprecato, i miei cani vivono liberi nei loro spazi recintati, due di loro, le femmine più anziane vivono in casa con noi.