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Donne italiane e dignità

Miche

Aspirante Giardinauta
Le pari opportunità non esistono più nemmeno per gli uomini.
Io sono profondamente disgustato perchè essendo maschio non potrò mai fare i seguenti lavori: segretario, commesso, barista, impiegato, e neppure certi lavori di fabbrica. I datori di lavoro cercano solo donne. Lo so, è illegale se lo dichiarano (e quindi il 90% degli annunci di lavoro sarebbero illegali), ma anche se la ricerva è rivolta ai due sessi il selezionatore piò fare comunque quello che vuole.
Ho compreso quando mi hanno detto che pur avendone i requisiti non potevo fare il maestro d'asilo (in fondo si chiama scuola materna, non paterna!), ma essere di fatto tagliato fuori da quasi tutti i lavori che potrei fare mi fa rimpiangere di non essere una donna. Di basso livello magari, ma per lo meno un lavoro ce l'avrei.
 

Vagabonda

Florello Senior
ma non è vero miche! Io vedo una marea di impiegati, insegnanti, baristi.... non rimpiangere di non essere donna per questi motivi, credimi.
 

moonflower

Aspirante Giardinauta
Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!
Stai scherzando vero?!?!?
La disoccupazione in italia colpisce le donne molto più degli uomini, e che quei lavori sian in mano alle donne non è verissimo, a roma in via del corso è pieno di commessi uomini anche nei negozi di intimo (li però son tutti gay).
http://www.manageronline.it/articoli/vedi/2344/italia-disoccupazione-sotto-la-media-ue-ma/
http://www.mondofinanzablog.com/2010/01/12/disoccupazione-femminile-in-italia-una-donna-su-due-non-lavora/

La verità è che vogliono risparmiare, nel mio campo cercano quasi tutti i ragazzini, cosi da fargli fare stage non retribuiti o con un rimborso spese... e sono aggiornati i giovanissimi non hanno una famiglia da mantenere o una casa da comprare e quindi per quanto possano pretendere, il livello di pretesa non sarà mai come quello di un adulto autosufficente.

Per ognuno di noi hanno una scusa diversa...
 

Pin

Master Florello
Miche, la situazione lavoro è uguale per entrambi i sessi, con una flessione per le donne.
Mio figlio aveva una maestro d'asilo.
La donna è più discriminata, perchè rimane incinta e quindi assenza per maternità, allattamento, malattie dei figli. Senza contare che tutte queste "assenze" sono pagate dall'inps e non dal datore di lavoro, ma poco importa.
Spesso la donna è scartata in quanto fertile.
Di uomini segretari, commessi, impiegati, baristi, c'è pieno ovunque.
Dimmi che è difficile trovare un qualunque lavoro e ti do ragione, ma non che non puoi farli.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Miche, la situazione lavoro è uguale per entrambi i sessi, con una flessione per le donne.
Mio figlio aveva una maestro d'asilo.
La donna è più discriminata, perchè rimane incinta e quindi assenza per maternità, allattamento, malattie dei figli. Senza contare che tutte queste "assenze" sono pagate dall'inps e non dal datore di lavoro, ma poco importa.Spesso la donna è scartata in quanto fertile.
Di uomini segretari, commessi, impiegati, baristi, c'è pieno ovunque.
Dimmi che è difficile trovare un qualunque lavoro e ti do ragione, ma non che non puoi farli.


e la quota a carico del datore di lavoro? non tutto l'importo è carico dell'INPS
la maternità è un costo anche per l'azienda, la riassorbi se copri con un sostituto, ma resta il costo e il disagio di addestrare una persona a copertura
la malattia NON è tutta a carico INPS

l'azienda ragiona solo in funzione dell'utile, se non avesse il problema maggior costo pensi davvero che alcuni datori di lavoro farebbero tutte ste storie per evitare di avere donne in maternità?


io sono la classica donna NON solidale
sono 4 anni che subisco le varie (2) maternità della collega... e le subisco nel vero senso della parola, inclusi discorsi del tipo " ma tu non hai figli"
potrà essere nobile finchè vuoi avere figli, ma non ho capito per quale motivo IO personalmente debba accollarmi il costo (emotivo)e i problemi organizzativi di una scelta NON mia
se permetti la cosa non mi va sempre bene

poi magari rischi di trovarti con commenti del tipo... chissà che ha fatto quella per far carriera + di me...
mbah non so, magari il doppio delle tue ore/giorni di lavoro
l'essere assente per diversi mesi, con tutta la buona volontà dei superiori, non aiuta certo a proseguire nella carriera, e questo senza dover scomodare la discriminazione.

poi c'è la discriminazione, perchè c'è, ma non è tutta discriminazione, ci sono anche i conti nudi e crudi
 

moonflower

Aspirante Giardinauta
La donna è più discriminata, perchè rimane incinta e quindi assenza per maternità, allattamento, malattie dei figli. Senza contare che tutte queste "assenze" sono pagate dall'inps e non dal datore di lavoro, ma poco importa.

La donna è discriminata anche perchè le cure parentali non solo verso la prole, sono considerate una sua prerogativa.
Risparmiare sul welfare state vuol dire anche convincere le donne a stare a casa.
 

Vagabonda

Florello Senior
ema non ho capito per quale motivo IO personalmente debba accollarmi il costo (emotivo)e i problemi organizzativi di una scelta NON mia
se permetti la cosa non mi va sempre bene

l'essere assente per diversi mesi, con tutta la buona volontà dei superiori, non aiuta certo a proseguire nella carriera, e questo senza dover scomodare la discriminazione.

infatti non è giusto, dovrebbe essere la società, lo stato, la ditta a dover sopperire la mancanza. Fare figli è importante, saranno loro che pagheranno le pensioni, una nazione che invecchia non "serve" a nessuno, i bambini e i ragazzi sono il futuro anche di chi i figli non ce li ha. Certo è vero che poi c'è chi si approfitta, soprattutto nel pubblico, io ho una amica che è dipendente pubblico e si è messa in maternità fin dal primo mese, la bimba è nata a maggio e lei ancora non rientra, mi sembra non prenda lo stipendio comunque ora hanno dovuto assumere un'altra persona per quel ruolo, lei poi magari rientra e così la spesa è doppia. Però la maternità è un diritto e va tutelato. Se le aziende si decidessero di fare come in tanti altri posti, con gli asili aziendali ci sarebbero tanti problemi in meno. Sentivo tempo fa un servizio sulla norvegia o svezia non ricordo, dove le donne spesso fanno più carriera degli uomini e hanno tutte una media di 2 o 3 figli, eppure l'orario è talmente flessibile per queste donne che riescono a fare tutto, con competenza e professionalità. Insomma, io credo che la maternità debba essere vista come uno stato normale di una donna, non come un ostacolo, se ci riescono altri paesi perchè noi no?
 

Miche

Aspirante Giardinauta
Lo ribadisco. Aprite qualsiasi sito di annunci di lavoro e contate quante commesse, impiegate, operaie cercano, poi raffrontate il numero a quello dei corrispettivi maschili per le stesse mansioni.
Magari nella mia zona la situazione è diversa rispetto alla vostra, ma baristi o commessi maschi non credo siano di più delle donne camioniste.
 
M

mammagabry

Guest
anche qui ultimamente cercano baristi donne perche' cercano la bella presenza anche a scapito della bravura,ci sono un paio di esempi a pescara dove hanno assunto ragazze inesperte(anche tardone che non imparano)al posto di uomini magari bruttini ma bravi e con tanta esperienza(e qua non si sprecano nemmeno a pagarli di piu' per la bravura,see figurati!!!)anche al posto di mio marito che e' pure bello!!!!

mi sto ricordando che ho letto una notizia di un proprietario di un locale(mi pare stabilimento marino)che per assumere la barista nuova ha organizzato una sfilata in bikini con i clienti come giuria,bell'esempio di discriminazione che ne dite??!!
 
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Master Florello
e la quota a carico del datore di lavoro? non tutto l'importo è carico dell'INPS
la maternità è un costo anche per l'azienda, la riassorbi se copri con un sostituto, ma resta il costo e il disagio di addestrare una persona a copertura
la malattia NON è tutta a carico INPS

l'azienda ragiona solo in funzione dell'utile, se non avesse il problema maggior costo pensi davvero che alcuni datori di lavoro farebbero tutte ste storie per evitare di avere donne in maternità?


io sono la classica donna NON solidale
sono 4 anni che subisco le varie (2) maternità della collega... e le subisco nel vero senso della parola, inclusi discorsi del tipo " ma tu non hai figli"
potrà essere nobile finchè vuoi avere figli, ma non ho capito per quale motivo IO personalmente debba accollarmi il costo (emotivo)e i problemi organizzativi di una scelta NON mia
se permetti la cosa non mi va sempre bene

poi magari rischi di trovarti con commenti del tipo... chissà che ha fatto quella per far carriera + di me...
mbah non so, magari il doppio delle tue ore/giorni di lavoro
l'essere assente per diversi mesi, con tutta la buona volontà dei superiori, non aiuta certo a proseguire nella carriera, e questo senza dover scomodare la discriminazione.

poi c'è la discriminazione, perchè c'è, ma non è tutta discriminazione, ci sono anche i conti nudi e crudi


Si può ribaltare il discorso la Tua scelta di non avere figli, deve ricadere su di me e non permettermi di averne?
I conti nudi e crudi non dovrebbero esserci in certe situazioni. Mettere al mondo dei figli significa anche far andare avanti il mondo, o ci fermiamo qui?
Non so se la tua collega due volte mamma, lavorerebbe come te anche se non fosse mai stata in maternità.
Le battute sugli avanzamenti sono parte del gioco.
E' squallido comparare un figlio a dei conti aziendali,questo non dovrebbe succedere in una società avanzata
 

Manu1

Maestro Giardinauta
Miche ma questa non è discriminazione, è che in molti posti la figura femminile è piu adatta. Per l'accoglienza è piu facile "fidarsi" di una donna, è piu rassicurante. Mio maritoha una palestra, e per moltissime mansioni d'accoglienza ha visto che alle donne ci si affida molto di piu, si è a proprio agio, con gli uomini si tende a non essere a proprio agio, ma non parliamo di discriminazione, è una caratteristica. La discrminazione è roba pesante, basata su preconcetti inventati e razzismi, ma se una categoria è piu indicata a certi lavori di un'altra, beh...
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Si può ribaltare il discorso la Tua scelta di non avere figli, deve ricadere su di me e non permettermi di averne?
I conti nudi e crudi non dovrebbero esserci in certe situazioni. Mettere al mondo dei figli significa anche far andare avanti il mondo, o ci fermiamo qui?
Non so se la tua collega due volte mamma, lavorerebbe come te anche se non fosse mai stata in maternità.
Le battute sugli avanzamenti sono parte del gioco.
E' squallido comparare un figlio a dei conti aziendali,questo non dovrebbe succedere in una società avanzata

Sono completamente d'accordo su tutto.
L'avere figli è naturale come il mangiare e bere.
Se io non lo voglio fare e voglio digiunare come Prahlad Jani, non devo però far sentire in colpa gli altri.
Devo rendermi conto che la mia scelta è legittima, ma diversa dallo stato naturale delle cose e quindi io non posso recriminare.
L'avere figli rientra nella natura e nello svolgersi naturale della vita.
Dire poi che due o tre anni (al massimo!) di assenza su una carriera di 35 (40?) siano una pregiudiziale seria...mi sembra piuttosto che tutto questo sia frutto di una visione piuttosto ottusa, a breve termine e utilitaristica.


Questo detto da una che non ha figli, non ha in previsione di averne e neanche ne ha voglia.
 

pa0la

Florello
bon, io ho figli
sono datrice di lavoro di donne che hanno figli, mi scappa da ridere quando si parla di asili aziendali
chi se li può permettere? solo la grande azienda, che è anche quella che meno "soffre" le assenze per maternità
una piccola azienda dove nasce un bambino ogni tanto che fa? si accolla i costi del nido?!?!? non scherziamo, se tanto tanto può non si accolla neppure quelli della sostituzione per maternità
e le poche sostituzioni che abbiamo fatte sono sempre diventate assunzioni a tempo indeterminato
Adesso in maternità ci sono due persone, la settimana scorsa l'abbiamo fatto l'asilo aziendale.....nel senso che si sono messe daccordo e sono arrivate con i bebè a farli conoscere.....abbiamo perso la giornata, tutti rimbecilliti dietro a due bambolotti
poi dato che proprio non la potevamo perdere tutta i bambolotti sono stati a turno seduti un po' su una scrivania un po' sull'altra.....in sostanza ce li siamo litigati :D
è vero ci sono realtà dove la maternità è penalizzante, piuttosto che ridurmi a quello chiudo bottega

e ti dirò Spulky, a chi mi è venuto a dire che si doveva sobbarcare il disagio di una maternità altrui (tra l'altro era un uomo) e ha tentato di dirci che quello che gli stavamo chiedendo gli cambiava la vita non abbiamo avuto nessuna esitazione a rispondere che sei mesi di modifica di orari o mansioni non cambiano la vita, mettere al mondo il primo figlio cambia la vita
 

Vagabonda

Florello Senior
bon, io ho figli
sono datrice di lavoro di donne che hanno figli, mi scappa da ridere quando si parla di asili aziendali
chi se li può permettere? solo la grande azienda, che è anche quella che meno "soffre" le assenze per maternità
una piccola azienda dove nasce un bambino ogni tanto che fa? si accolla i costi del nido?!?!? non scherziamo, se tanto tanto può non si accolla neppure quelli della sostituzione per maternità

bè, io ho conosciuto persone con ditte molto piccole, ma che si sono attrezzate; le mamme dovevano affidarsi ad asili o baby sitter, a pagamento, quello che hanno fatto è stata ricavare una saletta per i bimbi, con una persona addetta al loro controllo e passatempo, il tutto a pagamento, cioè pagando la ragazza e una quota per le spese di gestione della saletta. Ora non so se è legale, penso di sì, però.
 

Mor@

Moderatrice Sez. Cactacee e Succulente
Membro dello Staff
e ti dirò Spulky, a chi mi è venuto a dire che si doveva sobbarcare il disagio di una maternità altrui (tra l'altro era un uomo) e ha tentato di dirci che quello che gli stavamo chiedendo gli cambiava la vita non abbiamo avuto nessuna esitazione a rispondere che sei mesi di modifica di orari o mansioni non cambiano la vita, mettere al mondo il primo figlio cambia la vita

Grande Paola! :hands13:
L'azienda dove lavoro ha pochi dipendenti, eppure io non ho avuto troppe difficoltà a farmi due maternità, aspettativa facoltativa compresa. E nessuno ha avuto da ridire, perché tutti sanno che sono le donne a fare figli (fisicamente), compresi gli uomini che ci sono passati con le loro mogli :eek:k07:
Si è trattato di un periodo in cui probabilmente si sono dovuti sobbarcare un po' più di lavoro (e io mille telefonate a casa :storto:), ma finché è permesso dalla legge consiglio a tutte le donne di fare altrettanto (sempre nei limiti del possibile ovviamente).
Tra l'altro ci sono donne con figli che hanno fatto carriera lo stesso :rolleyes:...
 

Manu1

Maestro Giardinauta
io quando ho avuto mia figlia, sono mancata parecchio dal lavoro (non retribuita), e al mio ritorno mi hanno sistemato ben bene l'orario in modo che dessi le dimissioni. Mi ha fatto molto male, perchè era un'azienda a cui avevo dato tanto (e viceversa)e speravo avessero la pazienza di aspettare quei due tre anni canonici di malattie varie dei bimbi e inserimenti vari, perchè potessi tornare a pieno regime. Ho trovato un altro lavoro, meno gratificante ma piu funzionale per il mio ruolo di madre (che in certi anni DEVEessere una priorità). Ma non so se mai potrei essere equiparata a una donna senza figli, o ad un uomo, la mia disponibilità non sara mai la stessa. Ma sicuramente quando sono in ufficio, rendo il triplo, perchè so bene di dover finire il mio lavoro nel tempo stabilito, e non un secondo di piu, non potendomi permettere(per questioni di tempo) di fare straordinari. Comunque, i primi anni di maternità sonos tati molto molto pesanti, erano scontenti tutti, datori di lavoro, mia figlia, io, è dilaniante. La maternità dovrebbe essere piu lunga è innaturale e deleterio lasciare un figlio a tre mesi, dovrei poter stare, come in altri paesi, almeno un anno a casa, sicuramente pagata meno, ma un anno, Un giorno chiesi alla pediatra cosa potevo fare per le febbri continue della bimba e lei mi disse "stia a casa con lei, è l'unica cura".)
 

moonflower

Aspirante Giardinauta
A parte che in alcuni paesi in europa c'è il permesso per maternità che può essere usato anche dal padre... quindi superato l'allatamento si potrebbe tranquillamente dividersi orari e giorni... cosa che son sicura farebbe piacere a molti papà, ma non vorrei la virilità del maschio italiano sia cosi messa in pericolo....

Poi la maternità è un bene della società non dell'azienda per lei è un problema, dovrebbe essere lo stato a colmare il dislivello con quello che è chiamato welfare state, altrimenti lo stato a cosa serve? in italia le donne che escono fuori dal mercato dopo non rientrano, in altri paesi riescono meglio.

Anche prevedere un sussidio e un reinserimento obbligatorio nell'ambito lavorativo potrebbe essere una soluzione (ok si stò sognando). Perchè (e ora qui mi sbranerete) ci sono anche donne poco corrette, ne conosco che dopo aver firmato un contratto nell'arco di 12 mesi:sposate - viaggio di nozze - incinte. Ora credo che se queste donne avessero avuto la possibilità prima di fare figli e poi di entrare nel mercato del lavoro, lo avrebbero fatto.
Ora non potete dirmi che la voglia di sposarsi e fare figli è arriva dopo il contratto, si stà aspettando la situazione per poterlo fare, queste situazioni sono una catena di scorrettezze, non è corretto che una società civile ti metta in condizioni di non poter creare una famiglia, non è corretto che tu tratti un posto di lavoro alla stregua di un sussidio un'azienda non è un'associazione di sostegno, non è corretto che l'azienda ti faccia discriminazioni.

Il torto in alcuni casi non è totalmente da una parte o dall'altra ma dalla parte di chi non crea una struttura per la tutela della maternità, cioè dello stato, ma al nostro stato che le donne stiano a casa fà comodo.
Non ci sono donne forti che fanno pressioni, non ci sono donne solidali che difendono il sacrosanto diritto alla maternità.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
moonflower, hai pienamente ragione, se le donne avessero potere, ma quello vero, la società sarebbe strutturata in modo diverso, e incredibilmente i soldi per i loro diritti si troverebbero.
 
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