Il gatto e i rischi in gravidanza dovuti al contagio di toxoplasmosi .. un argomento con molti molti malintesi e mancanza di informazione anche da parte degli addetti ai lavori.
Innanzi tutto, va detto che il 50% delle gestanti italiane, risulta avere gli anticorpi al toxoplasma gondii (fonte: prof.ssa Wilma Buffolano, Dipartimento di Pediatria dell’Università Federico II di Napoli, La toxoplasmosi nell’uomo, 2008.
Cosa è la toxoplasmosi? è un protozoo classificato nel Phylum Apicomplexa, classe Sporozoa, sottoclasse Coccidia.
Gli elementi infettanti di Toxoplasma gondii, sia per gli ospiti intermedi che per gli ospiti definitivi, sono i tachizoiti, i bradizoiti (contenuti nelle cisti tissutali) e gli sporozoiti (contenuti nelle oocisti sporulate).
Quindi, il protozoo presenta diverse vie di trasmissione, ovvero:
. Trasmissione orizzontale per ingestione di oocisti sporulate dall’ambiente.
. Trasmissione orizzontale per ingestione di cisti in carne cruda o poco cotta o in visceri di animali infetti.
. Trasmissione orizzontale di tachizoiti contenuti in sangue e latte (molto rara).
. Trasmissione verticale di tachizoiti via placenta (soprattutto uomo e ovino) o colostro.
Pertanto la toxoplasmosi è sia una food-borne che una water-borne zoonosis.
L’uomo, infatti, può contrarre l’infezione da T. gondii principalmente attraverso l’ingestione di carni crude o poco cotte contenenti le cisti oppure ingerendo alimenti o acqua contaminati dalle oocisti sporulate.
Controllo:
E' possibile limitare la trasmissione di Toxoplasma gondii nell’uomo e negli animali riducendo la contaminazione ambientale da oocisti, la presenza di cisti tissutali nelle carni delle varie specie animali, sia di interesse zootecnico che selvatiche o sinantrope.
E’ anche importante che la popolazione umana acquisisca una maggiore padronanza dei principi igienico-sanitari della prevenzione e una maggiore informazione riguardo i vantaggi di un corretto monitoraggio sierologico prima del concepimento o, almeno, a partire dalle prime fasi della gravidanza. È opportuno, quindi, seguire le regole di base della prevenzione, con particolare riferimento alle gestanti non immuni.
È opportuno che la carne venga consumata dopo adeguata cottura, con raggiungimento della temperatura, a core, di 67°C, oppure dopo congelamento a – 12° C.
La cottura a microonde non garantisce l’inattivazione delle cisti che invece è assicurata dalle corrette procedure di affumicatura, essiccamento e salagione utilizzate per la produzione di salumi.
E’ opportuno lavarsi accuratamente le mani dopo aver maneggiato carni crude ed eseguire lo stesso trattamento per gli utensili impiegati.
Le verdure devono essere adeguatamente lavate in quanto potrebbero essere contaminate da oocisti. Durante le pratiche di giardinaggio la terra dovrebbe essere maneggiata con guanti, in quanto potenziale fonte di oocisti.
La lettiera del gatto dovrebbe essere svuotata quotidianamente, lavata e disinfettata in modo tale da evitare la sporulazione delle oocisti eventualmente presenti.
Senz'altro se si attuano delle normali norme di igiene quali evitare di maneggiare le feci di animali e poi mettersi le mani in bocca, dal gatto la toxoplasmosi non si prende, ammesso che il gatto di casa (magari un gatto che non ha mai visto un topo se non nei cartoni animati! e che mangia solo scatolette!!) sia malato.
A spiegare perché il nostro amico Micio può convivere senza rischi per il nascituro è la veterinaria napoletana Paola Serio (gorgonia10@virgilio.it).
Da Il mattino, 2007:
«La toxoplasmosi è una zoonosi, cioé una malattia trasmessa dall’animale all’uomo, causata dal Toxoplasma goondi. Il parassita può infettare numerosi animali mammiferi, uccelli, rettili e molluschi. Purtroppo il principale imputato nella trasmissione della malattia all’uomo è stato sempre considerato, anche se erroneamente, il gatto. Per questo motivo, durante la gravidanza, lo specialista consiglia alla gestante di allontanare il fedele amico, senza dare delucidazioni chiare e competenti in materia e spesso e volentieri senza un valido motivo, causando ansia e dispiacere. Così il povero animale, che fino a quel momento aveva una casa e dei padroni amorevoli, a causa della scarsa informazione, si ritrova per strada a fare i conti con un destino ormai segnato».
«Fortunatamente oggi le cose sono ben diverse. Recenti studi (British Medical Journal) indicano infatti tra le principali fonti di infezioni (il 63 per cento) il consumo da parte della gestante di carne cruda e semicruda di maiale e di agnello (prosciutto crudo, capocollo, salsicce, salumi in generale, carne salata ed essiccata, carpaccio ecc.). Un’altra importante fonte di trasmissione del parassita è rappresentata dal terreno contaminato dalle feci di animali infetti.
Buona regola per la gestante è quella di lavare sempre e accuratamente sia la frutta che le verdure, nonché le mani dopo aver svolto attività di giardinaggio: se portate le mani inavvertitamente alla bocca e agli occhi possono veicolare in questo modo il parassita. Visto che nella maggior parte dei casi il gatto di casa viene alimentato con scatolame, il rischio di essere portatore del parassita è alquanto improbabile».
Se è invece un gatto che vive in semilibertà, trascorre cioè parte del suo tempo fuori dalle mura domestiche gironzolando in strada o nei giardini, e quindi a rischio di contatto con il parassita, basterà un semplice esame del sangue per svelarne la presenza. Se poi il gatto dovesse risultare positivo alla toxoplasmosi, con una semplice terapia e con un po’ di attenzione il rischio di contagio verrà azzerato. Rimuovere la lettiera quotidianamente (le cisti del parassita schiudono e si rendono infettanti dopo tre giorni) indossando dei guanti, ma anche limitare le effusioni (baci e carezze eccessive) ci permetteranno di convivere serenamente con il nostro gatto.
Con il quotidiano rispetto delle norme igieniche - conclude Paola Serio - e un consulto specialistico con il proprio veterinario di fiducia, si potranno superare le paure e vivere una gravidanza felice insieme al nostro fedele amico».
Spero di aver chiarito il discorso gatto e gravidanza.