RosaeViola
Master Florello
Provo a scrivervi qualche informazione, su come stabilire il pH del vostro terreno e come correggerlo.
Partendo dal presupposto che si usi la vecchia e semplice cartina tornasole, che potete trovare in farmacia, potete procedere in questo modo:
- prelevate dei campioni di terreno, in diversi punti del giardino scavando sotto la crosta per almeno 3-5cm. e cercando di non prelevare anche sassi;
- poi, in un contenitore, possibilmente di vetro ben pulito, mettete due cucchiai di acqua distillata ed uno di terra e mescolate bene, almeno per un paio di minuti, per far in modo che terra e acqua, si amalgamino;
- dopo di che, intingete un pezzo di cartina tornasole e aspettate di leggere la reazione, per stabilire il pH.
Questa operazione è quella che io faccio solitamente e devo dire che i risultati sono attendibili.
La procedura di testare il terreno in vari punti è fondamentale perchè scopririte che in punti diversi del giardino possono esservi diversi pH.
I valori di pH variano da 1 a 14 e, in base ai valori, si classificano 3 macrotipologie di reazione:
- terreni acidi -valori da 1 a 6.8-
- terreni neutri -valori tra 6.8 e 7.2-
- terreni basici -valori compresi tra 7.2 e 14-
I terreni migliori sono quelli a reazione neutra nei quali si adattano la maggior parte delle piante.
I terreni acidi presentano solitamente una carenza di calcio, di magnesio ed altre basi.
Possono essere corretti mediante una pratica chiamata calcitazione, che prevede l'apporto di calce viva o carbonato di calcio.
Vale la pena di intervenire con le calcitazioni SOLO quando il pH è minore di 6.
Questa operazione deve essere ripetuta a scadenze regolari, partendo da una calcitazione di fondo e successivamente ogni 2 anni, con calcitazioni di mantenimento.
Poichè vi è carenza anche di magnesio, oltre che di calcio, si potrebbe aggiungere al terreno, della calce magnesiaca, che è formata da ossido di Ca e ossido di Mg nelle giuste proporzioni utilizzabili dalle piante.
I terreni alcalini, possono presentare due diverse tipologie di alcalinità: l'alcalinità costituzionale (causata da un eccesso di ioni calcio e magnesio presenti come carbonati) e l'alcalinità di assorbimento (con una forte presenza di sodio).
Se il carbonato di calcio, presente nel terreno, supera il 5-6% si manifesta in alcune piante, la famosa e tanto temuta dai giardinauti, clorosi ferrica, a causa della insolubilizzazione del ferro, per la presenza del calcio presente.
Per correggere questi terreni, si deve utilizzare la pratica della gessatura, intervento di spandimento sul terreno di gesso (9-10 ql/Ha) oppure polvere di zolfo, che è molto più efficace ed è anche più conveniente per i nostri impieghi.
L'alcalinità di assorbimento (a differenza di quella costituzionale) crea gravi problemi di fertilità, in quanto il sodio impedisce, anche in terreni ricchi di sostanze importanti per la vita di una pianta (come i colloidi), la formazione di una struttura del terreno stabile e pone problemi di fitotossicità alle piante stesse.
Questi terreni necessitano anche di lavaggi con "acqua dolce" per consentire un certo dilavamento dei sali.
L'"acqua dolce" però non deve provenire da quegli "addolcitori" che spesso vengono proposti per diminuire il calcare ( carbonato di Ca e di Mg) presente nell'acqua e che per fare ciò sostituiscono ( attraverso resine sintetiche) gli ioni di calcio con ioni di sodio.
Da qui potete capire perchè, pur usando i terricci per le acidofile, è importante in certe condizioni, l'uso di acqua alleggerita dal sodio, come l'acqua piovana o l'acqua demineralizzata.
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Nel caso, invece, voleste un'analisi completa del vostro terreno, allora dovrete rivolgervi ad un laboratorio specializzato, prelevando una campionatura del vostro terreno in questo modo:
- Il prelievo deve, innanzitutto, essere effettuato dopo alcuni mesi dall'ultima concimazione o dopo le lavorazioni:
- dal terreno da campionare vanno escluse le zone anomale nell'aspetto (colore, tessitura, pietrosità etc.) e vanno escluse le zone ai margini del vostro terreno;
- la modalità di prelievo, deve essere casuale e per asportare la quantità di terra che serve, è sufficiente utilizzare una vanga. Ogni sub-campione non deve contenere i primi 3-5cm. di terreno e quindi va prelevato più sotto;
- i diversi sub-campioni vanno accuratamente mescolati, cercando di eliminare i sassi più grossi. Il campione definitivo, da mandare al laboratorio, deve pesare 1-2Kg.
Spero che possa esservi utile e che sia di chiara comprensione.
Partendo dal presupposto che si usi la vecchia e semplice cartina tornasole, che potete trovare in farmacia, potete procedere in questo modo:
- prelevate dei campioni di terreno, in diversi punti del giardino scavando sotto la crosta per almeno 3-5cm. e cercando di non prelevare anche sassi;
- poi, in un contenitore, possibilmente di vetro ben pulito, mettete due cucchiai di acqua distillata ed uno di terra e mescolate bene, almeno per un paio di minuti, per far in modo che terra e acqua, si amalgamino;
- dopo di che, intingete un pezzo di cartina tornasole e aspettate di leggere la reazione, per stabilire il pH.
Questa operazione è quella che io faccio solitamente e devo dire che i risultati sono attendibili.
La procedura di testare il terreno in vari punti è fondamentale perchè scopririte che in punti diversi del giardino possono esservi diversi pH.
I valori di pH variano da 1 a 14 e, in base ai valori, si classificano 3 macrotipologie di reazione:
- terreni acidi -valori da 1 a 6.8-
- terreni neutri -valori tra 6.8 e 7.2-
- terreni basici -valori compresi tra 7.2 e 14-
I terreni migliori sono quelli a reazione neutra nei quali si adattano la maggior parte delle piante.
I terreni acidi presentano solitamente una carenza di calcio, di magnesio ed altre basi.
Possono essere corretti mediante una pratica chiamata calcitazione, che prevede l'apporto di calce viva o carbonato di calcio.
Vale la pena di intervenire con le calcitazioni SOLO quando il pH è minore di 6.
Questa operazione deve essere ripetuta a scadenze regolari, partendo da una calcitazione di fondo e successivamente ogni 2 anni, con calcitazioni di mantenimento.
Poichè vi è carenza anche di magnesio, oltre che di calcio, si potrebbe aggiungere al terreno, della calce magnesiaca, che è formata da ossido di Ca e ossido di Mg nelle giuste proporzioni utilizzabili dalle piante.
I terreni alcalini, possono presentare due diverse tipologie di alcalinità: l'alcalinità costituzionale (causata da un eccesso di ioni calcio e magnesio presenti come carbonati) e l'alcalinità di assorbimento (con una forte presenza di sodio).
Se il carbonato di calcio, presente nel terreno, supera il 5-6% si manifesta in alcune piante, la famosa e tanto temuta dai giardinauti, clorosi ferrica, a causa della insolubilizzazione del ferro, per la presenza del calcio presente.
Per correggere questi terreni, si deve utilizzare la pratica della gessatura, intervento di spandimento sul terreno di gesso (9-10 ql/Ha) oppure polvere di zolfo, che è molto più efficace ed è anche più conveniente per i nostri impieghi.
L'alcalinità di assorbimento (a differenza di quella costituzionale) crea gravi problemi di fertilità, in quanto il sodio impedisce, anche in terreni ricchi di sostanze importanti per la vita di una pianta (come i colloidi), la formazione di una struttura del terreno stabile e pone problemi di fitotossicità alle piante stesse.
Questi terreni necessitano anche di lavaggi con "acqua dolce" per consentire un certo dilavamento dei sali.
L'"acqua dolce" però non deve provenire da quegli "addolcitori" che spesso vengono proposti per diminuire il calcare ( carbonato di Ca e di Mg) presente nell'acqua e che per fare ciò sostituiscono ( attraverso resine sintetiche) gli ioni di calcio con ioni di sodio.
Da qui potete capire perchè, pur usando i terricci per le acidofile, è importante in certe condizioni, l'uso di acqua alleggerita dal sodio, come l'acqua piovana o l'acqua demineralizzata.
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Nel caso, invece, voleste un'analisi completa del vostro terreno, allora dovrete rivolgervi ad un laboratorio specializzato, prelevando una campionatura del vostro terreno in questo modo:
- Il prelievo deve, innanzitutto, essere effettuato dopo alcuni mesi dall'ultima concimazione o dopo le lavorazioni:
- dal terreno da campionare vanno escluse le zone anomale nell'aspetto (colore, tessitura, pietrosità etc.) e vanno escluse le zone ai margini del vostro terreno;
- la modalità di prelievo, deve essere casuale e per asportare la quantità di terra che serve, è sufficiente utilizzare una vanga. Ogni sub-campione non deve contenere i primi 3-5cm. di terreno e quindi va prelevato più sotto;
- i diversi sub-campioni vanno accuratamente mescolati, cercando di eliminare i sassi più grossi. Il campione definitivo, da mandare al laboratorio, deve pesare 1-2Kg.
Spero che possa esservi utile e che sia di chiara comprensione.