• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Da uomo a uomo [contro la violenza sulle donne]

seya

Master Florello
infatti la cosa peggiore è che è stato detto che "quella" ci stava.
quindi è anche buttana..
risultato: doppia violenza.
e non saprei quale delle due è la peggiore...
 

pollice blu

Giardinauta Senior
infatti la cosa peggiore è che è stato detto che "quella" ci stava.
quindi è anche buttana..
risultato: doppia violenza.
e non saprei quale delle due è la peggiore...

La violenza peggiore è che proprio altre donne si siano accanite di più.........: mamme, sorelle degli stupratori che invece di 'gonfiar loro il faccione' hanno colpevolizzato la ragazza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

Sasti

Florello
A tante viene offerto aiuto e lo rifiutano, provato in prima persona.
Poi ci siamo riusciti, ma quando entrava in ufficio capivamo tutti che non poteva essere DI NUOVO caduta dalle scale, non poteva aver sbattuto da qualche parte.
Aveva la possibilità e non l'ha usata, per anni.
Non è così semplice, sono dinamiche maledettamente complesse

Assolutamente vero.
I meccanismi che scattano in casi simili sono i piu' svariati,
spesso la visione della realta' e' totalmente distorta, deformata dalla dipendenza o dalla vergogna o dal senso di colpa.

infatti la cosa peggiore è che è stato detto che "quella" ci stava.
quindi è anche buttana..
risultato: doppia violenza.
e non saprei quale delle due è la peggiore...

Riguardo a questa vicenda ho visto giorni fa un servizio che definire agghiacciante e' poco...
Stavano quasi per picchiarsi, urlavano, la buttavano in "quella che ci faceva in giro a quell'ora", "tutti sanno che persona e'" e simili amenita'.
Tra i piu' incattiviti c'era una donna,
devo dire che la cosa mi ha impressionata.
 

rootfellas

Florello
grazie per i bellissimi interventi.

in relazione all oscritto chilometrico, vorrei sotolineare come si ponga l'accento sulla cultura del machismo nel 21esimo secolo, quello che (gia il 20esimo veramente) dovrebbe essere il secolo dell'emancipazione dell'equiparazione tra tutte le persone.
Il problema radicato non è che la donna ha paura o non viene ascoltata, il problema è che questa ca.zzo di cultura dove l'uomo deve essere forte deve essere macho, è nato per comandare è discendente di marte il guerriero, finisce per diventare una devianza, e in periodi critici, come quello attuale, la deriva si accentua ancora di più
Non bisogna insegnare alle piccole donne di oggi a denunciare, bisogna insegnare ai piccoli uomini di oggi a non picchiare.
 

margot

Maestro Giardinauta
Le donne non denunciano perchè dopo una violenza sarebbero costretTe a subirne probabilmente un'altra: quella del giudizio della gente.
 
S

scardan123

Guest
Vabbè, quello degli stupratori non c'entra, è un altro discorso, sono ragazzi che si divertono. E' uno dei tanti ex reati ormai depenalizzati, non essere così bigotta, nessuno va in carcere per uno strupro in italia.
O dalla cronaca ti risulta diversamente?
 

daria

Master Florello
A tante viene offerto aiuto e lo rifiutano, provato in prima persona.
Poi ci siamo riusciti, ma quando entrava in ufficio capivamo tutti che non poteva essere DI NUOVO caduta dalle scale, non poteva aver sbattuto da qualche parte.
Aveva la possibilità e non l'ha usata, per anni.
Non è così semplice, sono dinamiche maledettamente complesse



E' terribile Paola, e davvero molto difficile, è così complicato inserirsi in queste dinamiche senza il terrore di provocare -in buona fede, ovvio- ulteriori danni.
L'indifferenza è anche peggio,e una richiesta d'aiuto può non essere colta nei tempi giusti, c'è chi si ritrova improvvisamente catapultata in una nuova realtà da incubo.

Vedevo lei con i lividi, e vedevo lui che negava con molta convinzione,come dire, mi sembrava una tale enormità quello che stava succedendo, che all'inizio dubitavo anch'io...
 

Marco48

Guru Giardinauta
Tratto da http://www.maschileplurale.it/cms/index.php

Sono un uomo e vedo la violenza maschile intorno a me. Vedo anche, però, il desiderio di cambiamento di molti uomini.
Scelgo di guardare in faccia quella violenza e di ascoltare quel desiderio di cambiamento. So che quel desiderio è una risorsa per sradicare quella violenza.
Di fronte alle storie di mariti che chiudono le mogli in casa o le ammazzano di botte, di fidanzati che uccidono per gelosia le proprie ragazze, di uomini che aggrediscono o stuprano donne in un parco o in un garage, non penso "Sono matti, ubriachi o magari i soliti immigrati !", non mi viene da dire: "Quella se l'è cercata!". Tutto questo mi riguarda, ci riguarda.
Quando sento giudicare gli immigrati come una minaccia alle "nostre donne" ricordo che la violenza contro le donne non nasce nelle strade buie, ma all'interno delle nostre case, ed è opera di tanti uomini, italiani e non, che picchiano e uccidono le "proprie" donne.
Quando osservo l'ironia, il disprezzo, la discriminazione che precedono la violenza contro lesbiche e gay non penso: "Facciano quel che gli pare, ma a casa loro". So che mi riguarda, ci riguarda: quell'ironia e quel disprezzo li conosco fin da piccolo, sono una minaccia per chi non si comporta "da uomo".
La libertà di amare chi vogliamo e come vogliamo o è di tutti o non è di nessuno.
Quando penso alle donne, spesso straniere, costrette a prostituirsi, prive di diritti, alla ricerca di difficili vie di uscita, non penso che "rovinano il decoro delle città". Vedo nella loro vita l'effetto di un razzismo che avanza. La prostituzione, scelta od obbligata, parla innanzitutto dei nove milioni di clienti italiani e della sessualità maschile ridotta alla miseria dello sfogo e del consumo.
Credo che la violenza contro omosessuali e trans, la diffusa richiesta di ordine e sicurezza, la crescente ondata di disumanizzazione dei migranti, il razzismo, l'egoismo dilagante, abbiano a che fare con le relazioni tra i sessi: la paura e il disprezzo verso le differenze sono una tossina che avvelena la nostra società. Ogni giorno sento il richiamo verso ogni uomo ad essere complice di questa cultura e ad aderire all'ideologia della mascolinità tradizionale.
Sono stanco della retorica della patria, del nemico e dell'onore, della virilità muscolare e arrogante.
Quando assisto dell'ostentazione di sé da parte di chi usa soldi e potere per disporre delle donne, sento che quell'ostentazione è misera, squallida e anche triste. Sono secoli che gli uomini comprano, impongono, ricattano e scambiano sesso per un posto di lavoro o per denaro. La novità sta nel vantarsene, strizzando l'occhio agli altri uomini in cerca di complicità. Non ci stiamo, e non per invidia o moralismo. Non ci interessa l'alternativa tra il consumo del corpo delle donne e l'autocontrollo perbenista.
Al potere preferiamo la libertà, la libertà di incontrare il desiderio libero delle donne, compreso, eventualmente, il loro rifiuto.
Quando il disprezzo per le donne, l'ostentazione del potere e le minacce contro i gay e gli stranieri diventano modelli di virilità da usare a scopi politici, capisco e sento che devo e dobbiamo reagire: come uomini prima ancora che come cittadini.
Sentiamo la responsabilità di impegnarci, come uomini, contro la violenza che attraversa la nostra società e le nostre relazioni.
Non vogliamo limitarci alle "buone maniere" e al "politicamente corretto". Non ci sentiamo "protettori" né "liberatori". Sappiamo che le donne non sono affatto "deboli".
La loro libertà, la loro autonomia, nel lavoro, nelle scelte di vita, nella sessualità, non sono una minaccia per noi uomini e nemmeno una concessione da far loro per dovere. Sono un'opportunità per vivere insieme una vita più libera e ricca.
Non ci basta dire che siamo contro la violenza maschile sulle donne. Desideriamo e crediamo in un'altra civiltà delle relazioni tra persone, una diversa qualità della vita, libera dalla paura e dal dominio. Vogliamo vivere una sessualità che sia altro dalla conferma della propria virilità e del proprio potere.
Molti uomini hanno finora vissuto questo tentativo di cambiamento individualmente, cercando un modo nuovo di essere padre, una diversa relazione con la propria compagna, un modo diverso di stare con gli altri uomini, un rapporto diverso con il lavoro. Questa ricerca è però spesso rimasta solitaria e invisibile, senza parole. Vogliamo esprimerci in prima persona, vogliamo che il desiderio di libertà e di cambiamento di migliaia di uomini diventi un fatto collettivo, visibile, capace di parlare ad altri uomini.

Come non quotarti al 100%? Una cosa però mi perplime ed è il titolo del thread, come mai da uomo ad uomo?? E' certamente un problema culturale, non c'è alcun dubbio ma la cultura del macho, dell'uomo potente e forte che non DEVE chiedere, che può comprare tutto non è solo appannaggio dei maschietti, al contrario è apprezzatissima anche da una parte del sesso femminile. Non mi spiego altrimenti alcune assoluzioni eccellenti per episodi di machismo eclatanti, da parte di rappresentanti del gentil sesso, anche qui nel nostro forum...
Penso che il titolo devrebbe essere cambiato in "da essere umano ad essere umano".
Scusa se mi sono permesso.
 

rootfellas

Florello
Come non quotarti al 100%? Una cosa però mi perplime ed è il titolo del thread, come mai da uomo ad uomo?? E' certamente un problema culturale, non c'è alcun dubbio ma la cultura del macho, dell'uomo potente e forte che non DEVE chiedere, che può comprare tutto non è solo appannaggio dei maschietti, al contrario è apprezzatissima anche da una parte del sesso femminile. Non mi spiego altrimenti alcune assoluzioni eccellenti per episodi di machismo eclatanti, da parte di rappresentanti del gentil sesso, anche qui nel nostro forum...
Penso che il titolo devrebbe essere cambiato in "da essere umano ad essere umano".
Scusa se mi sono permesso.

perchè è il titolo di questo bell'articolo scritto su maschile plurale.
 

Vagabonda

Florello Senior
in relazione all oscritto chilometrico, vorrei sotolineare come si ponga l'accento sulla cultura del machismo nel 21esimo secolo, quello che (gia il 20esimo veramente) dovrebbe essere il secolo dell'emancipazione dell'equiparazione tra tutte le persone.
.

ma tu ci credi davvero all'equiparazione di tutte le persone? A me sembra invece che la storia si ripeta, anzi a volte sembra peggiorare. Un tempo esisteva la cintura di castità (che tra l'altro serviva anche per evitare che le donne venissero stuprate), oggi ci propongono braccialetti "rosa", navigatori col pulsante di emergenza "rosa", taxi "rosa"..... insomma, si dà un bel colore rosa alle moderne cinture di castità, e ci fanno credere di essere al sicuro.
 

rootfellas

Florello
ma tu ci credi davvero all'equiparazione di tutte le persone? A me sembra invece che la storia si ripeta, anzi a volte sembra peggiorare. Un tempo esisteva la cintura di castità (che tra l'altro serviva anche per evitare che le donne venissero stuprate), oggi ci propongono braccialetti "rosa", navigatori col pulsante di emergenza "rosa", taxi "rosa"..... insomma, si dà un bel colore rosa alle moderne cinture di castità, e ci fanno credere di essere al sicuro.

io trovo che la questione sia più ampia, nella cultura del machismo, imperano la diversità, il razzismo e l'ignoranza.
 
Alto